Il ritorno a casa di ieri, dopo l'intera giornata passata nel loro studio, è stata alquanto silenziosa, quindi appena ci siamo ritrovati sul mio letto ho deciso di prendere coraggio e iniziare la conversazione.
Mi volto verso di lui che tiene gli occhi chiusi, forse per cercare di evitare il contatto fisico e visivo con me.
- Non credevo di potermi sentire in questo modo. -
Ammetto e lui non muove un muscolo e nemmeno mi porge il suo sguardo.
- Ho sentito che il nostro rapporto è stato messo in discussione quando quella ragazza mi ha detto che avete dormito assieme. -
- Quale rapporto? - dice, ma ancora una volta, senza aprire gli occhi.
- Questa cosa che abbiamo io e te. Pensavo di essere l'unica. - ammetto dispiaciuta.
Lo vedo mandare giù un boccone immaginario, deglutendo forse la brutta situazione che si è creata.
- Quello che è successo con quella ragazza non è minimamente comparabile a ciò che ho con te, smettila. -
- Hai portato una sconosciuta nel tuo letto. -
- Appunto! - ammette e finalmente mi porge il suo sguardo. - Tu non sei una sconosciuta. - è visibilmente agitato. - Farla dormire da me è stato solo un atto di gentilezza. -
- E dormire con me cosa dovrebbe essere invece? - chiedo intimidita.
Mi fissa ma sembra quasi che non riesca a sorreggere il mio sguardo, infatti in poco meno di un istante si volta dall'altra parte e mi da le spalle.
- Tu sei diversa. - sussurra.
Ho un flash: una chiacchierata con Dario.
Anche io avevo identificato Cesare con lo stesso aggettivo e anche io non riuscivo a dare una spiegazione valida di cosa Cesare fosse per me.
Sta di fatto che non riesco a pensare ad altro che a lui che dorme con una che non sia io, i suoi atti di gentilezza non sono solo per me, non sono l'unica.
Mi sentivo vicina a lui perché avevamo questo rapporto speciale di unicità che lui riservava a me, e ora invece cosa ho?
Penso e ripenso e non riesco a prendere sonno, lui invece respira pesantemente e così per non disturbare il suo dormire, decido di andare in cucina e farmi un bicchiere d'acqua, ma non so per quale brutto scherzo del destino mi ritrovo davanti ad una porta che conosco molto bene, entro e magicamente la stanza di Dalila, poco illuminata, è davanti a me. Il suo letto è vuoto, la sua scrivania è intatta, prendo in mano la cornice che ci raffigura in una delle nostre prime foto fatta assieme, poi però guardo il suo armadio e penso che forse avrei tanto bisogno di sentirla vicina a me.
- Smettila di sminuirti! -
Sento questa voce e subito realizzo che è lei, mi guardo attorno ma lei non c'è.
- Dalila?! - la chiamo sperando in una risposta.
- Ascolta bene ciò che sto per dirti. -
Capisco in un attimo che la voce deriva proprio dall'armadio che è di fronte a me, così provo ad aprirlo, ma è chiuso e non so come fare.
- Non forzare le cose, è inutile. - mi dice, così lascio la maniglia dell'armadio.
- Puoi ascoltarmi? - mi chiede con la sua voce delicata e non posso fare altro che annuire.
- Non hai bisogno di brutti pensieri, non sei una delle tante. Credi davvero che mi sarei scomodata a cercarlo se tu fossi una delle tante? -
Non dice il suo nome, ma so a chi si riferisce.
- Gli hai negato qualcosa di bello e lui è ancora qui per te. -
- E le altre? - chiedo dispiaciuta.
- Le altre sono nella tua testa, nella sua ci sei solo tu. -
Mi pare di capire che voglia incoraggiarmi.
- Non sono arrabbiata con lui. - cerco di rassicurare sia lei che me.
- Lo so Claudia, ti conosco, tu sei arrabbiata con te, perché fino ad oggi ciò che hai avuto è stato un disastro, ma credimi, questa volta sarà diverso. -
- Cosa devo fare? -
Per un attimo sento il suo armadio aprirsi, mi batte forte il cuore, fin quando non vedo le ante spalancarsi e poi vedo lei, col suo sorriso stampato e i suoi bei capelli biondi.
- Pensa alle margherite, Claudia. - mi dice.
In un attimo spalanco gli occhi e, come se fossi stata sott'acqua per un lungo tempo, riprendo un profondo respiro, l'apnea è finita e con lei anche il sogno che stavo facendo.
- Tutto bene? - mi chiede Cesare che si è voltato verso di me, forse svegliato dal mio brusco scuotermi.
Lo guardo negli occhi e mi ricordo delle margherite, mi nasce un sorriso e lo abbraccio. Accetta piacevolmente la situazione e comincia ad accarezzarmi i capelli.
Nonostante tutto, lui è sempre qui._______
Salveeeee
Spero davvero che la storia vi stia piacendo e soprattutto spero che il finale di domani non lasci nessuno deluso.
Vi auguro una buona giornata, a domani ❤
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Come quando mi hai portato le margherite. /COMPLETA/
FanfictionCesare, Claudia e Dalila. Persone destinate a scontrarsi, a viversi, a piangersi e ad amarsi.