Fase 1

29 1 0
                                    

Negro Y Azul~
desde alla quieren venir a provar ese cristal
ese material azul ya se hizo internacional.
___________________________

"Teste di cazzo mi sentite?" La voce di Jungkook arriva gracchiante ed ovattata attraverso un vecchio walkie-talkie.

"Che cazzo! Perché non possiamo usare i callullari?" Risponde Taehyung, incurvando la schiena per avvicinare l'orecchio all'aggeggio nero, posato sopra il bancone del laboratorio.

"Sei stupido davvero o fai finta? I telefoni si possono rintracciare. Questi cosi saranno anche scomodi ed obsoleti ma sono più sicuri e reggono la distanza dalla base al tuo appartamento. Tra parentesi; che schifo!"
Non riesco a trattenere una piccola risata, ascoltando le parole di Chihiro che deve, evidentemente, aver strappato il walkie-talkie dalle mani del moro, mentre Tae fissa l'oggetto a bocca aperta.

"Senti piccola stronzet..." Tappo a forza la bocca del rosso, prima che possa dire altro, facendolo sbracciare nel tentativo di liberarsi.

"Hai ragione, grazie. Voi come siete messi?" Domando, cercando di riportare l'ordine e di tornare a concentrarsi sul piano.

"Stiamo...Hey, Jungkook!" La voce della ragazza diventa più debole mentre urla contro al capo; come se quest'ultimo si fosse ripreso la scatoletta nera con poca delicatezza.

"Abbiamo appena collegato i due portatili tra di loro. Chihiro sta anche provando ad entrare nella rete di videosorveglianza della città, in modo da poter controllare le vie ed avvisarci se qualcosa non va." Di fatti e proprio lui a rispondere alla mia domanda.

"Ora vi rimando indietro Jungkook ed appena vi do il via dovete spargervi per le strade." Giuro che se dovessero rubarsi ancora una sola volta il walkie-talkie, spengo tutto ed interrompo la comunicazione.
Non ci sto capendo più nulla.
Riesco quasi ad immaginare la bassissima Chihiro arrampicarsi sul corvino e strappargli l'aggeggio dalle mani, facendo alzare gli occhi del ragazzo al cielo.

"Perfetto." Mi limito a rispondere, prima di spegnere la radiolina nera e voltarmi verso Taehyung.
Lui è posato alla cassettiera, che usiamo come contenitore nel quale conservare il necessario per produrre la droga, con le braccia incrociate ed il naso arricciato.

"Non è un brutto appartamento. Non ci vado da mesi, per quello è un po' malridotto." Si giustifica, facendo l'offeso e costringendomi a scuotere il capo incredulo.
Davvero si è soffermato sull'idea che la ragazza si è fatta della sua casa? Come se fosse importante in un momento come questo.

"Davvero Taehyung? Pensa ad impacchettare i cristalli che è meglio." Borbotto, ancora perplesso.

Per un po' non lo sento più parlare e, voltandomi nuovamente verso di lui, lo osservo intendo a fare ciò che gli ho ordinato, con la lingua incastrata tra i denti, così decido di imitarlo.
Quattro mani sono meglio di due.
Mi alzo dallo sgabello scheggiato e stridente, sul quale ero seduto, ed estraggo un grosso sacco di cristalli trasparenti da sotto il bancone; con l'intento di smistarli in bustine più piccole, dalla capienza di due grammi. Con l'equivalente di 270.000 won*.
Indosso i guanti, prima di far scivolare una mano tra tutti quei diamantini luccicanti; affascinato.
Pensare che non li ho mai provati. Le droghe pesanti non mi attirano; eppure faccio questo lavoro con tutta la tranquillità del mondo.
Quando devo fare una consegna e tiro fuori dalla tasca uno di questi sacchettini preziosi, gli occhi del mio cliente si illuminano, brillando di luce propria ed esso diventa quasi ansioso e frettoloso di pagare.
Come può un cristallo, così puro ed apparentemente innocuo, possedere un tale potere?
Quello di far cadere in ginocchio un tossicodipendente.
È sbagliato ciò che facciamo? Certamente sì e ne sono ben cosciente.
È spregevole sfruttare le debolezze degli altri per arricchirsi ma, nessuno sceglie questa vita di sua spontanea volontà; secondo me nemmeno Chihiro. Si finisce a fare questo mestiere per mancanza di alternative.

"Ti fidi di lei?" La domanda di Taehyung è così improvvisa ed inaspettata che quasi trasalisco e sono costretto a riflettere un attimo prima di rispondere.

"Di Chihiro? Si. Nessuno di voi ha visto l'ombra che aveva nello sguardo quando mi ha, praticamente, costretto a portarla via con me. Ha tutta la mia fiducia." Rispondo sincero ed anche un pochino amareggiato per la pessima idea che il rosso si è fatto su di lei.

"Come sei messo?" Chiedo io, mentre lui mi sorride sollevando in aria il sacco ormai vuoto, spiegando di aver quasi finito.

"Per la puttana. Che diavolo mi ha spinto a farle da guardia del corpo?" La porta del laboratorio si apre malamente, sbattendo contro la parete adiacente, spinta da un piede di Jungkook.
Spostando lo sguardo su di lui, ne io ne Taehyung riusciamo a trattenere una risata.
I suoi capelli, neri e solitamente ben pettinati, sono sparati in tutte le direzioni, come se avesse infilato le dita nella presa della corrente.
Il suo collo esibisce un graffio che va dal mento alla clavicola ed i suoi occhi, più bui ed incavati del solito, parlano.
E dicono esattamente: "Odio quella ragazza."
"Se penso che stasera devo anche tornare da lei e passarci la notte...no, no, no. Mi viene già male. Non posso darle una pistola e sperare che sappia arrangiarsi?" Più che un rimprovero per Chihiro, il suo è uno scoppio di ira ed esasperazione.

"Ma andiamo, il forte e temerario Jeon Jungkook che va in crisi per colpa di una ragazzina. Lo stesso ragazzo che, dopo essere finito in riformatorio a quattordici anni per aver ucciso un uomo, ha fondato una propria grossa organizzazione criminale. Immagino già i titoli di giornale." Lo prende in giro il rosso, sapendo benissimo che, in questi momenti, la scelta migliore è quella di lasciarlo stare. Ma, aimé, quanto ama punzecchiarlo.

Di fatti, il moro si irrigidisce ma, prima che possa rispondere a tono; il walkie-talkie, ancora abbandonato sul tavolo, vibra un paio di volte prima di accendersi.

"Sono appena entrata. Il loro server è più complesso di quanto mi aspettassi, probabilmente riuscirò a mantenere il controllo senza rischi per tre...forse quattro giorni. Questo significa che dovete muovervi subito." La voce, robotica, dell'ex cassiera echeggia per tutta la stanza, mentre Jungkook, dimenticando tutta la rabbia ed il suo accanimento nei confronti della giovane, si lancia per afferrare la radiolina.

"Le vie come sono?" La sua voce fuoriesce seria ed autoritaria.
Non cambierà mai; quando si tratta di lavoro è pronto a lasciare da parte ogni rancore.

"È tutto tranquillo ma, personalmente, credo vi convenga girare di più di giorno. È maggiormente probabile che pattuglino quella zona di notte e quella dove mi trovo io di giorno. Andate a fare il culo agli altri." Aggiunge, anche lei con un tono serio.

Non occorre che il capo ci dica niente. Basta un solo sguardo tra di noi per capirci ed ognuno sa già cosa deve fare.
Tutti e tre afferriamo una copiosa quantità di bustine e le infiliamo in ogni tasca, prima di uscire dal capannone e dividerci tra i vicoli della periferia.
Ammetto che un pochino mi mancava l'azione. Avere una clientela stabile ti fa rammollire.

〰️〰️〰️〰️〰️
Pov. Narratore

Quello che nessuna delle due bande rivali poteva immaginare era l'esistenza di un terzo gruppo.
Molto più piccolo e quasi impaurito dagli altri, non aveva altro che la terra attorno al carcere e viveva solo di quello.
Anche se non si trattava di una gang particolarmente pericolosa e non si era fatta un nome; si sa come si dice.
Mai svegliare can che dorme.

Vengeful God [Yoonmin]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora