#capitolo10 lividi invisibili

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#capitolo10

Emma's pov
"Perchè dici cosi?" chiedo sorpresa dal discorso di Brian.
"Perchè è la verità" mi risponde non guardandomi in faccia.
Non voglio approfondire il discorso, si vede che è in imbarazzo per cui meglio non continuare.
"Non è sempre così naturalmente, si vede che tu e Bea non vi allontanerete mai... però è perchè ne avete passate tante" continua il discorso lasciandomi stupita...che ne sa lui del mio passato? Che ne sa lui della nostra  amicizia?
"Oh, ehm che ne sai?"  domando perplessa.
"Si vede" okay, la situazione mi spaventa per cui cambiamo discorso.
"Perchè hai notato le mie nocche?" mi chiede nuovamente Brian.
"Tutti se ne sono resi conto a meno che non siano ciechi" rispondo ovvia.
"No, nessuno se ne è accorto, e sai perchè? Perchè non lo faccio da un pezzo e quello che hai notato tu era praticamente inesistente. Erano lividi ormai invisibili, erano solo ricordi. Ora sono tornate come un anno fa perchè l'ho rifatto, ma quando te ne sei accorta, non avevo niente" mi dice lasciandomi destabilizzata...e ora che gli rispondo?
"Solo chi prova dolore lo riesce a trovare nelle altre persone" continua...non so se raccontargli quello che mi è successo.
"Hai ragione" gli rispondo.
"Lo facevi anche tu vero?" mi domanda. "So che magari non me lo vuoi dire, è una cosa privata, ma se vuoi raccontare io ti ascolto" continua.
Non so veramente che fare.
"Lo facevo, non ti sto a spiegare il motivo, magari più avanti, ma sai tutti i metodi di autolesionismo li conoscevo a memoria, erano parte di me e lo saranno per sempre, per questo me ne sono accorta, vedendoti ho avuto troppi ricordi" rispondo sinceramente senza dilungarmi troppo. In effetti lui lo ha fatto con me quindi è normale che io gli abbia detto in grandi linee la mia esperienza.
Si avvicina verso di me afferrandomi le mani e inizia ad osservarle, nella maniera più semplice che esista. Passa poi al mio polso, li si vedono solo due linee ormai quasi
sparite a sinistra e una a destra.Le accarezza leggermente, successivamente passa all'interno del braccio, dove mi davo i morsi per non sentire dolore, si vede poco rossore.
Poi mi guarda negli occhi, io abbasso lo sguardo prendendogli le nocche e accarezzando ogni piccola parte.I lividi e le parti della pelle aperta più vecchia si vede poco poichè sovrastata dal dolore nuovo, le ferite infatti sono più aperte e profonde, ci sono alcune croste quà e là ma sono veramente spaccate. Deve essere un dolore fortissimo.

"Come ne sei uscita?" mi chiede facendo cadere una lacrima che non asciuga...è giusto così,si deve sfogare senza vergogna.
"Non ne sono uscita. Ogni minima cosa ora è occasione per riniziare. Non lo faccio come prima, lo farò 1 volta al mese se le cose vanno male. Ne sono uscita affrontando il mio mostro, prendendolo per mano così da fare in modo che fosse un mio amico e non un nemico che mi faceva del male. Ora quel mostro è uno dei miei migliori amici, almeno non mi lascerà mai" gli rispondo come se fosse una cosa normale parlare di questa cose.
"Come hai iniziato" mi domanda di nuovo timido, ma è come se raccontandogli queste cose lui si senta meglio.
"Avevo tanto dolore accumulato, non avevo amici, mi vedevo brutta...no guarda basta io vado" rispondo arrendendomi, non ce la faccio.
"Tranquilla, non fa niente." mi dice tranquillo Brian.
"No, fa tutto invece, me ne vado, ciao" rispondo scappando da casa ancora in pigiama.

Sono in giro in pigiama anche se non sembra. Non ci posso crede che io gli abbia raccontato quelle cose, io non lo conosco e non avrei dovuto farlo.
Non so cosa mi sia preso, so solo che se avessi continuato gli avrei detto tutto.
Sono in giro per Dublino fino a quando non vedo degli artisti di strada che ora come ora mi farebbero solo molto bene, per cui mi avvicino per vedere cosa fanno.

Wow, sono veramente bravi, sono in 6.A me però colpisce quello con la tuta grigia. Alto, capelli castano chiaro,un po' di tatuaggi sparsi su tutto il corpo, occhi verdi scuri e tratti marcati. I ragazzi sono veramente bravissimi, ballano hip-hop e a volte partono le canzoni latine e ballano la salsa.
Rimango a guardarli per tutto il tempo, sono veramente coinvolgenti e bravissimi. Ogni ragazza che passa li guarda come se fossero gli unici ragazzi in vita...manco a fa' così però.

"BRAVIII!" esclama una ragazza vicino a me seguita da tutta la folla che applaude e urla. Io non seguo la folla e nonostante abbiano finito di ballare rimango lì come tutti gli altri.

"Non ti è piaciuto?" mi sento chiedere tutto ad un tratto da una voce sconosciuta vicino al mio orecchio...il ballerino con la tuta grigia.
"Oddio, sì sì , mi è piaciuto tanto ma cioè, in realtà non so perchè non ho applaudito"rispondo imbarazzata ridendo.
"Ah , puoi rimediare" mi dice nuovamente...che dovrei fare? Iniziare ad applaudire ed urlare come una matta ora?
"Sì,non devi applaudire ora, ma vieni a ballare almeno" continua facendomi sbiancare. Facevo hip-hop da piccola ma di certo non inizio a ballare in mezzo alla gente. La mia unica salvezza è la salsa che ballo ogni volta con la madre del mio miglore amico.
"Dai,almeno la salsa" esclama. Pensandoci mi farebbe bene ballare ora però non me la sento...per cui dico di no con la testa.
"Daii!" continua prendendomi la mano e trascinandomi in pista.
"Non so ballare eh!" esclamo ormai in pista davanti a tutti.
"Vedremo" mi risponde accendendo la musica iniziando a ballare e io lo seguo. Spero vivamente continui a fare solo i passi base di coppia che sennò faccio una figuaraccia.
"No, che vedremo, non sono per niente brava" dico mentre continuiamo a ballare.
Lui non risponde ma continua a ballare e a guardarmi...solo ora mi ricordo di essere in pigiama, ma non si capisce, in effetti è semplicemente una maglietta da uomo con dei pantaloncini che è come esco di solito.
"Visto,menomale che non sapevi ballare eh" mi dice non appena finisce la musica.
Neanche mi ero accorta di aver finito, i miei piedi parevano muoversi da soli.
"Eh, cioè, no dai non sono brava" dico facendoci ridere.
"Ti va di fare due passi?" mi chiede gentilemente arrossendo.
"Va bene dai." rispondo tranquilla
"Dove vuoi andare?" continua a chiedermi.
"In realtà non sono di queste parti per cui dimmi tu" rispodo sinceramente.
"Va bene, allora ti porto nel mio posto preferito" mi dice guardandomi.
"Oh, perfetto" esclamo.
Ora cosa gli chiedo?
-Magari inizia a chiedergli il nome, sarebbe un bel passo avanti non chiamarlo ragazzo con la tuta grigia .
Sì, hai ragione coscienza.
"Quindi il tuo nome?" chiedo imbarazzata.
"Piacere Ethan" risponde ridendo e porgendomi la mano.
"Emma" rispondo stringendo la mano.
"Allora, sei  italiana?" mi domanda tranquillo.
"Che ne sai?" rispondo...- con che delicatezza signorina.Beh in effetti la mia coscienza ora ha ragione.
"Sì, volevo dire...come fai a saperlo" continuo cercando di sistemare la situazione ridendo.
"Non lo so, ho buttato a caso" mi risponde tranquillo.
Continuiamo a camminare parlando un po' di noi, è veramente simpatico, dolce e bello.

"Eccoci!" esclama facendomi prendere un colpo.
Wow è stupendo...

Ti odio eppure quanto ti amo...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora