Rodia, qualche tempo prima
La rotta verso Rodia non era semplice anche perché nell'orlo Esterno imperversava la guerra, una guerra che Anakin ben conosceva.
La nave di Ahsoka era di color rosso metallizzato con rifiniture cromate; la cabina di pilotaggio e gli alloggi si trovavano nella parte anteriore, mentre le ali si spiegavano all'indietro in un arco continuo, come una mezza luna crescente.
La poppa aveva l'aspetto di un biscotto mordicchiato, ed era dotata di motori subluce, generatori di disturbo, apparati, sensori e generatori di scudi.
La potenza era praticamente invisibile dalla prua o dai lati, ma la poppa diceva a chiunque la seguisse che non sarebbe riuscito a starle dietro.Anakin non aveva mai guidato navi diverse dai caccia quindi gli era risultato un po' complicato adattarsi ad un nuovo stile di guida, anche perché la nave aveva un solo cannone, il che stava a significare che non era fatta per combattere, ma solo per trasportare.
-Non pensavo che avessi una nave di questo calibro - dichiarò l'uomo quando vide la sua ex apprendista sedersi sul sedile del copilota.
-Ci ho messo anni per renderla così, mi è costata parecchi crediti. Ma sono felice del risultato, ora spero che tu sappia che cosa stai facendo.
-Fidati, furbetta, so esattamente cosa sto facendo.
-Peccato che ogni volta che dicevi così di solito finivano in dei guai enormi - dichiarò la torguta.
Anakin sbuffò, doveva dar ragione alla sua ex apprendista, tuttavia pensava che essendo un po' più grande di quando era il maestro di Ahsoka fosse un po' meno avventato.
-Non sei mai stato su Rodia, vero?
-Sí, una volta in missione, ma in era imperiale no. - rispose Anakin.
In quel momento Rodia comparve sui loro schermi verde come una palla di melma sospesa nello spazio.
-Ci siamo, tra poco saremo nell'atmosfera - dichiarò Ahsoka mentre Anakin annuiva concentrato.
Superata l'atmosfera, Anakin puntò verso la costa del continente di Betu, dimora del clan Chekku.
-Hai mai avuto a che fare con i Rodiani? - domandò Ahsoka, girandosi verso di lui.
-Purtroppo no, ma spero che siano amichevole- rispose Anakin uscendo dalla cabina di pilotaggio e dirigendosi verso la rampa per scendere a terra.
Ahsoka aveva deciso di celare la sua identità tramite un mantello con cappuccio, mentre Anakin indossava ancora il turbante ed aveva alzato il bavero per celare ancora di più la sua identità.
Appena scesi a terra la prima cosa che colpí Anakin fu il punto dove era stato edificato l'Enclave di Chekko, probabilmente il quartier generale del clan.
Si trovava arroccato in cima ad una scogliera con le onde dell'oceano che ne sferzavano la base, l'Enclave consisteva in un'unica torre grigia che spuntava da una serie di mura di pietra che la circondavano come sobborghi, ognuno dei quali brulicava di postazioni di tiro.
Una città fiorente era annidata in mezzo alle mura, tuttavia lo spazioporto dove erano atterrati Anakin ed Ahsoka era situato all'esterno.
Più avanti rispetto a dove si trovavano loro si estendeva la giungla, umida, piena del ronzio degli insetti e del grido di una creatura in cerca di cibo o di un'altra destinata a diventarlo.
Tuttavia né Anakin né Ahsoka erano pronti a sopportare all'odore che aggredí le loro narici appena scesero dalla rampa.
Era un odore nauseabondo, forse di formaggio andato a male e di piedi ricoperti di funghi, tanto che Ahsoka si portò una mano al naso tappandolo, mentre Anakin cercava ristoro dietro al bavero.
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Il Vento del Destino
FanficE se dopo la sua morte Anakin Skywalker fosse rimandato indietro nel tempo, insieme ai suoi figli, nel momento esatto in cui aveva deciso di passare al lato oscuro? Come si evolverà il rapporto tra Anakin e Leia? La principessa riuscirà a vedere olt...