Dopo il discorso fatto qualche giorno fa, i rapporti tra me e Yoongi stanno migliorando. Ovviamente non andiamo d'amore e d'accordo ma riusciamo a stare nella stessa stanza senza azzannarci. Forse, per la prima volta, mi sono reso conto che, messi da parte i vecchi rancori e le guerre civili, entrambi siamo schierati dalla stessa parte, contro un nemico comune; e dal momento che dovremo passare ancora parecchio tempo nella stessa cella, dovendo sopportare ogni giorno gli scherni di quel novellino che, possedendo un distintivo si crede Dio sceso in terra, tanto vale deporre le armi e stringere i denti assieme.
E di fatti, parlando del diavolo..."Sei pensieroso oggi. Cerchi un modo per scappare?" Il poliziotto più giovane si avvicina alla cella, posando una spalla contro la parete e fissando, divertito, la mia figura: stesa sulla mia branda con le braccia dietro il capo e gli occhi puntati contro il soffitto ma intenti a viaggiare tra i pensieri.
"Rinuncia! Non sforzare quella piccola testolina, rosa e bacata, tanto tu e il tuo amico non avete speranza."
Mi raddrizzo, utilizzando le mani come perno per sostenere il busto, osservandolo, a mia volta, con gli occhi privi di espressione."Ma non c'è qualche legge o regolamento che vi impedisce di...di..." Sbuffo, senza conoscere come continuare ma sapendo benissimo che sarebbero state comunque parole al vento.
"Che c'è? Ti da fastidio che venga a vedere e a godere ogni giorno della tua presenza rinchiusa qui?" Prova a completare la mia frase, senza successo e strappandomi una risata acida.
"Quello è il minimo. Mi infastidisce la faccia tosta con cui ti presenti davanti a queste sbarre. I tuoi occhi che mi guardano come se nel mio viso fosse raccolto tutto il male del mondo. Odio il tuo senso della giustizia scaturito dal nulla." Spiego, mantenendomi neutro nei toni e negli sguardi ma tra le sue sopracciglia noto un cipiglio.
"Cosa ne sai tu che le mie motivazioni non hanno fondamenta, cosa sai tu di quel che ho passato?" Le parole escono dure e spigolose dalla sua gola, come se cercasse di trattenervi qualcosa ma io mi trovo nuovamente a ridere.
"Ne so esattamente quello che tu sai del mio di passato. Tu mi guardi e vedi un ragazzino con una famiglia ricca alle spalle che vuole solo ribellarsi ai genitori e dimostrare che non diventerà mai come loro. O magari immagini sia figlio di un ladro e una puttana e che un miscuglio simile di sangue sporco non avrebbe potuto certamente creare un santo." Abbasso lo sguardo sui miei piedi prima di risollevarlo contro di lui, più luminoso e vigoroso.
"Ma quando ti guardo io vedo un figlio di papà o, magari, figlio di un medesimo poliziotto. Un ragazzo che è sempre stato casa, scuola e chiesa fino a quando, raggiunta la giusta età e spinto fin da piccolo dai genitori, ha intrapreso la scuola di polizia ed immagina che tutto ciò che non ha visto o provato sulla sua pelle sia sbagliato.
Sai, tu mi guardi e mi giudichi a pelle, io mi limito a fare lo stesso." Concludo, capendo di aver fatto bingo dagli angoli della sua bocca che si tirano in una linea sottile."Quindi per te è giusto spacciare e possedere armi non registrate Dio solo sa per cosa!" Si sforza di mantenere la calma ma è teso come la corda di un violino, mentre io mi sto solo divertendo.
"È sicuramente meglio che finire a fare ciò che è stato deciso dai miei. Ma cosa sei? Un eterno bambino che lasci le redini della tua vita nelle mani di tuo padre?"
"Stai zitto!" Bisbiglia, tremando, ma non gli do ascolto.
"Quanti anni avrai? Almeno venticinque immagino e dimmi, vivi ancora con i tuoi e la mattina tua madre ti prepara il cestino del pranzo?"
"Stai zitto!" La corda si spezza.
Lui si ritrova aggrappato con entrambe le mani alle sbarre della finestra incastonata nella porta della cella; con i pugni talmente stretti da rendere bianche le nocche.
Digrigna i denti come un cane rabbioso prima di essere abbattuto, mentre un rivolo di saliva gli cola lungo il mento.
"Riuscirò a trascinarti nel braccio della morte. Eccome se lo farò? Fosse l'ultima cosa che faccio. Ci porterò tutti voi vermi di terra, che vivete strusciando nella sporcizia e sfruttando le debolezze altrui. E quando succederà sarò lì, in prima fila, ad ascoltare come supplichi Dio per essere salvato."
Nessuno è mai riuscito a suscitare in me una risata talmente fragorosa come quella che mi sta squotendo ora.

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Vengeful God [Yoonmin]
FanfictionYoonmin [In corso d'opera] "Quando Dio camminava sui cieli, spargendo la simpatia e l'originalità sul mondo; tu eri rannicchiato in un angolo con il broncio?" Ribatto divertito, notando come le sue labbra si curvino subito in un ghigno. "Dio?...Che...