私に触れます.
touch me.
•L'afefobia o aptofobia (dal greco ἄπτω "toccare" e φόβος "paura") è una fobia che comporta grande disagio, se non repulsione, nei confronti del contatto fisico (sia dato sia ricevuto).•
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CAPITOLO EXTRA CONTENUTI FORTI ___________________
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"Stigma (o stimma) s. m. [dal lat. stigma (-ătis): in psicologia sociale, attribuzione di qualità negative a una persona o a un gruppo di persone, soprattutto rivolta alla loro condizione sociale e reputazione: un individuo, un gruppo colpito da s. psico-fisici, razziali, etnici, religiosi."
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Questa non è una storia come le altre.
Questa è una storia che non vale la pena raccontare. Una storia senza eroi e senza villani, una storia senza protagonisti e senza antagonisti. Una storia senza un finale: un angosciante e scuro tunnel infinito che non vede mai la luce. Sia chiaro, non è una storia da cui ci si aspetta un finale tragico, ma di certo neanche un lieto fine. Questa è una storia di cui non ci si hanno aspettative, non è bella né tantomeno brutta, probabilmente fastidiosa o disturbante, probabilmente frustrante, ma come si può dare un giudizio ad un libro bianco?
O forse il suo libro aveva le pagine nere per le troppe parole scritte?
La verità era che anche lui non si era più fatto aspettative sulla sua vita. La sua vita era come una cascata che con forza aveva portato i detriti di sconfitte accumulate fino a giù, fino a toccare il fondo, fino ad arrivare a terre sconosciute. Aveva deciso di non curarsi più del peso della gravità che gravava sulle sue spalle e di non bearsi più nemmeno della leggerezza che alle volte gli rendeva i piedi alati: perché infondo gioire e soffrire non erano altro che due facce della stessa cieca sorte.
Perché quando si è persi in un limbo non ha senso perdersi in tali piccolezze come i sentimenti, positivi o negativi che siano. Non esisteva nessun destino, nessuna fortuna o sfortuna, nessuna vita o morte.
Quando ti rendi conto di essere niente nel nulla cosmico non ha senso nemmeno avere una storia.
E' questa la non storia di Kim Taehyung.
Nella limpida notte del 30 dicembre nacque una grande stella,grandiosa come il suo nome*, eppure lei era diversa da quelle che l'affiancavano: la sua luce così intensa e accecante la rendeva talmente instabile da farla sembrare pronta all'esplosione. Sui raggi di quella stella così luminosa si leggeva chiaramente la data della sue fine e al contrario, la luce della sua vita sembrava consumarsi ancor prima di poter cominciare.
Taehyung nacque da una delle più ricche famiglie di Seoul, lui era il loro unico figlio: non che fosse nato da un desiderio ma neppure da una casualità, egli era solo il frutto della necessità di trovare un erede a quelle che erano le ricchezze famigliari.
