capitolo 23

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Emma

Mi sveglio a causa del cinguettio dei passerotti fuori dalla finestra. Ci metto qualche minuto a capire dove sono e cosa era successo la notte precedente ma, quando il ricordo di Bryce che bacia Cynthia si stampa nella mia mente, la tristezza ritorna. Sono triste anche per Quinton, so che è stato molto cattivo il modo in cui l'ho lasciato lì ma, per quanto lui possa essere dolce e premuroso con me, il mio cuore e la mia mente tornano sempre a Bryce.

Mi alzo di malavoglia e scendo in cucina. Lì trovo Tommaso che, con un grembule rosa a fiori (sexissimo), preparava dei pancakes. "Finalmente ti sei svegliata dormigliona" dice quando mi vede "non sono dormigliona sono solo le 9.45" mi lamento per poi scoppiare a ridere.

Mangiamo i pancakes mentre parliamo di come affrontare il problema " ma io non ho vestiti!" Esclamo accorgendomi di avere addosso il pigiama del mio migliore amico "se vuoi posso andarteli a prendere a casa tua" dice mangiando l'ultimo boccone. Annuisco. Non me la sento di andare io; immagino già le domande stressanti da parte dei miei fratelli e da mia mamma, per non parlare di Quinton a cui devo spiegazioni e poi Bryce...

Mentre ero persa nei miei pensieri non mi rendo neanche conto che Tommaso è andato ad aprire alla porta. È Elisa. "Ciao Emma cicci" dice facendomi sorridere "come stai?" Chiede; sicuramente Tommaso gli ha detto tutto, è una fortuna perché non penso di riuscire a parlare di nuovo di quello che è successo. "Bene, credo" rispondo triste "puoi andare con Tommaso a casa a prendere i miei vestiti, non mi fido degli abbinamenti di Tom" dico indicandolo sforzandomi di fare un sorriso "certo, non lascerò che un ragazzo patito del calcio che indossa grembiulino rosa a fiori di ti scelga i vestiti, contaci!" Dice facendomi ridere mentre lui fa una faccia offesa. Non so come farei senza di loro.

"Vabbè, noi andiamo. Sei sicura di non voler venire?" Mi chiede un'ultima volta la mia migliore amica "sono sicura. Però non dite a nessuno che io sto qui da Tom anche se vi implorando in ginocchio" spiego e lei annuisce per poi uscire seguita dal suo ragazzo.

La casa diventa silenziosa, resto solo io con i miei pensieri.

Bryce

Sistemo il letto dove, per tutta la notte, ho pensato e ripensato a quel momento. Sono stato un coglione a bere così tanto ma è lei che mi ha baciato e io, da vero cretino, non ho saputo resistere; a questo non ho giustificazioni.

Scendo a fare colazione anche se non penso di riuscire a mangiare qualcosa. Per mia sfortuna in cucina ci sono Tony e Ondreaz, Addison, Josh, Quinton e Cynthia. Prendo un respiro ed entro nella stanza. Sento gli sguardi incazzato dei Lopez su di me; sicuramente gli hanno raccontato, o hanno capito, che è tutta colpa mia. Tengo lo sguardo basso per non incrociare lo sguardo con nessuno.

Prendo un bicchiere acqua visto che, a causa della vodka di ieri mi è venuto un conato di vomito passando davanti hai muffin preparati dalla signora.

Vado subito verso l'uscita ma un braccio mi ferma. Riconosco dal tatuaggio che è Ondreaz. "Da quanto?" Si limita a chiedere cercando di stare calmo "che cosa?" Riesco a dire e mi accorgo di avere la bocca secca "da quanto vi stavate frequentando? Me lo ha detto Addison" alzo lo sguardo e incrocio gli occhi del ragazzo "da un paio di settimane" rispondo.

Da come mi guarda capisco che si sta trattenendo dal prendermi a pugni. Dentro di me spero tanto che lo faccia, ho bisogno di pagare per quello che ho fatto anche se il solo pensiero di Emma infelice è una punizione sufficiente.

"Lo capisci che è tutta colpa tua?! Io vi avevo avvertiti, prima di partire, di non avvicinarvi a lei ma tu hai ben deciso di non ascoltarmi e di usarla per poi spezzarle il cuore!" Sbotta prendendomi per la maglia. Stavo per rispondere con una frase tipo: non è colpa mia se mi sono innamorato di lei, ma Ondreaz continua a parlare "non sappiamo nemmeno dov'è! Sicuramente sta male ed è tutta colpa tua bastardo!" Urla.

MY BAD BOY // Bryce HallDove le storie prendono vita. Scoprilo ora