Capitolo 26 - Battaglia

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Fissai lentamente tutti i Drakul che mi stavano attaccando in massa tranne il vecchio. Tutta la scena mi sembrò andare come a rallentatore. Di fianco a me i Nosferatu si stavano rialzando per venire in mio soccorso. Maryse e Anastasie assunsero la loro forma Dannata, mantenendo lo stesso il loro fascino in un certo senso. Mancava poco all'arrivo dei Drakul e tutti eravamo pronti e sulla difensiva per proteggerci dal loro attacco. Trascorsero altri brevi secondi di attesa e finalmente la battaglia ebbe inizio.

Il primo ad attaccare fu un Drakul sui due metri. Fui subito pronto ad usare il Marchio per generare uno scudo ovale davanti a me che lo fece rimbalzare via. Dopo di che fu Marien ad attaccare. Da dietro di me balzò sopra al Drakul e lentamente i canini nella sua bocca si affilarono sempre di più, potendo adesso addentare un braccio del Dannato, che però con la possente mano lo afferrò per il collo scaraventandolo via come se fosse un giocattolo. Marien non si diede per vinto. Nella foga non aveva lasciato la presa era riuscito a staccare con un fendente dei suoi lunghi artigli, la gamba destra al Drakul. Subito dopo essere atterrato, con una capriola si rialzò, e con un sorriso agghiacciante, divorò la gamba del Drakul che incredulo, lentamente si rialzò in piedi. Un altro Drakul, questa volta una donna si scagliò verso Marien, che fu prontamente difeso da Maryse. Ella restando dietro di me si incise con una delle affilate unghie, il braccio, facendo fuoriuscire un liquido viola che lanciò in direzione del marito, andando ad incollarsi alla Drakul. Immediatamente, dopo lo schiocco delle dita indicanti con l'indice il liquido viola, questo si incendiò sul corpo della Dannata bloccando il suo attacco contro Marien. L'uomo fece un cenno di ringraziamento e si posizionò sui quattro arti e dopo un urlo inumano, fece crescere improvvisamente una folta peluria sul corpo che lo ricoprì interamente. Alla vista di quella forma, mi voltai, verso Anastasie, che mi guardò con i piccoli scarni occhi viola e rise.
— Nessuno vieta ai Nosferatu di assumere la forma dei licantropi — disse felice. Io fissai con un sorriso quel Marien che mai avevo visto, scagliarsi contro la Drakul in fiamme e strapparle le braccia con una tale forza da farmi impressionare, usando sia i denti affilati che le braccia come se fossero delle morse devastanti. In breve, iniziammo a vedere densi fiotti di sangue schizzare di fronte a Marien che non appena si scansò, rivelò il suo operato sulla Onde Bianche.. La testa era letteralmente aperta in tre parti, quanto alle braccia e gambe non c'erano più, mentre il busto era completamente dilaniato in più parti con le viscere sparse a brandelli e sparse a terra.
— Adesso, chi è il debole? — Urlò Marien a tutti gli altri Drakul che fino ad allora si stavano concentrando sull'attaccare me e le altre Nosferatu. Tutti si focalizzarono su Marien che aveva appena ucciso un'altra di loro, e subito corsero ad attaccare lui, ma io fui più rapido. Generai dei proiettili con il Marchio che sparai poi tramite questo con rapidità ed estrema potenza sui nemici del Nosferatu, colpendoli alle gambe ed azzoppandoli. In quel momento la battaglia si interruppe non appena il vecchio Onde Bianche prese parola.
— Interessante, decisamente interessante. Non avrei mai creduto ad una cosa simile, se non l'avessi vista. Questo non mi pare però ne il luogo ne il momento per un combattimento del genere. Figli miei — prese a dire riferendosi agli altri Drakul — sapete già cosa fare andate e fate il vostro dovere! — proseguì e subito gli Onde Bianche rimasti riprese le forze in pochi attimi, iniziarono a scappare in direzione dei boschi dietro ai monti che circondavano Selva del Promontorio.



— Non facciamoli scappare, andiamo! — dissi io immediatamente e subito Anastasie per prima, assunse la forma di un corvo nero mentre Maryse quella di felino sime ad una tigre.
— Le varianti di noi Dannati sono più di quante immagini Fabio — spiegava Anastasie mentre seguivamo adesso i Drakul fino all'interno dei boschi, dove giunti in una radura incredibilmente vasta e mai scoperta prima di allora durante le mie esplorazioni, questi sotto le direttive dell'anziano Onde Bianche, si posizionarono di fronte a noi assumendo dimensioni muscolari incredibilmente colossali, superando di molto i tre metri di altezza. Improvvisamente presero a battere i piedi a terra con tale fragore che questo si confuse con il rombo dei tuoni nel cielo. Mentre accadeva tutto ciò, i nostri nemici si chiusero a cerchio attorno a noi, costringendoci a restare gli uni con le spalle attaccate agli altri. I miei peggiori incubi in quel momento si materializzarono quando tutti e sei i Drakul rimasti attaccarono improvvisamente allo schiocco delle dita del vecchio. La scena in quel momento mi parve rallentare di nuovo. I Drakul ci balzavano addosso da ogni fronte. Marien però assunse d'improvviso la forma di un orso scarnificato ma possente e con forza bloccò l'attacco di due Drakul di un quasi due metri più alti di lui. Maryse usò nuovamente la tecnica usata in precedenza ma questa volta il liquido viola venne condensato in due piccole sfere che vennero lanciate sopra ad altri Dannati. Questa volta le sfere scoppiarono ma non appena avvenne ciò, si verificò una violenta esplosione che fece a brandelli gran parte dei corpi dei due nemici. Erano stati quasi carbonizzati dall'esplosione, ma erano ancora vivi e si stavano già rigenerando contro ogni mia aspettativa Tale fenomeno però fece accelerare i tempi nell'attaccarli. Mi scagliai addosso ad uno di loro e conficcai la lama generata con il Marchio nel suo petto, ma fu come se questo non si accorgesse della ferita, e con una delle immense mani mi afferrò interamente, iniziando a stritolarmi. Sentivo le ossa rompersi, ma non provavo alcun dolore, nonostante sapessi bene che se avesse continuato, avrei impiegato decisamente più tempo per rigenerarmi e quindi sarei stato solo un peso in quella battaglia. Così richiamai il Marchio sul torace e qui feci materializzare una sorta di abito di aculei neri che fece lasciare immediatamente la presa del Drakul, che scostandosi da me si tenne poi la mano trafitta sanguinante.
— Tutto apposto? — chiese Marien tornato brevemente in forma umana per informarsi sulla mia salute.
— Non ti preoccupare per me, pensiamo a lui — risposi rincuorandolo mentre tornava alla forma Dannata, questa volta simile ad un altro anime ancora.
— Le varianti di noi Dannati sono più differenti di quanto immagini Fabio — rise lui mentre percepii le ossa ricomporsi subito.
—Andiamo — proseguì il Nosferatu mentre assunse una forma felina simile ad una pantera e che subito corse addosso al Drakul atterrandolo non appena tentò di rialzarsi.
— Fabio adesso! — Urlò lui e il Marchio formò nuovamente la lama, con la quale una volta salito sul torace del Drakul, andai a tranciare di netto la carne della gola, staccando la testa e facendola rotolare ad alcuni metri di distanza dal corpo sull'erba bagnata. Subito Marien, balzò via assumendo nuovamente le sembianze di un lupo che saltò subito addosso all'altro gigante ferito in precedenza da Maryse. Mentre faceva ciò io ero rimasto ancora sopra al Drakul che nonostante la decapitazione si muoveva ancora.
— Amico voglio stare tranquillo, stattene buono qua — mormorai facendo separare una piccola parte del Marchio per poi inserirla nel foro lasciato dalla testa mozzata. Feci quindi scorrere la piccola e densa sfera del Marchio all'interno del foro lasciato dalla trachea mozzata e non appena giunto all'interno del corpo, feci assumere ad esso la forma di una sfera cosparsa di aculei che distrussero gli organi interni dell'Onde Bianche. Infine la riassorbii e scesi dal cadavere sanguinante del gigante, per passare quindi all'altro. Ma quando mi voltai verso di lui gigante vidi questo tenere stretto in mano il corpo di Marien che cercava di divincolarsi. Andai verso di lui ma Maryse mi fermò. La guardai e lei sorrise.
Anastasie stava avanzando lentamente verso il gigante, quando ad un certo punto il suo corpo cominciò a liquefarsi e strisciare a terra. Marien fece in tempo a vedere la scena, e capendo cosa stesse per accadere, morse la mano del Drakul con violenza, che a sua volta scaraventò il Nosferatu addosso ad un enorme albero. Subito però Marien mutò ancora aspetto diventando un corvo dalle dimensioni umane, che si librò sopra alle nostre teste ed atterrando dietro di noi tornando in forma Dannata. Nel frattempo Anastasie in forma liquida aveva preso a salire attraverso il braccio del Drakul, fino al punto esatto in cui Marien l'aveva morso, e proprio li si iniettò all'interno del corpo come un veleno. Inizialmente non stava accadendo nulla, poi tutto d'un tratto esso iniziò a contorcersi, a dimenarsi e ad urlare con voce straziante. Si poteva vedere da sotto i vestiti, Anastasie in quella forma, muoversi per tutto il corpo e ad un certo punto fermarsi sul petto. Li si notò come un rigonfiamento improvviso seguito poi da un momento di stallo. Improvvisamente dopo vedemmo una colata di sangue provenire dalla bocca del Drakul dalla quale ne fuoriuscì vomito misto a sangue, ed improvvisamente ne uscì intero anche un cuore ancora pulsante. Il colosso si tenne con le mani il petto e dopo quel gesto vedemmo di nuovo Anastasie scorrere nel collo fino a giungere alla testa da dove improvvisamente vedemmo gli occhi letteralmente schizzare via, e far fuoriuscire nuovamente la Nosferatu che riassunse forma Dannata. Guardai esterrefatto la scena, mentre dietro di lei il colosso in fin di vita, si accasciava terra in una pozza del suo stesso sangue lentamente cosparso sul prato e portato via dalle acqua incessanti della tempesta.
— Sperate di non doverlo mai fare, vi assicuro che la dentro non è bello come sembra... — disse lei voltandosi verso i Drakul rimasti. Guardai quelli rimasti, che si erano schierati a muro lungo il limitare della radura.
—Davvero ammirevole, in dei miei sono caduti contro quattro di voi. Ammirevole davvero. E tu Nelapsi, quella cosa che hai sul braccio è molto interessante... ma propongo di proseguire altrove... ci state? — disse. Noi tutti annuimmo nella speranza che assecondare la sua richiesta ci avrebbe concesso del tempo per riprenderci durante il tragitto nel nuovo luogo all'interno del quale sarebbe proseguita la battaglia. Così i Drakul assunte le dimensioni naturali, presero a scattare rapidamente attraverso la densa foresta, districandosi tra radici, cespugli e rami, seguiti immediatamente da noi, o per meglio dire, da me a corsa, da Anastasie in forma corvina e Marien in forma di lupo mentre Maryse era in groppa allo stesso Marien.
— Siamo una categoria di Nosferatu mutagena, abbiamo la capacità di assumere l'aspetto di un qualsiasi animale purché assumiamo la forma Dannata — spiegava Anastasie mentre seguivamo i Drakul fino all'interno più fitto del bosco dove si posero nuovamente a muro assumendo di nuovo una forma colossale.
Il nuovo luogo di scontro era un radura decisamente più grande ma essa presentava innumerevoli fattori ambientali che sarebbero stati senza dubbio utili nello scontro, quali massi ed alberi caduti.
Il vecchio Drakul comparve di colpo dal nulla ed osservandoci divertito schioccò ancora una volta le dita ed i nostri nemici ci accerchiarono ancora una volta. Lo scontro stava per riprendere il suo corso. I cinque Drakul rimasti tentarono di caricarci ma la prima a colpire stavolta fu Maryse. Con una mano indicò un Drakul e con l'altra schioccando le dita, fece scaturire dalla sua mano col la quale indicava, una scia verdastra che lentamente prese la forma di una corda con delle spine nere che cinse il Drakul di fronte a lei attorno al collo costringendolo a cadere in ginocchio a terra per cercare di liberarsi. Io ed Anastasie invece avevamo in mente ben altro. Era una tattica che avevamo appreso assieme nei mesi precedenti con tanti sforzi e duro lavoro. Materializzai il Marchio per utilizzarlo come fonte di una luce azzurra ed abbagliante che costrinse i Drakul a chiudere gli occhi per ripararsi. La luce generò la mia ombra al cui interno Anastasie si riparò diventando una parte di essa ed immediatamente spostai il braccio in modo da far cambiare direzione alla mia ombra e farla giungere vicina a quella dei due Drakul. Subito si notò uno spostamento all'interno delle ombre e, sempre all'interno di esse al livello del collo dei due colossi ingaggiati da noi, fuoriuscirono due mani sottili che si allontanarono leggermente per far allungare degli affilati artigli all'interno delle tempie dei due Dannati. Nuovamente poi Anastasie fuoriuscì dal terreno e si pose in mezzo ai due Dannati che adesso si stavano tenendo il cranio con le mani in corrispondenza dei pinti nei quali Anastasie aveva trafitto loro le tempie. Delle colate di sangue scesero a quel punto dalle loro teste e la vampira mi sorrise mentre ritornò verso di me. I due energumeni nel frattempo stavano crollando a terra e a quella vista rimasi felicemente colpito dell'eccellente lavoro svolto assieme ad Anastasie.
—Tutti tuoi caro— disse lei mentre andava in soccorso a Maryse.
Non aspettavo altro. Subito spensi il Marchio che adesso assunse la forma di una sega e che usai con agilità per compiere un ampio movimento e tranciare di netto le teste dei Drakul in un colpo solo.
— Sappiate che non ho finito con voi! — Dissi esplodendo in una risata folle, e materializzai il Marchio con la forma di una sottilissima lama, dividendo a quel punto verticalmente i due corpi, esponendo i loro cuori che strappai con entrambe le mani per poi stringerli con forza fino a farli esplodere in uno schizzo di sangue che mi imbrattò completamente gli abiti. Improvvisamente però non appena mi voltai udii un urlo straziante. La voce di Maryse si sparse per tutto il bosco.
Quello che vidi mi fece provare dopo mesi un dolore straziante che a sua volta mi provocò una fitta al cuore.

Onde Bianche - Il Marchio dei DannatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora