#capitolo 6... uno,due, tre

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CAPITOLO 6 #uno, due e tre

Emma's pov

Me ne sto andando dal parco quando mi sento gridare da dietro:"Scusa non volevo dire quelle cose!" "Già Brian, ma lo hai fatto, per cui fai finta che io non esista" grido incazzata.

La teoria sul fatto che mi nascondesse qualcosa è stata confermata... e molto probabilmente la cosa che mi nasconde è il motivo per cui ha le nocche ridotte così , ma tanto non mi ineteressa più niente.

Continuo a camminare persa tra i miei pensieri e l'incazzatura fino a quando non arrivo a casa citofono ma non risponde nessuno così chiamo Bea.
"Che fine hai fatto?" chiedo preoccupata "Perchè non rispondi al campanello?"continuo
"Ehi scusa è passato Jake per farci fare un giro insieme a lui per conoscerci ma tu non c'eri e quindi siamo a farci un giro da soli" risponde con un filo di vergogna.
"Ah tranquilla, salutamelo...torni a cena?" domando per capire cosa devo cucinare.
"Oh ehmm... no" mi risponde
"Ah perfetto, allora ci vediamo domani che io ora vado diretta a domire"
"Ma sono solo le 4 di pomeriggio, è successo qualcosa?" mi domanda.
E subito ripenso a tutto quello che è successo.
"No, no , tutto normale "  non perchè la voglio escludere, semplicemente non vorrei si preoccupasse inutilmente.
"Perfetto, a domani!" mi saluta.
"A domani bimba!" la risaluto.

Salgo su in camera mi faccio la doccia, mi metto il pigiama, preparo una tisana, mi guardo una serie fino a quando  mi addormento.
2h dopo

"Troia" "Anoressica" "Balena" "Falsa"... uno, due, tre, tagli sui polsi e cazzotti al muro. "Non sei la benvenuta" "Sei sola" "Non hai mai provato niente" "Stronza" "Mangia di meno" "Mangia di più, sembri malata" e continuo freneticamente, un taglio e un cazzotto al muro per ogni parola che mi viene detta... in fondo gli errori si cancellano con una linea rossa e qui l'unico errore sono io.
Uno, due, tre ed un taglio troppo profondo mi fotte la vita.

"Cazzo!" mi sveglio da uno dei miei incubi che mi ricorda i passato.
Corro in bagno per rinfrescarmi il viso "sono le 21:45 e Bea ancora non è tornata, si starà divertendo" penso mentre torno a dormire.

6h dopo

Il sangue non si ferma, così devo correre in ospedale. Una volta arrivati vedo la delusione di mia madre nei suoi occhi. Mio padre invece si limita al silenzio, mentre mia sorella è rimasta sconvolta e ora non fa altro che piangere.

"Signori, mi dispiace ma non c'è una grande possibilità che riesca a sopravvivere"
E così tutto intorno a noi crolla.

"Di nuovo!" urlo appena mi sveglio. I miei incubi sono una delle cose che non riesco a combattere. Non ce la faccio più, vorrei solo passare una notte tranquilla.

Guardo la sveglia e sono le  4:45 così decido di andarmi a fare una corsetta per scappare dai miei problemi.

10 min. dopo
Sto correndo da 5 minuti a tutta velocità e subito mi riviene in mente tutto: l'autolesionismo, l'anoressia,la gente falsa, il bullismo, cyberbullismo,gli incubi....Brian.
Non capisco perchè lui debba essere un mio problema, non lo conosco e non è niente per me.
Sono solo molto confusa!
Corro continuando a farmi tutte queste domande fino a quando mi accorgo che sono le 5:45, ho corso un'ora senza accorgermene quindi devo tornare a casa e poi prepararmi per scuola.

Sono finalmente tornata a casa, vado subito sotto la doccia e poi mi vesto, ci ho messo pochissimo per cui inizio a leggere un po'.

"Ehi, ti ho sentita urlare stanotte che è successo?" mi domanda con voce assonnata Bea.
"Avvcinati" le dico rassicurante, lei si avvicina per poi sedersi vicino a me sul letto.
"Non te l'ho mai detto ma, è da quando ho passato quel periodo buio gli incubi mi tormentano.Non te l'ho detto,non volevo che ti preoccupassi" continuo timidamente, ho paura che pensi che non le ho detto questo perchè non mi fido, ma non è assolutamente così.
"Ora come va?" Mi chiede comprensiva.
"Meglio" rispondo sincera per poi abbracciarla.
"Ieri con Jake come è andata?" domando con un sorrisetto.
"Tutto bene, mi ha raccontato di lui e credo proprio che mi piaccia" mi confessa a bassa voce.... "Siiiiiiiiiii, oh mio Dio, sarò la zia dei tuoi figli" urlo eccitata.
"Placati, io non penso di piacergli" dice guardando fuori dalla finestra.
"Non sa cosa si perde" rispondo facendola ridere.
"Ci passa a prendere lui comunque" mi comunica
"Ah, ti passa a prendere perfetto allora inizio ad avviarmi" dico scappando fuori di casa.
"Ci passa a prendere è al plurale" urla dalla mia camera.
"Non ti sento" dico ormai fuori dalla porta.

Mi inizio ad avviare quando noto una chioma grigia/bianca...Alex.

"Ciao Emmaa!" sento gridare.
"Ciao Alex" rispondo entusiasta, vorrei conoscerlo meglio, sembra simpatico.
"Abiti da queste parti?" domando
"Sì, come mai non sei con Jake, ti doveva passare a prendere" mi domanda...cerco di evitarlo.
"Ah a Bea gli piace?" mi domanda ed io spalanco gli occhi... come lo ha capito.
"Ok, non lo dirò" e scoppiamo a ridere.
Arriviamo a scuola mentre parliamo del più e del meno.
La giornata a scuola è andata tutto bene a parte l'ora di matematica che come al mio solito non ho capito niente, anche quando stavo a Roma avevo problemi con questa materia. Ora sono diretta in mensa e sicuramente incontrerò Brian e non mi va.
"Dopo abbiamo lezioni?" chiedo a Bea che smentisce subito.
"Bene allora io torno a casa a mangiare, mi sento poco bene, salutami tutti" dico e lei annuisce.
Sto tornando a casa e non so se ho fatto una cazzata... io i problemi li devo affrontare ed invece sono scappata da Brian come se avessi torto io.
Sono praticamente davanti il portone di casa, inizio a prendere le chiavi ma mi gelo a vedere la figura che ho davanti.

Cosa ci fa Brian davanti casa mia?!

Ti odio eppure quanto ti amo...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora