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Per tutto il tempo ho cercato di farmi spiegare da Frank perché stessero parlando di me e soprattutto cosa si stessero dicendo, ma mimando con un gesto le labbra cucite del mio amico, ho capito che la spiegazione di tutto avrei potuto averla solo da Claudia.
Si è messa in disparte, lontano dai microfoni, a vederci registrare la puntata e non ha voluto sedersi alla regia perché a suo dire "Mi fate ridere troppo e vi rovino le scene.", aveva paura di farci ripetere più volte le stesse cose. Sono stato comunque felice di vederla seduta in lontananza ad osservare tutto e ogni volta che c'era una pausa riuscivo sempre a strapparle un abbraccio.
A fine serata la riaccompagno a casa e in macchina approfitto per sapere cosa si sono detti lei e Frank.
- Io non credevo che vuoi due stesse davvero parlando di me. - comincio.
- Nessun problema. - dice scuotendo la testa e volgendo lo sguardo al finestrino.
- Era un discorso serio? - aggiungo voltandomi un attimo per cercare di capire la sua espressione.
- Mi aveva chiesto dettagli su come ci siamo conosciuti, perché non credeva alla tua versione. - dice sorridente.
- Voglio mettere in chiaro che non ho parlato proprio di tutto. - cerco di spiegare prontamente.
- Potevi anche farlo Cesare. - mi risponde voltandosi verso di me. - Non valeva nulla, no? -
Questa è una delle frasi che mai avrei voluto sentire.
Annuisco per non deludere le sue aspettative.
- Ci siamo fermati giusto in tempo, prima che potesse diventare qualcosa per cui soffrire. - dice riportando il suo sguardo al finestrino.
- Nessuno dice che avremmo sofferto Claudia. - come sempre dico di getto tutto ciò che penso, senza capirne le conseguenze.
- Credi davvero che io e te saremo stati felici? - domanda senza porgermi il suo sguardo.
- Nel modo in cui stavamo procedendo probabilmente no, ma un passo verso l'altro ci avrebbe fatto scoprire cose nuove. - ammetto.
- Hai ragione. - annuisce lei, per un attimo sono stupito. - Solo adesso mi rendo conto che forse essere tua amica valeva molto più di una notte assieme. -
Mi si scioglie il cuore, quello che vorrei dirle è che esserle amico è bellissimo, ma venirci incontro e ammettere che ci piacciamo potrebbe portarci a vivere qualcosa di meraviglioso.
- Non erano male le notti assieme. - cerco di alleggerire l'aria diventata ormai pesante e per fortuna la sento ridere.
Appena arriviamo sotto casa la vedo prendere la sua borsa e poco prima di scendere si rivolge a me:
- Allora? Che fai non scendi? -
Credevo di aver distrutto la serata con quel discorso, ma da quando Dalila è andata via, Claudia è molto meno impulsiva e forse ha compreso che il mio parlare non era arrogante e soprattutto non era dettato dalla rabbia, ma un semplice confronto, dal quale ho finalmente capito che tra me e lei non ci sarà mai nulla.
Prontamente esco dalla macchina, mangiamo qualcosa di veloce e resto con lei sul divano a vedere uno stupido film, fin quando non la sento respirare profondamente, segno che si è addormentata.
La prendo in braccio e la porto dal divano al letto, e mi rendo conto di quanto sia bella anche mentre dorme e finalmente sembra serena.
Come ogni sera le do una carezza sulla guancia e mi avvicino per stamparle il bacio della buonanotte sulla fronte, in un istante però mi ritrovo in una situazione diversa.
È stato uno scatto veloce, ha alzato il suo viso e io nemmeno me ne sono reso conto, le nostre labbra sono incollate e anche se si tratta di un bacio furtivo, a stampo e inaspettato, il mio cuore comincia a battere forte.
- Buonanotte Cesare. -

Come quando mi hai portato le margherite. /COMPLETA/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora