The Life of a Teenager in Lima

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Premessa che metterò in ogni capitolo:
Precisamente non so quando i fatti avvengono,non so ne giorno ne il mese,mi adeguo all'episodio (Almenochè quello non sia l'episodio di Natale che ovviamente si capisce)
Per farvi capire meglio la storia se lascerò lo spazio bianco tra una vicenda e l'altra vuol dire che le azioni si svolgono lo stesso giorno.
Se invece vedrete gli asterischi (*) vuol dire che le azioni avvengono giorni dopo.
Grazie per aver letto e Buona lettura❤️

<Ciao pa>
<Buongiorno zio!>
I due cugini entrarono nell'officina di Burt, padre di Kurt e zio di Alex dove lui stesso faceva il meccanico e ci lavorava.
<Ciao ragazzi>
<Hai scordato la colazione>
Disse Kurt mentre i due si avvicinavano a lui e il figlio gli dava la colazione dentro una busta.
<Per me saltare la colazione è da suicidi>
Esclamò Alex guardando lo zio e sedendosi su un tavolo li vicino. Era la verità. Alex amava il cibo. Mangiava la qualunque.
<Che sarebbe?>
<Tortiglia integrale con albumi sodi, mezzo pompelmo e succo di sedano.>
<E la mia solita colazione?>
<Würstel e pepsi?>
<Si, il cibo dei campioni>
<Non sei più un ragazzino papà, comincia a salvaguardarti>
Lo rimproverò il figlio guardandolo.
<Magari con la salsa piccante sarà mangiabile, grazie>
Disse lo zio posando la busta su un bancone.
<Salsa piccante>
Sussurrò Kurt rivolto verso la ragazza che sorrise ironicamente.
<Ah la cena del venerdì è alle sei, invece che alle sette questa settimana>
Disse Burt mentre cominciava a riparare una macchina e Kurt invece si specchiava in uno specchietto.
<Vengono anche Finn e Carole, lei ha il turno di notte>
Alex tolse dalle mani di Kurt lo specchietto e lo riposò dov'era prima che lui lo toccasse.
<Non posso questo venerdì, c'è il Karaoke the Musical al teatro Royal. È una volta all'anno>
La ragazza guardò in fretta suo cugino che invece stava guardando il padre. Non voleva affrontare una cena con Finn Hudson da sola!
<E venerdì scorso dovevi andare ad accamparti per il cofanetto di Greys anatomy>
<La stagione sei papà>
<Le cene del venerdì sera sono una nostra tradizione della famiglia, l'ha cominciata tua madre.>
<Lo so ma, sono un'adolescente, i venerdì sono fondamentali per me. Perché vuoi farmi sentire in colpa? Sono il primo a sapere quant'è importante il tuo rapporto con Carole>
<Quelle cene sono più che importanti, sono sacre e se si considera sacro qualcosa significa dargli la precedenza su tutti gli altri impegni>
<Il Karaoke the Musical è sacro per me>
<Ma credi che non lo sappia? Non ti ho comprato un vestito da Marie Bonè quando avevi sei anni?>
<Che c'entra con me?>
Chiese Kurt più a se stesso e guardando verso l'alto.
Alex stava assistendo senza dire niente. Non voleva intromettersi anche se era un po' imbarazzata, infatti guardava per terra.
<Ma se cominci ad ignorare tradizioni come la cena del venerdì, non avrai più punti di riferimento. Diciamo le cose come stanno, se non ci si organizza non si sta insieme, se non si sta insieme le nostre vite se ne vanno per i fatti loro. Non parliamo quasi più ormai>
<Mi dispiace ma non rinuncerò a qualcosa che aspetto da un anno per la solita cena>
Disse per poi guardare la cugina e fargli segno di andarsene. Così scese da quel tavolino.
<Potremmo spostarla a giovedì magari?>
Chiese Kurt mentre i due si stavano per incamminare.
<Sinceramente Kurt, mi hai deluso moltissimo>
A quel punto il ragazzo guardò il padre e, dopo aver sbuffato, uscì fuori. Alex mandò un bacio allo zio e si precipitò a raggiungere Kurt fuori.
<Mi chiedo perché tu sia ancora con me. Deludo tutti.>
Disse appoggiato alla sua macchina.
<A me non mi deludi mai>
Alex si avvicinò a Kurt, quindi cercò di farlo ragionare.
<Kurt, può capitare di voler fare una cosa ma i genitori ti costringono a farne un'altra. Mi è capitato un sacco di volte>
Disse appoggiandosi nella macchina, al suo fianco.
<Davvero? E che diceva la zia Helen?>
<Mi urlava contro per tutta la casa, fino a quando non mi chiudevo in stanza.>
Raccontò ridacchiando, per fortuna riuscì a farlo ridere ma poi cadde il silenzio tra i due.
<Hai un rapporto bello con tuo padre, non rovinarlo>
Pronunciò alla fine guardandolo.Lui girò lo sguardo verso di lei e annui.
<E comunque, io sarò sempre il tuo punto di riferimento, Kurt>

<Professore? Devo dire una cosa>
Disse Finn alzandosi e affiancando il professore.
<Mi è capitato un fatto e non posso entrare nei dettagli, però mi ha sconvolto>
<Ti piacciono gli uomini!>
Provò ad azzeccare Puck con il suo solito garbo e finezza.
<E beh, si. Ultimamente è entrato un uomo nella mia vita e quest'uomo è Gesù Cristo>
A quelle parole Alex sbarrò gli occhi. Tutto ad un tratto?
<Questo è anche peggio>
Commentò Puck ricevendo un'occhiataccia dal professore.
<So che qui c'è altra gente a tifare per lui, così ho pensato che questa settimana potevamo rendergli omaggio in musica. Capito? Un tributo a Gesù>
<Scusa, se volessi cantare per Gesù andrei in chiesa e il motivo per cui non ci vado e che molte chiese non danno tanto retta agli omosessuali. O alle donne. O alla scienza>
Disse Kurt a Finn guardandolo.
<Che cosa? Ti ha baciato?>
Domandò Tina sconcertata appena le due uscirono fuori da quell'aula di canto. Alla fine il compito della settimana era cantare per Gesù e Puck aveva dato inizio alle danze cantando 'Only The Good Die Young'... anche se ripensandoci, non aveva molto senso.
<Shhh!>
La zittì la mora guardandola e guardandosi intorno per sperare che nessuno le avesse sentite.
<Si, ma ha detto pure lui che è stato uno sbaglio>
<Ma hai ricambiato?>
Alex cercò in tutti i modi di evitare il suo sguardo, ma non ci riuscì. Non voleva dirglielo concretamente.
<Oddio! Hai ricambio!>
Urlò ancora l'asiatica guardandola e esultando.
<Shhh!>
Continuò a zittirla Alex e tutti i presenti le stavano guardando.
<Si e ho sbagliato anche io!>
<Siete fatti l'uno per l'altro>
<Okay, adesso smettila Tina!>