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Anna ieri mi ha riaccompagnato a casa pur di non farmi prendere i mezzi ad un orario discutibile, così questa mattina mi sono svegliata presto per raggiungere la mia macchina e poterla finalmente riportare a casa.
Sono le nove in punto di mattina e non avendo più la possibilità di lavorare e non potendo più chiamare la mia migliore amica per una chiacchierata, non so come occupare il tempo, vago per casa e cerco qualcosa da fare per occuparmi in qualche modo.
Prendo un libro ma poco dopo lo scaravento per aria, cerco di rimettere in ordine il mio armadio ma scopro di non avere la volontà necessaria e quindi ci rinuncio, prendo allora il mio telefono e scorro qualche foto su Instagram, ma l'unica cosa che faccio è rendermi conto che in realtà non presto attenzione a ciò che sto guardando.
Poso il telefono sulla scrivania che ho in camera sulla quale è però poggiato un altro telefono, quello di Dalila.
Lo prendo e provo ad accenderlo ma è probabilmente scarico e quindi lo lascio in carica fin quando riesce a raggiungere un livello accettabile di energia, lo avvio.
In poco tempo arrivano tantissime notifiche: alcune sono applicazioni, altre sono messaggi.
Una cosa in particolare però attira la mia attenzione, apro WhatsApp e mi rendo conto di aver letto bene quel nome.
Apro la chat e scorro fin dall'inizio, scopro così che Dalila aveva rubato il numero di Cesare dalla rubrica del mio telefono, si erano incontrati e che lui, probabilmente non sapendo della sua morte, aveva continuato a messaggiarla.
[Cesare:
Dalila, perdonami l'ora, ho bisogno di parlarti di una cosa.]

[ Ti prego Dalila appena hai un minuto di tempo, rispondimi.]

[ Ho provato a chiamarti ma il tuo telefono è spento, puoi richiamarmi?]

Nei giorni successivi ancora aveva scritto qualche supplica, affinché Dalila potesse richiamarlo, poi un messaggio particolare:

[ Dalila ti prego, so cosa ti ho detto qualche giorno fa, ma vorrei poterti riparlare, perché penso che lottare ne valga la pena. Ho bisogno di vedere Claudia, ma da solo non posso prendere alcuna iniziativa. Aiutami.]

È stato l'ultimo messaggio che le ha mandato, esattamente quattro giorni fa.
Mi tremano le mani, il mio stomaco è sottosopra e ho un nodo alla gola ma ancora adesso nessuna lacrima mi riga il viso, vorrei poterci riuscire, cacciare fuori tutto il dolore e invece penso a lei che ancora una volta voleva per me solo il meglio e provo a pensare a quante cose si sono potuti dire e forse riesco quasi a capire il perché dell'ultimo messaggio che lei mi aveva mandato.
Poso il telefono e lascio in sospeso tutte le altre notifiche perché in fondo non mi interessano.
Mi dirigo al bagno perché sento la necessità di lavarmi il viso, di sentire qualcosa di fresco sul volto, quasi come a riprendere conoscenza o svegliarmi da un brutto sogno.
Poi un impulso.
Corro in stanza, prendo il suo telefono, apro la loro chat e scrivo.
[Cesare, disturbo?]
In poco tempo ricevo la sua risposta.
[Cesare: Hey, come va?]
Non presto attenzione alla domanda.
[Possiamo incontrarci?]
[Cesare: Si! Solito posto?]
Tra i messaggi vecchi avevo letto che si erano incontrati dove avevamo scattato la foto.
[Ti aspetto lì.]
Metto il telefono di Dalila in tasca e senza nemmeno leggere la risposta di Cesare, corro all'uscita e vado al posto dell'appuntamento.




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Salveeeee,
Oggi capitolo mattutino!
Volevo chiedervi, dato che ho molto tempo a disposizione, vorrei scrivere un'altra storia e una ragazza mi aveva suggerito di farla su Nelson perché se ne trovano poche, vi piacerebbe oppure vorreste qualche altro componente?
Fatemi sapere, a domani ❤

Come quando mi hai portato le margherite. /COMPLETA/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora