CLAUDIA POV
Dopo aver firmato il contratto di affitto, aver ricevuto le chiavi ed essermi finalmente trasferita, posso dirmi soddisfatta. Ho completato casa con qualche tocco particolare, aggiungendo alcuni quadri e pochi oggettini al già esistente arredamento, ma sono alla ricerca di un mobiletto da aggiungere al bagno nella quale riporre le asciugamani, ed è per questo che oggi, dopo il lavoro sarò costretta ad andare da Ikea, dato che, dopo più di due settimane dalla firma del contratto, non sono ancora riuscita a trovare un mobile che mi piacesse per davvero.
Mentre sto aggiustando le ultime carte del lavoro sulla mia scrivania sento una presenza avvicinarsi.
- Ciao. - una voce che conosco richiama la mia attenzione.
- Salve. - dico prontamente, sfoggiando il mio sorriso. - Come posso aiutarla? - mi propongo.
- Io sono un vostro cliente. - gli sento dire e così annuisco riconoscendolo. - Solitamente chiedo aiuto ad una tua collega, ma oggi avrei necessità di parlare con te. -
- Mi ricordo di lei, cosa le serve? -
- Ti prego, vorrei poterti dare del "tu" e magari riceverlo anche. - sfila la sua mano dalla tasca. - Sono Gabriele. -
Fisso la sua mano che ora è tesa verso di me, capisco che è agitato, perché ha un tremolio e sta cominciando a diventare paonazzo in viso.
- Claudia. - dico dandogli la mano.
- Sono venuto qui un po' di volte e non so come dirtelo... - spiega sedendosi di fronte a me.
- C'è qualche problema con le consegne? - chiedo.
- No, nono. Assolutamente. - dice, quasi ancora più agitato. - Non sono qui per il lavoro, volevo solo dirti che, ogni volta che vengo qui, sei sempre indaffarata nelle tue cose, ma a differenza degli altri in questa stanza, sei l'unica che sorride sempre. - prende un respiro. - Volevo solo dirti che hai un bel sorriso. - è visibilmente imbarazzato e io invece sono un misto tra spiazzata e lusingata.
- Ti ringrazio. - dico un po' titubante.
- Prego. Me lo tenevo dentro da un po', volevo che lo sapessi. - frettolosamente si alza dalla sedia e la ripone al suo posto. - Spero di rivederti presto Claudia. - termina.
- Va bene. - rispondo sorridendo non sapendo cosa dirgli.
Si allontana e in quel momento realizzo quanto la situazione sia stata confusionale.
Vengo però distratta dalla vibrazione del mio telefono.
[ Numero sconosciuto:
Sono stato all'agenzia immobiliare e Sonia sul tavolo aveva il tuo documento spillato ad un foglio con questo numero. Perdonami se con una scusa l'ho fatta allontanare per rubarlo, ma mi faceva piacere sapere come stavi.
Cesare.]
Due cose inaspettate: un complimento da uno sconosciuto e un messaggio da un conoscente che non rivedrò mai più.
Salvo il numero in rubrica e poi rispondo.
[ A me tutto bene, ho quasi finito di arredare casa, spero invece che tu abbia trovato la tua.]
A quel messaggio non ricevo risposta se non a tarda sera, quando distesa nel letto della mia nuova casa, stanca dopo aver finalmente trovato il mobile che cercavo, la vibrazione mi fa distogliere l'attenzione dalla serie TV che sto seguendo.
[ Cesare:
Ho appena firmato il contratto. Buonanotte Claudia.]
Mi nasce un sorriso nel sapere che adesso anche lui ha il suo posto, quello che meritava e che io gli avevo negato.
Cesare è stata una sorpresa, uno sconosciuto che mi ha ridato vita e mi ha fatto capire quanto volevo vivere e quanta libertà avevo rinchiuso dentro di me.
Adesso mi sento bene, con me stessa, con gli altri e soprattutto non provo più rabbia, sono una persona nuova, anzi forse sono sempre la stessa Claudia, ma più cosciente di ciò che può fare e può essere.
Non mi sono mai conosciuta abbastanza e non ho mai dato il meglio di me, adesso però posso dire di aver vinto una guerra e di stare bene.
Damiano mi costringeva ad essere ciò che non sono, vuota come lui, sola e spenta, adesso invece mi sento esplodere come dinamite.
Ripenso così a quella sera, a me e Cesare sui sedili della mia macchina, quando finalmente avevo voglia di risentirmi bene e avevo trovato qualcuno che mi attirava come una calamita, con il quale divertirmi.
Prendo il telefono.
[ Grazie di tutto, notte Cesare.]
___________
CESARE POV
Ricevo il suo messaggio e mentre lo leggo mi scappa un sorriso.
- Perché ridi? -
- Ho ricevuto un messaggio piacevole. - dico.
- Una ragazza? -
- Esatto. - ammetto.
- Qualcuna che ti fa battere il cuoricino? -
- No, non dire stronzate Tonno! - rido. - Nemmeno la conosco. -
- E allora perché ridi? - mi chiede il mio amico.
- Perché mi ha lasciato bei ricordi. -
- Cerca di non innamorarti ancora di chi ti fa soffrire. - mi ammonisce il rosso.
- Non ho alcuna intenzione di innamorarmi, solo divertimento, ne abbiamo già parlato mi pare. - incrocio le braccia sul mio petto.
- Si, ma sorridere ad un telefono è un chiaro segno. - dice puntandomi il dito.
- Si, è un chiaro segno che sei deficente! - sorridiamo assieme.
- Partita alla Play? - dice sventolando il joystick.
- Questa volta ti distruggo! -
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Come quando mi hai portato le margherite. /COMPLETA/
FanfictieCesare, Claudia e Dalila. Persone destinate a scontrarsi, a viversi, a piangersi e ad amarsi.