Xavier Schiller (Ares)

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(T/N):tuo nome.
(C/C): colore capelli.
(C/O): colore occhi.

"L'odio non cessa con l'odio, in nessun tempo; l'odio cessa con l'amore: questa è la legge eterna. Se amiamo qualcuno che in precedenza odiavamo, lo faremo con un amore molto più grande rispetto al non aver mai odiato prima. Più forte dell'amore degli amanti è l'odio di chi si ama"

Era da mesi ormai, che lavoravi come manager dei calciatori scelti per la nazionale giovanile giapponese. Il tuo compito era semplicemente quello di aiutare, sia lo strambo allenatore a non commettere errori, sia i giocatori in difficoltà.
Il gruppo che aveva composto era formato da ragazzi molto diversi tra loro; molti elementi provenivano dalla Raimon Junior High, due gemelli dall'Hokkaido, altri ragazzi da scuole del paese e due fratelli dall'Alius Academy.
Per i primi mesi era stato difficile abituarsi ai ritmi del Giappone, ma con il tempo e con l'aiuto delle altre ragazze, sei sempre riuscita a cavartela. Hai avuto anche dei problemi con un particolare ragazzaccio: Xavier Schiller.
Fin dalla prima volta che vi siete incontrati, ogni pretesto era giusto per prenderti in giro; tuttavia, non sei mai stata una che si lascia calpestare così facilmente, perciò l'hai sempre ricambiato con la stessa moneta. Questa cosa, è andata avanti per un intero mese, finché, non avete iniziato a farvi continui scherzi per dar fastidio all'altro.
Per quel giorno il giovane, aveva progettato uno scherzo in grande stile, qualcosa che la sua acerrima nemica si sarebbe ricordata a vita. Hiroto, che conosceva il suo piano, aveva cercato di fargli cambiare idea, ma senza alcun successo: il suo obiettivo, era di entrare all'interno della stanza di (T/N), prenderle il suo amato diario -che custodiva gelosamente nell'armadio- e di farle credere di averlo perso.
Ella era uscita presto quella mattina e come suo solito, andava a correre prima degli allenamenti dei ragazzi per almeno un'oretta.
Il grigio era pronto ad intervenire, così salì velocemente le scale, ed entrò in camera della mocciosetta. Venne investito da un forte aroma di vaniglia e quasi gli piacque, curiosò un po' in giro per la stanza e scoprì che amava diversi gruppi rock, gli animali e collezionare album di figurine dei calciatori. Non sapeva nulla di tutto questo, la prima volta che si erano visti, ha semplicemente pensato che sarebbe stata una vittima perfetta: la solita ragazzina viziata. Poi, invece di starsene zitta, lo aveva sfidato, e da lì era partita la loro rivalità.
Aprì un'anta dell'armadio e prese l'oggetto interessato che era posizionato tra due libri. Non ebbe nemmeno la curiosità di aprirlo, non gli interessava, desiderava solo vederla per una volta stare male.
Era ormai sera quando la (C/C) si accorse che il quadernetto mancava, andò completamente nel panico. Mise a soqquadro l'intera stanza, ma non vi era nessuna traccia; non poteva averlo perso, quel piccolo libricino conteneva non solo i suoi segreti, ma anche quelli della sua defunta mamma: semplicemente era l'unica cosa che ancora la legava a lei.
Scese velocemente le scale e arrivata nella grande sala chiese a gran voce:
'Ragazzi, avete per caso visto un diario rosso da qualche parte?' Quasi iniziava a piangere, quando ebbe una risposta negativa da parte di tutti.
'Era qualcosa di importante?' Chiese Aiden dal suo tavolo, mentre osservava l'amica stare male.
'Più di quanto pensiate, scusate ma io torno in camera, non ho fame' annunciò andandosene da quel posto, per dare finalmente sfogo alle sue lacrime.
Nel frattempo Xavier guardava la scena compiaciuto, era riuscito a colpirla dove meno se lo aspettava, ma nonostante ciò, non si sentiva così soddisfatto dal vederla quasi piangere, al contrario provò un certo rimorso.
Passava il tempo, giorni in cui si aspettava di vederla comparire vicino al mister e poterla finalmente deridere davanti a tutti, ma era scomparsa. Non usciva più dalla sua camera, e tutti, chi più, chi meno, erano preoccupati per lei.
'Ragazzi io non ne posso più di sentirla piangere, si può sapere cosa contiene quel diario? In questo modo, potremmo cercare di aiutarla' dichiarò apertamente il capitano Mark.
'Non possiamo rimediare, credo che quello fosse l'ultimo ricordo lasciatole dalla madre prima di morire' spiegò a tutti il piccolo Shawn abbassando la testa sconfortato.
Dopo le parole dell'albino, l'attaccante si fermò spalancando gli occhi. Aveva nettamente esagerato questa volta e se stava così male, era tutta colpa sua e del suo stupido ed insensato odio.

 Aveva nettamente esagerato questa volta e se stava così male, era tutta colpa sua e del suo stupido ed insensato odio

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Quando salì in camera sua per farsi una doccia, decise di chiudersi a chiave per leggere il contenuto del quaderno. Scoprì diverse informazioni sulla vita della madre di (T/N) e che quest'ultima, aveva poi continuato a scrivere i suoi segreti. Lesse di come si era sentita la prima volta che era atterrata in Giappone, e si interessò di scoprire se in quelle pagine, compariva anche il suo nome.

C'erano tutti, tutti tranne il suo.

Esso raccontava solo le cose più belle che le succedevano, e lui, oltre che farla sentire sbagliata e attaccata, non aveva fatto nulla per guadagnarsi il suo rispetto ed il suo affetto. Leggendo, aveva scoperto una persona totalmente differente da quella che si era immaginato. Aveva suscitato la sua curiosità e proprio per questo, si domandò se tutto quello che aveva fatto fino ad allora era stato giusto.
Ovviamente no, così in piena notte dopo aver finito, prese carta e penna scrivendo un messaggio che mise nell'ultima pagina. Uscì dalla stanza e posizionò il diario fuori la porta della manager, bussò velocemente e si nascose dietro il muro per osservare la scena.

Ella aprì la porta e dopo aver guardato ai lati, abbassò lo sguardo sul pavimento notando di avere sotto gli occhi l'oggetto che pensava di aver perso. Pianse, dai suoi occhi (C/O) uscirono molte lacrime; si inginocchiò incurante di chi potesse vederla e strinse la carta tra le sue braccia, mentre sul volto del ragazzo spuntò un sorriso dolce. Dopo essersi calmata, decise di sfogliarlo e sull'ultima pagina da lei scritta, si trovò davanti questa frase:

"Ti chiedo scusa per tutto, anche per aver letto queste pagine che racchiudono i tuoi pensieri più profondi. Ti dico solo una cosa, dopo aver conosciuto questa parte di te, così simile a me, farò il possibile per far comparire il mio nome tra quelle pagine. Perché tu sei cosa bella e non meriti più del male."

Non collegò inizialmente di chi potesse essere il messaggio, poi però, mentre stava per addormentarsi, un nome comparì nella sua testa: Xavier.
Era stato lui, non c'erano dubbi, era l'unica persona di cui non aveva mai scritto. Sorrise al pensiero, chissà forse le cose fra loro sarebbero andate meglio da oggi in poi.

"Così fu, ed entrambi capirono che forse quell'odio che li legava un tempo, si era trasformato piano piano nel completo opposto"

Spazio Autrice
Questa One Shots è sicuramente molto diversa dalle altre, forse uscirà poi una seconda parte.
Mi piaceva il fatto di darvi solo un assaggio, per lasciar scorrere la vostra immaginazione!
Spero vi piaccia, sono aperte altre richieste, basta scriverlo nei commenti!
Prossima One Shot: Gabi
A presto.

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