#4 mani rovinate dalla rabbia

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CAPITOLO 4

-6:50 am
Emma's pov

"Dai, Togli quel culone dal letto!" Mi sento dire da una vocina troppo fastidiosa.
"Dai ecco, altri 2 minuti" rispondo assonnata a Beatrice.
"Eh no ! Ti conosco troppo bene,i tuoi 2 minuti si trasformano in ore" E così mi ritrovai per terra.

"Cara Beatrice sai che prima o poi ti ucciderò vero?!" Urlo esausta e assonnata.
"Nah, mi ami troppo!" Risponde con voce stridula.
"Mah, io non penso" Dico irritata.
Con uno scatto veloce afferro la mia pantofola vicino al comodino per lanciargliela addosso.

"Presa in pieno!" Esulto
"Se mi avessi preso un occhio sarei potuta morire!"Esclama Bea.
"Oh, la prossima volta sarò più precisa." Dico ridendo facendo ridere anche lei.

"Dai, vestiti" Mi sprona Bea.
"Va bene mamma!" Rispondo sbuffando.
"Ok, vado anche io, colazione la facciamo a scuola?" Mi domanda.
"Si, va bene, ma non ho molta voglia" rispondo sinceramente.

Subito prendo la prima tuta che trovo e mi dirigo in bagno, mi lavo, mi vesto e vado a vedere a che punto sta Bea.
"Ancora così stai?!" Quasi urlo "Faremo sicuramente ritardo".
"Io sono già truccata, devo solo vestirmi. Ma tu devi vestirti bene, fallo per me! Mettiti una camicia con un jeans" Dice supplicandomi.
"No, ti prego!" Quasi mi metto a piangere.
"Fallo per me" Risponde mettendo le braccia a mo dì preghiera.
"E va bene!" Mi ha convinto sta stronza, ma ha ragione, almeno il primo giorno devo essere presentabile.

Mi vesto velocemente e mi metto anche un po' di mascara e subito io e Bea usciamo di casa.
Fortunatamente la scuola è vicino casa nostra, infatti per arrivare ci mettiamo 10 minuti a piedi.

Durante il tragitto io e Bea non abbiamo parlato perchè eravamo attratte dal paesaggio verdissimo che ci circondava e dalle case che avevano tutte le porte di colore diverso.

A proposito delle porte colorate di Dublino, mia sorella mi raccontò una simpatica storiella:"la leggenda narra di 2 scrittori che erano vicini di casa, uno di questi passava spesso le serate nei pub e tornava a casa sempre ubriaco. Il problema nacque quando quest'ultimo al rientro sbagliò casa, confondendosi con quella del vicino. Così l'altro scrittore colorò la sua porta di un colore  verde acceso. L'altro scrittore si offese di questa iniziativa e così per dispetto colorò la sua porta di rosso".

"Eccoci arrivate!" Esulta Bea.
"Eh si!" Esclamo.
"Eccovi" Ci sentiamo dire da una voce maschile...Jason.
"Ciao, ci accompagni tu a fare il giro della scuola?" Domanda Bea.
"Oh! No, io vi accompagno solo in segreteria, poi vi verrò a prendere per andare in mensa" Risponde con fare dolce.
"Beh non siamo cani, riusciamo a camminare senza accompagno" Dico acida.
"Si quello lo so, ma fidatevi, la scuola è grande, a me ci sono voluti 4 anni per non perdermi più"Conclude Jason.
"Grazie Jason" Risponde dolcemente Bea.

Iniziamo a dirigerci verso la segreteria tutti in silenzio.

-5min. dopo

"Ecco questa è la segreteria! Ci vediamo dopo" Esclama Jason.
"Sì, grazie ancora" Risponde Bea.
"Muori!!" Concludo con un sorriso falso rivolto a lui.

"You're welcome girls!" Ci dice una voce maschile molto profonda.
"Oh,buongiorno!"Rispondiamo all'unisono io e Bea.
"Bene ragazze, sono il vostro referente, mi chiamo Jordan, qualsiasi cosa potete chiedere a me. Questa è la mappa della scuola" dice indicandoci un foglio attaccato alla parete.

"Io sono Beatrice" si presenta porgendogli la mano.
"E tu devi essere Emma"dice guardandomi.

Ha i capelli di colore rosso scuro, gli occhi verdi e tutto il suo viso è contornato e riempito da piccole lentiggini. Alto,muscoloso e con molti tatuaggi ed un orecchino nero.È un bel ragazzo devo ammettere.

"Sì,piacere" mi presento timida.
"Perfetto, oggi non dovete fare niente di particolare,domani inizieranno i corsi,per il momento accomodatevi"
"Grazie, possiamo aiutare a fare qualcosa?" chiede gentilmente Bea.
"Oh,no tranquille" risponde dolcemente Jordan.
"va bene!" diciamo contemporaneamente io e bea.

-Un'infinità di tempo dopo...

In tutto questo tempo io e Bea abbiamo solo commentato la segretaria che avrà 45/50 anni che ci provava con un ragazzo di e abbiamo ascoltato la musica.

"Ciao, com'è andata?" ci sentiamo chiedere tutto ad un tratto dalla voce irritante di Jason che ha finito adesso le lezioni.
"Bene, non abbiamo fatto niente"interviene Beatrice mentre io mi limito al silenzio.
"Perfetto, andiamo in mensa" Esulta Jason.
"Sì, ho molta fame" dice Bea.
"Tu Emma hai fame?" mi domanda Jason.
"Sì, andiamo" ci iniziamo ad incamminare verso la mensa in silenzio.

Ma quanto è grande questa scuola! Saranno già 5 minuti che camminiamo.

"Eccoci!" Esulta Jason
"Wow è grandissima!" Esclama Bea. Non ha torto, è identica a tutti quei film americani, ha un giardino enorme con 15 tavoli rotondi e l'interno è spaziosissimo, pieno di studenti e colorato di bianco e rosso.

Jason ci fa segno di seguirlo mentre si avvicina ad un tavolo con altri 4 ragazzi, sono tutti estremamente diversi tra di loro.

"Ciao ragazzi!" li saluta Jason.
"Ciao, voi siete Beatrice ed Emma?" dicono tutti insieme.
"Sì, io sono Bea" "Ed io sono Emma"concludo.

Fanno cenno di sederci, ed io mi siedo di fronte a Bea in mezzo ad Alex.Lui non parla molto,si vede che è un tipo riservato.
Ha i capelli tinti di bianco/grigio con gli occhi di colore verde scuro, è pieno di tatuaggi ed è molto muscoloso. È come se il suo aspetto nascondesse il suo carattere tranquillo e riservato.

Alla mia sinistra c'è Micheal, è un po' in carne, porta un cappellino nero che lascia intravedere qualche ricciolo biondo e in più ha degli occhi scuri che solo a guardarli ti mettono molta allegria.
Parla a raffica senza prendere mai fiato, è un tipo simpatico....è da quando sono arrivata infatti che che non smetto di ridere a causa sua.

Vicino a Bea,davanti a me ci sono Jason e un ragazzo alto, con i capelli castani lisci e corti ai lati e due occhioni verdi che gli illuminano il viso,anche lui è molto muscoloso infatti indossa una maglietta bordeaux a maniche corte aderente che evidenzia tutte le sue forme ed in più ha un piercing al sopracciglio.

E poi c'è lui, quello che mi incuriosisce di più, Brian.
Alto, muscoloso, con un piercing alla lingua nero che si vede ogni volta che parla, ha i capelli neri, anche lui corti ai lati e ricci sopra, ha tutti i tratti marcati e in più ha due occhi neri profondi che sembrano quasi risucchiarti ogni volta che li guardi.

I miei occhi però si fermano sulle sue mani.

Quelle infatti non sono mani rovinate dal lavoro, ma mani rovinate dalla rabbia, troppa rabbia per essere accumulata da una sola persona. Me la ricordo bene.

Ti odio eppure quanto ti amo...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora