Erano passati ormai 3 giorni dal bacio tra Boruto e Mitsuki.Il biondo e il celeste iniziarono a parlarsi raramente,non solo per l'accaduto ma anche per il lavoro che,d'un tratto,si appesantí. Quelle poche volte che si vedevano erano per due motivi:
1=O s'incontravano ai bar dell'edificio
2=O Naruto li riuniva per parlare dei loro progressi o di lavori da svolgere
Boruto possedeva una grande tristezza addosso, ma mai forte quanto l'amico. Lui era quello che soffriva di piú, sapeva di aver sbagliato nel baciare il suo compagno e si aspettava anche un allontanamento ma non si aspettava uno cosí forte. L'Uzumaki non lo degnava di uno sguardo, non andava neanche ad aiutarlo al laboratorio. Orochimaru era preoccupato per lui,ma, ovviamente, non ne conosceva il motivo. Quella mattina il celeste si era svegliato piú presto del solito, aveva risognato un episodio che capitava nella sua testa tutte le sere da quando avevano smesso di avere contatti. Ció che lui sognava erano lui e il suo amico che si abbracciavano fino a quando il biondo scompariva. Come ogni mattina, quando il sogno finiva, gli occhi gialli del ragazzo si velavano di lacrime amare. Si alzó dal letto e si recó subito in bagno per lavarsi. Si spoglió, aprí l'acqua ed entró nella doccia. Guardó in basso, sul pavimento in marmo e si guardó le mani con disprezzo, poi si toccó le labbra dandosi dell'idiota. Tutta colpa di quelle parti del corpo, se il suo amico non gli parlava piú. Sospiró e inizió ad insaponarsi, immaginandosi Boruto nella doccia con lui, i suoi capelli biondo-grano appiattiti a causa dell'acqua, le goccioline che facevano splendere quel delizioso corpo, quegli occhi azzurro-cielo fissarlo con il suo sorriso a trentadue denti.Una forte pulsazione colpí il suo corpo, riabbassó lo sguardo, notando come un'erezione appena cresciuta gli provocava dolore. E sospirò di nuovo prima di rialzare lo sguardo ignorando il fastidio. Uscí dal bagno con un asciugamano alla vita e andò a fare colazione. Si recò in cucina, prese dei cereali e del latte e iniziò ad inzupparli per poi ingerirli.-Ah, sei qui-
Lo chiamó una voce da lui conosciuta. Orochimaru lo stava fissando con aria preoccupata vicino la porta.-Buongiorno-
Lo salutó il celeste alzandosi da tavola.-Mitsuki sei sicuro di sentirti bene?-
Gli chiese ancora piú preoccupato il suo genitore, da tre giorni non parlava volentieri com'era abituato a fare, non usciva quasi mai dalla sua camera per stare in compagnia di suo/a padre/madre.Non gli era mai capitato di vedere il figlio in quelle condizioni.
-É tutt'apposto, sto bene, non si preoccupi-
Rispose lui.-Non ti sei alzato un po troppo presto?-
-Affatto-
-Va bene, allora io devo uscire, miraccomando quando torni riscaldati il pranzo-
Lo raccomandó Orochimaru prima di uscire di casa.Mitsuki rimase da solo, in silenzio, si sentivano solo il rumore dell'acqua fredda e dei piatti nel lavandino. D'altro canto anche Boruto si era svegliato presto quella mattina, piú presto delle altre. Si sedette sul letto stropicciandosi gli occhi cercando di mettere la vista a fuoco. Una volta essersi completamente tolto lo stato di sonnolenza scese a piedi nudi iniziando a camminare verso le scale, si affacció alla porta della camera della sorellina e sorrise affettuosamente non appena la trovò dormire serena tra le doppie coperte. Scese i gradini in legno e si recó in cucina dove trovò sua madre intenta a lavare i piatti della sera precedente.
-Boruto? Che ci fai alzato a quest'ora?-
Hli chiese Hinata sbalordita.-Non ho piú sonno-
Rispose il biondo.-Capisco, vuoi fare colazione?-
-Mh... Ok-
Si sedette a tavola.Sua madre gli portó dei pancakes con lo sciroppo d'acero che andó a finire su di essi.
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~𝐼𝐿 𝑀𝐼𝑂 𝑆𝑂𝐿𝐸~[𝑀𝐼𝑇𝑆𝑈𝐵𝑂𝑅𝑈]
Hayran KurguSalve a tutti, la storia che ho scritto é una Mitsuboru, ovvero, una ship yaoi tra Mitsuki e Boruto, vi dico sin da subito che presenta varie parole scritte male e per questo scusatemi,solo che i capitoli sono abbastanza lunghi e non ho il tempo di...