CLAUDIA POV
Questa mattina sono in agitazione e anche Cesare si è accorto del mio umore.
- Se non vuoi venire nessuno ti costringe. - mi dice infilandosi i pantaloni.
- Dario ha detto che non esistono no. - lo guardo mentre rifaccio il letto.
Abbiamo raggiunto quell'intimità surreale per la quale due amici riescono a fare di tutto senza aver vergogna l'uno dell'altra, anche se si tratta di camminare in mutande per casa.
- Dario non ha potere decisionale. - dice passandomi i cuscini da mettere sul letto.
- Se vengo magari riesco a pensare molto meno a Dalila. - a questa frase lo vedo bloccarsi, mi si avvicina piano e mi abbraccia, sento il suo petto nudo su di me e questa cosa mi riporta a pensare a vecchi momenti passati assieme.
- Mettiti la maglia. - gli dico allontanandomi con il batticuore, lo vedo sorridere, il solito sorriso da furbo che solo lui sa fare.
Appena siamo pronti, decidiamo di andare, ma Cesare propone qualcosa:
- E se portassimo la colazione? -
Mi volto subito a lui sorridente e annuisco.
- Per me un cornetto al cioccolato. - come sempre Dalila è un pensiero fisso.
Scendiamo in un posto che Cesare sembra conoscere bene, ordina tutto mentre io mi perdo ad osservare la vetrina, d'improvviso una voce.
- Cesare! -
Bene, ci mancava solo una fan, sto per allontanarmi perché non voglio che lei possa insinuare qualcosa.
- Angelica! - annuncia Cesare sgranando gli occhi e guardando subito nella mia direzione.
Non so se si trova in difficoltà con me o con la ragazza, in questa situazione, ma percepisco che i due si conoscono quando lei poggia una mano sul braccio di lui.
- Ti presento una persona. - dice prontamente Cesare.
Si avvicinano a me in un attimo.
- Lei è Claudia. - afferma strofinandosi le labbra tra di loro.
- Ah che carina, io sono Angelica! Sei la ragazza? -
- No. - rispondo secca.
La ragazza sembra stupita e Cesare subito porta in salvo la conversazione.
- È una mia carissima amica. -
Da lontano la cassiera ci osserva.
- Credo sia pronto il nostro ordine. - dico sottovoce avvicinandomi all'orecchio del moro. Prontamente si allontana sbiascicando uno "scusatemi".
- Vi conoscete da tanto? - chiedo curiosa alla ragazza che è ancora di fianco a me.
- No, in realtà abbiamo solo dormito assieme una notte poco tempo fa. -
Un dolore fitto allo stomaco, mi sento le orecchie andare a fuoco.
- Ah. - è l'unica cosa che dico.
- Abbiamo solo dormito, che sia chiaro. - ci tiene a precisare.
Lui ritorna frettoloso da noi.
- Andiamo? -
Salutiamo la ragazza e subito lui mi trascina fuori di lì.
- Di cosa parlavate? - mi chiede una volta entrati in macchina.
- Dormi con molte ragazze. -
Rimane con lo sguardo fisso alla strada e non risponde.
Arriviamo allo studio senza esserci scambiati più nessuna parola.
Appena entro vengo sovrastata dalle urla dei ragazzi che cercano di darmi il benvenuto più caloroso che riescono a fare. In pochissimo mi trovo schiacciata tra le braccia di Nelson e Tonno, Frank che ride in lontananza e Nicolas che scatta una foto con una di quelle vecchie macchinette usa e getta che ormai non si usano più.
Stranamente mi sento a casa e l'agitazione di questa mattina non esiste più.
Cesare posa la colazione sul tavolo e il primo a fiondarcisi è Nelson, come al solito, seguito da Tonno. Mi sento una mano poggiarsi alla mia spalla, mi volto ed è Dario, gli sorrido perché so che quello è il suo modo di dirmi "ben fatto!".
Tutti prendiamo la nostra colazione e con molta sorpresa mi rendo conto che c'è un cornetto in più, mi avvicino a Cesare.
- Credo tu abbia contato male. - gli dico.
- Nono. -
- C'è un cornetto in più. - gli faccio notare indicando il vassoio sul tavolo.
- C'è un cornetto alla cioccolata, ma non è in più. -
- Deve venire qualcun altro? - chiedo.
- No, l'ho solo preso per lei. - mi dice e si allontana.
Rimango spiazzata, mi volto verso il tavolo e guardo quel cornetto che lui ha deciso di prendere come se lei fosse ancora qui con noi, anzi, con me.
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Come quando mi hai portato le margherite. /COMPLETA/
FanficCesare, Claudia e Dalila. Persone destinate a scontrarsi, a viversi, a piangersi e ad amarsi.