Capitolo 12

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Giovedì 17 Dicembre

"Ci voleva proprio eh?" Affermò Harry, sistemandosi gli occhiali mentre lui e Draco si affrettavano a raggiungere la Sala Grande.

Avevano passato tutta la mattina a volare, come primo giorno da soli a Hogwarts.
E naturalmente avevano perso la cognizione del tempo come accadeva ogni volta che la loro partite contro il boccino finivano in una vera competizione.
Orgogliosi fino al midollo, si erano rincorsi sorvolando il lago e il castello, spintonandosi e prendendosi in giro con la sensazione che tutto fosse tornato come prima che discutessero, e se possibile con ancora più voglia di scoprirsi attimo dopo attimo.

Entrarono nella Sala Grande, che non era mai stata così vuota eccetto per loro due e qualche alunno del secondo e quarto anno.
Silenziosa ma pur sempre maestosa, con tutte le decorazioni a tema natalizio, tra mille luci e candele e un imponente albero abbellito con cura. Un'atmosfera suggestiva capace di far emozionare Harry come fosse la prima volta che assisteva a quel scenario.
Dopo tutti quegli anni ancora gli veniva difficile credere che ci fosse un soffitto e che la Sala non si spalancasse direttamente sul cielo aperto e stellato.

Si bloccarono istintivamente quando si resero conto che ora, senza i loro compagni, avrebbero potuto mangiare insieme. Anche perché sedersi a due tavoli separati in quella sala così grande e vuota sarebbe stato un po' ridicolo.
"Scordati che io mi sieda al tavolo di Grifondoro" cominciò Draco, puntando un dito verso Harry per avvertirlo.
"E io non mi siederò a Serpeverde"
"Perché?"
"Per lo stesso motivo tuo"
"Provare un profondo senso di disprezzo per la tua Casa? Beh Potter, te lo aveva detto il Capello Parlante di venire a Serpeverde" disse Draco con il suo solito fare pungente.
Harry roteò gli occhi al cielo, ma prima che potesse rispondere una Strillettera percorse svelta come un lampo tutta la Sala Grande, bloccandosi difronte ad Harry, il quale sconcertato guardò Draco con fare interrogativo.

"Io non c'entro niente, aprila lo sai che sarà peggio altrimenti" gli suggerì Malfoy.
Harry si domandò chi potesse essere in disappunto o arrabbiato nei suoi confronti tanto da mandargli una Strillettera.
Si sforzò di pensare alle sue azioni più recenti, ma a parte aver fatto qualche scherzo di cattivo gusto a Nott complice di Draco o aver dipinto la faccia di verde a Ron mentre dormiva, non ricordava di aver combinato proprio niente.

Si decise ad aprirla e la voce di Hermione riecheggiò per tutta la stanza, con grave tono di disappunto.
Buon primo giorno in solitaria Harry! Cominciamo male, stamattina quando sono passata per un'ultimo saluto russavi come un ghiro, alla faccia del 'Rimango a Hogwarts per rimettermi in pari coi compiti' !
La stanza era un tale disordine, ti prego di riferire al tuo ragazzo che in mia assenza dovrà occuparsi lui di farti una bella strigliata ogni tanto.
Dall'alto del mio sapere sono quasi sicura che  farà di tutto per convincerti a sederti al tavolo di Serpeverde con lui, ebbene non cedere. Neanche qualora dovesse passare ai ricatti, siano questi di qualsiasi carattere. Ci siamo intensi?
Tu sei un Grifondoro, per la Barba di Merlino!
Accidenti, sono via da solo qualche ora e già mi manca la testa cocciuta che sei.
Riservati e ricordati di tagliare i capelli, Draco non te lo ha detto che hanno un aspetto alquanto discutibile?
Buon Natale, da me e da Ron.
Tua sorella Hermione.

La busta rosso acceso si stracciò in mille brandelli di carta.
"È sempre così Granger?" Commentò Draco divertito.
"Più o meno.." rise Harry, pensando a quanto fosse fantastica Hermione.
"Su una cosa ha ragione: i tuoi capelli sono disastrosi Potter, davvero inguardabili"
"Ei!"
"Che c'è? Sono stato ufficialmente autorizzato a rimproverarti. Non che avessi bisogno del permesso di qualcuno sia chiaro, ma così c'è più gusto"
"Ha anche detto che non dovrò cedere in nessun modo alla tua astuzia da Serpeverde"
"Sei talmente attratto da me che non ci sarà bisogno nemmeno di sforzarsi.." incalzò Draco, pronto a far andare Harry su tutte le furie per puro divertimento.
Nel mentre afferrò un paio di mele verdi e delle salsicce per Harry prima di fargli cenno di seguirlo fuori, "Solo perché non ho voglia di sentirti battibeccare, sbrigati e andiamo a mangiare da un'altra parte".
Che tradotto per Harry significava: quello troppo attratto da te sono io e hai vinto tu quest'oggi.
"Certo che sei incredibile..." gli disse con un sorriso da beato, seguendolo all'esterno.

Almost (by Sbrinzi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora