Shawn Froste

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(T/N): tuo nome.

"Mi accorsi troppo tardi che mi mancava come manca l'estate nel giorno più freddo dell'inverno, quando fuori piove. Non la dimentichi una persona così, la torni sempre a cercare."

Fin dalla prima volta che (T/N) aveva conosciuto Shawn Froste, quest'ultimo si era sempre comportato freddamente, e la ragazza non riusciva a spiegarsi il perché.
Molte volte aveva provato ad avvicinarsi e chiedergli il motivo di tutto ciò, soprattutto se a farlo, era solo con lei: lui però la ignorava e faceva finta di nulla.
Si sentiva determinata ad affrontarlo e questa, era sicuramente una cosa che la distingueva dalle altre che invece, non facevano altro che cadere ai suoi piedi.
Quel ragazzo, con il suo comportamento da principino la irritava e non poco; poi però si dimostrava tutta un'altra persona quando si trattava di parlare con la rosa.
Era un giorno come un altro, l'allenamento della squadra stava per cominciare.
I calciatori dell'Alpine, dopo le vicende accadute con la Raimon, si impegnavano sempre di più per cercare di raggiungere un minimo del livello dell'albino.
Per (T/N) era tutto così strano, aveva vissuto in Italia per un bel periodo ed in quel posto, le cose funzionavano diversamente.
Trasferita in Giappone, in questa scuola si era subito iscritta al club di calcio; visto che essendo donna non poteva prendere parte alle competizioni, ella si era adeguata a fare la manager. Molto spesso però, senza farsi notare da nessuno, si allenava a tirare in porta da sola.
Venuta sera, i giocatori si ritirarono nei loro dormitori e la ragazza, li liquidò con una semplice scusa.
'È ora di dare una svegliata alle mie gambe' posizionò il pallone sul dischetto e si preparò.
'Morso del ghepardo' un'aura dello stesso animale le comparve dietro, mentre ruotava su se stessa, per poi colpire col piede destro la palla.
Quest'ultima sfrecciò con potenza devastante in porta.
Shawn si trovava lì per caso, era tornato per prendere la felpa che aveva dimenticato sulla panchina; la osservò tirare e ne rimase affascinato.

L'aveva sempre trattata con distacco, quella piccoletta gli ricordava troppo suo fratello Aiden

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L'aveva sempre trattata con distacco, quella piccoletta gli ricordava troppo suo fratello Aiden. Il suo era un comportamento infantile, questo lo sapeva, però quando guardava quei lunghi capelli rosa e quello sguardo altezzoso non poteva far altro che ricordarlo non solo fisicamente, ma anche caratterialmente: questo gli faceva male.
'È così sei anche una brava attaccante' le arrivò una voce roca alle spalle.
'Non vedo perché questo debba interessarti' disse e poi si girò per continuare ad allenarsi.
'Senti...' rispose lui che aveva notato l'astio nei suoi confronti.
'No senti tu, che cosa vuoi da me? Ignorami come sei abituato a fare e vattene via!' Urlò la giovane tirando in porta un semplice rigore.
'Hai ragione, non mi sono comportato bene con te. Ma ecco, tu mi ricordi molto una persona che ho perso e di conseguenza ti ho allontanata' cercò di darle delle spiegazioni e abbassò la testa per l'imbarazzo.
'Non è un buon motivo questo Froste' in un certo senso, sentire finalmente delle spiegazioni, l'aveva calmata.
'Ti va di fare una sfida? Chi ruba prima la palla all'altro vince' riusciva ad ammirarla sotto una luce diversa quella sera.
'Va bene, palla tua pivello' e gliela tirò con un passaggio preciso sui piedi.
'Vediamo se dopo che avrò vinto, mi chiamerai ancora in quel modo' le sorrideva dolce, e per la prima volta, quel modo di fare da principino non le diede fastidio.
Probabilmente iniziava a capire perché quelle oche gli correvano dietro.
La sfida era iniziata, nessuno dei due intendeva far vincere l'altro. Per l'attaccante, quel momento era come ritornare indietro nel passato; per la rosa, era un modo per conoscerlo meglio.
Si stavano divertendo come due pazzi, fino a quando a causa del ghiaccio sul terreno (T/N) scivolò portando con se anche l'albino. Chiuse gli occhi e l'impatto non fu tanto forte, sentiva solo sullo stomaco il peso del giovane uomo e arrossì al pensiero.
'Scusami sono scivolata' disse chiudendo le palpebre per il forte imbarazzo.
'Non preoccuparti... sai, la luce della luna ti dona' spalancò gli occhi con il cuore che batteva a mille.
Le aveva seriamente fatto un complimento?
'Ma come ti permetti di fare il damerino, fallo con quelle che ti corrono dietro, con me non attacca!' disse e con una spinta, se lo scostò di dosso.
'Credimi (T/N), questa è la prima volta che faccio un complimento che penso veramente' le spiegò facendo capire che con le altre era tutta finzione.
'So che non sei un'oca come quelle che si avvicinano' e la ragazza, provò sollievo a sentire quelle parole.
'Beh, in ogni caso ti avevo troppo vicino' rispose dopo un buon minuto di silenzio in cui nessuno dei due, aveva proferito parola.
'Sai vero che sei caduta tu e mi hai trascinato su di te?' Le fece notare Shawn che da quella sera, sembrava trovare più che piacevole la sua compagnia.
'Non infierire, è stato già abbastanza imbarazzante' si girò finalmente per guardarlo negli occhi azzurro ghiaccio.
'Sei ancora più carina quando arrossisci' gli piaceva provocarla, perché non reagiva come tutte.
Di conseguenza alle sue parole, il ghepardo che era in lei sembrò svegliarsi e avvicinata abbastanza, iniziò a prenderlo a pugni sul petto scherzosamente.
'Smettila hai capito?' Disse sbuffando.
Ad un certo punto, successe una cosa strana per due ragazzi che avevano iniziato a sopportarsi da quella stessa sera.
Shawn le bloccò i polsi con le mani e contemporaneamente, si avvicinarono per far scontrare le loro labbra.
Non fu un bacio molto dolce, si stavano letteralmente divorando la faccia. Forse tutto l'astio che avevano provato, in realtà era solamente un sentimento represso per diverse motivazioni.
Il giovane le chiese accesso con la lingua mordendo il suo labbro inferiore, gli fu subito dato e le loro bocche iniziarono una vera e propria danza.
Non sapevano quanto tempo erano stati a baciarsi ma entrambi non volevano più staccarsi dall'altro.
'Sai (T/N), credo che tu mi piaccia' le sussurrò ad un orecchio.
'Forse anche tu principino' gli rispose con un sorriso sulle labbra.

"E vi assicuro che quella notte non venne mai dimenticata da entrambi"

One Shots - Inazuma ElevenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora