...10...

24 7 4
                                    

                                                                                 4  Dicembre 2018

Cara mamma,

da quando ieri ti ho raccontato di quella che per me è stata la cena di lavoro di papà più bella non riesco a smettere di pensarci. Infatti quella sera è stata bellissima soprattutto per un altro motivo, quella sera dopo circa cinque anni ho rivisto Luca. Te l'avevo già nominato a questa volta voglio raccontarti un po' di lui perché fra tutte le persone lui è una delle poche che mi è sempre rimasta accanto.

Luca è il figlio del collega, nonché migliore amico, di papà. I suoi genitori sono divorziati da quando lui aveva cinque anni, quindi spesso i nostri papà si incontravano per passare il tempo, guardavano la partita e poi ci portavano a mangiare la pizza. A volte andavano allo stadio, e in quelle occasioni io e Luca andavamo con loro, altre la guardavano a casa nostra e quindi mentre loro guardavano a partita io e Luca giocavamo in camera mia. Di solito facevamo finta che la mia camera  fosse una navicella spaziale che stava per cadere e l'unico modo per salvarci era portare più cose possibili sul mio letto. Altre volte io ero una principessa che doveva essere salvata da un mago cattivo e lui da bravo attore, faceva sia il mago cattivo che il principe che mi salvava. Siamo cresciuti assieme fino all'età di dieci anni, poi Luca è andato a vivere con sua mamma a Roma e da lì non l'ho più rivisto. Da quel momento ci siamo sentiti tutti i giorni, pensando a nuovi giochi da fare. Con il passare del tempo abbiamo smesso di pensare ai giochi e abbiamo iniziato a confidarci l'uno con l'altra, ci dicevamo tutto, non c'erano argomenti tabù, gli potevo parlare di qualunque cosa mi passasse per la testa e lui faceva lo stesso.

Dopo due anni però Luca ha conosciuto una ragazza, a me stava molto simpatica, ma lei non poteva dire lo stesso di me, infatti disse a Luca di scegliere una di noi due, lui non voleva scegliere perché non gli sembrava giusto così hanno litigato. Luca mi ha raccontato tutto e sapendo quanto lei lo faceva stare bene gli ho detto che non c'era problema, che potevamo anche non sentirci tutti i giorni e che io sarei stata sempre pronta ad aiutarlo. Quella fu l'ultima volta che ci sentimmo.

Ormai avevo smesso di pensare a lui, avevo superato la disperazione e la tristezza in più o meno un  mese e con l'aiuto di Sofia riuscii a smettere di stare male. Dopo più o meno due anni e mezzo da quell'addio ci fu la cena di lavoro. Avevo un vestito bianco e le Adidas, prima di cenare andammo tutti assieme a fare aperitivo e ricordo che mentre stavo bevendo il mio aperitivo, rigorosamente analcolico, vidi un ragazzo arrivare in moto e appena si tolse il casco vidi che era Luca. In quel momento non riuscii a trattenere la contentezza e per corrergli incontro mi rovesciai l'aperitivo addosso, ovviamente la macchia era più che evidente e appena Luca se ne accorse scoppiò a ridere e mi disse che non l'avrei abbracciato con il vestito sporco e quando suo padre scese mi passò il casco e chiese le chiavi a papà per accompagnarmi a casa a cambiarmi. A casa mi cambiai, decidendo di mettere un paio di jeans e una maglietta, eravamo già in ritardo per la cena ma non ci importava, ci mettemmo sul divano a parlare di tutto e di più,  e senza rendercene conto finimmo per non andare a cena. Era ormai mezzanotte quando i nostri papà entrarono in casa, quando vidi papà pensai che mi avrebbe sgridato ma non lo fece, anzi chiese a Luca di raccontargli qualcosa, e alla fine Luca e suo padre se ne andarono dopo mezzanotte. 

Ora Luca è di nuovo a Roma però ci sentiamo spesso perché abbiamo capito che non possiamo stare l'uno senza l'altra. Luca è il miglior amico del mondo, non so cosa farei se non ci fosse.

Ora devo andare perché è tardi 

Buonanotte.

Vanessa 

Cara MammaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora