CLAUDIA POV
Cesare e Dario sono giù e mi stanno aspettando in macchina, sono un po' agitata, ma allo stesso tempo mi viene da sorridere. Da quando è morta Dalila, questa è la mia prima vera uscita e l'unica cosa che mi fa agitare è la paura di qualche attacco di panico improvviso o di incontrare troppa gente, ma come mi ha detto la psicologa: "Respira e tutto andrà bene."
Ho deciso di non intralciare il loro lavoro, quindi invece di invadere tutto il loro studio, ho preferito suggerire un pranzetto veloce, per cui ho preparato un panino e appena loro ricominceranno le riprese, ritornerò a casa.
Purtroppo una volta entrata in macchina e aver compiuto il giro completo per arrivare allo studio, mi rendo conto di quanta distanza c'è da casa mia.
- Cesare, ma dopo come torno? - gli chiedo avvicinandomi al suo orecchio, appena scesi dalla macchina.
- Non ci torni! - mi risponde prontamente a voce alta.
- Finalmente abbiamo la possibilità di conoscerti di persona, ci sembrava scortese farti ritornare a casa dopo un pranzo veloce. - aggiunge Dario.
Ecco il panico.
- Non puoi. - mi volto di scatto verso Cesare.
- Stai calma Claudia. - dice con voce serena, prendendomi la mano.
Dario è entrato nell'edificio mentre io e Cesare siamo ancora qui fuori.
- Il "non tornare a casa" mi mette ansia Cesare! - sono ormai agitata.
- Non c'è bisogno. Basterà un tuo sguardo, ti porto a casa in un attimo, ma finché puoi, resta con noi. -
Mi prende anche l'altra mano e ci ritroviamo faccia a faccia. I suoi occhi mi mettono calma e in un attimo mi lascio andare sul suo petto affinché possa abbracciarmi e farmi capire che tutto andrà bene. Poggia le sue mani su di me e fonde il suo respiro con i miei capelli.
- Cercherò di resistere. - ammetto finalmente più calma.
Mi fa strada verso l'entrata e appena entro, mi ritrovo le mura colorate e l'attrezzatura famigliare dei video che guardo. Mi scappa un sorriso.
- Dai entra. - mi dice rassicurante la voce profonda di Dario, che mi tende la mano affinché possa seguirlo.
Acconsento e il contatto che viene a crearsi mi fa capire che sono in buone mani.
Sento già le voci degli altri e penso che con loro ho solo scambiato qualche parola in questi giorni in cui Cesare mi ha videochiamato e credo che lui abbia raccontato a loro tutta la situazione, sono stati delicati e discreti, porgendomi le loro condoglianze e cercando di farmi sentire a casa, anche virtualmente.
Mi avvicino a loro e sento la presenza di Cesare dietro di me, la mano di Dario sempre più sicura e queste cose mi rincuorano e mi danno coraggio.
- Ben arrivata Claudia! - esordisce Tonno a braccia aperte.
Un sorriso nasce spontaneo nel costatare quanto questi ragazzi siano semplici e carini nei miei confronti.
Mi si avvicina e mi abbraccia.
- Benvenuta! - annuncia invece Nelson intento ad addentare qualcosa.
- Ancora mangi? - si lamenta Cesare.
- Devi smetterla Nelson! - ribatte Tonno.
- È colpa vostra se sono diventato così. - conclude Nelson buttando giù l'ultimo boccone e con una smorfia di dolore e tristezza nel constatare che la sua pancia cresce sempre più.
Più in là sia Frank che Nicolas sorridono della situazione e il mio cuore quasi si rallegra della decisione che hanno preso per me, potrebbe essere una buona idea restare.CESARE POV
Sembra quasi terapeutico averla in questo studio, perché nonostante le urla, le risate forti, il posto nuovo e le persone semi sconosciute, lei sembra tranquilla e abbastanza a suo agio.
Dopo il pranzo fatto seduti ai divani del salotto e il piccolo tuor per farle conoscere da vicino questo posto, la riscopro a parlare con Frank alla postazione dei computer e così per curiosità mi avvicino.
-... Dopo poco, mi sono resa conto di trovarmici davvero bene. - sento dire a Claudia.
- Stavate parlando di me?! - domando retoricamente, intromettendomi nel discorso e facendo il vago e l'ironico.
Frank mi guardo spiazzato e imbarazzato.
- Si. - ammette Claudia.
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Come quando mi hai portato le margherite. /COMPLETA/
FanfictionCesare, Claudia e Dalila. Persone destinate a scontrarsi, a viversi, a piangersi e ad amarsi.