Capitolo Otto

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Nell'augurarvi buona lettura, vi raccomando di ascoltare la canzone che vi ho linkato nel titolo. Enjoy!


"I want a girl with lips like morphine,
Knock me out every time they touch me.
I wanna feel a kiss just crush me,
And break me down.

Knock me out.
Cause I've waited for all my life,
To be here with you tonight."

Lips like morphine – Kill Hannah


Le mani correvano veloci, non potevo più contenermi.

Appena arrivati a casa di lei, mentre non smettevamo di scambiarci baci, le tolsi la t-shirt rapidamente. Scesi a baciarle il collo, dopo averle spostato i capelli, inspirai il suo profumo, facendolo mio.

Lei reclinava il capo per lasciarmi più spazio, affondai maggiormente sulla pelle nivea e morbida.

Non le nascosi la mia eccitazione, spingendo il bacino contro il suo, cercando sollievo.

"Ti prego..." Chiesi ansimante. " Ti prego, non mandarmi via." La supplicai, fissandola negli occhi, perché potesse leggere tutto il desiderio strabordante che mi avrebbe fatto impazzire entro poco.

Ma lei dapprima negò con il capo e poi si mise a ridere.

"Dovrei essere impazzita per mandarti via, non aspettavo altro che poter stare con te." Non la lasciai nemmeno finire di parlare che nuovamente la mia bocca fu su quella di lei, invadendola in un gioco di labbra e lingue.

La sollevai tra le braccia, stringendole le cosce attorno ai miei fianchi per poi sbatterla alla parete.

Mi sentivo vivo, eccitato come non accadeva da anni, un animale liberato dalla gabbia.

Mentre spingevo nuovamente il bacino contro quello di lei, la sentii gemere distintamente il mio nome, le sue dita attorno al mio collo avevano iniziato a graffiarmi.

"Ti voglio... Adesso, non posso aspettare Gaia." Ansimai supplicante.

Ci sarebbe stato tempo per fare l'amore e conoscere i nostri corpi, accarezzarne ogni parte e godere di ogni gesto. Ma non quella notte.

"Sì..." Disse mentre si mordeva le labbra. "... Adesso Giuseppe, non ce la faccio più."

Potevo sopportare di vederla quasi nuda addosso a me, ma averla tra le mie braccia supplicante mi fece impazzire.

In qualche modo, riuscii a toglierle i pantaloni e sfilarle le mutandine che raggiunsero il pavimento assieme alla mia camicia.

Slacciai i pantaloni velocemente, la mia erezione ormai era quasi dolorosa.

La baciai con foga, senza chiudere gli occhi, per non perdermi nessun gemito che usciva dalla sua bellissima bocca.

La presi addosso a quella parete, mentre lei mi teneva il viso con le sue piccole mani.

Era stupenda mentre si inarcava, in cerca di maggior contatto con il mio corpo.

Entrare nel suo corpo fu come implodere in mille pezzi. Il suo calore mi avvolgeva completamente. I sensi presero il sopravvento, il suo profumo, la sua voce, il suo corpo perfetto per il mio, le sue mani che mi stringevano le spalle con forza.

"Sei mia..." Le sussurrai all'orecchio. " Non fuggire da me. Non ora." La supplicai mentre i nostri corpi si univano sempre più velocemente.

Un giorno, all'improvviso (Giuseppe Conte Fanfic)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora