Capitolo 15

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Giovedì 24 Dicembre

Arriva un momento, in un giorno qualunque, in cui tutto cambia all'improvviso.
Non abbiamo l'eternità per prenderci ciò che vogliamo, abbiamo solo una e sfuggente vita.
E allora succede che una mattina ti svegli e ringrazi il cielo, scrutando un punto fisso dell'orizzonte e sorridendo per com'è andata.
Il groppo che hai in gola e che ti soffoca il cuore lentamente lascia spazio a un respiro sereno e per un istante, un impercettibile istante, ti convinci che il mondo sia un posto sicuro.
Come per Draco, che aveva trovato riparo nelle braccia di Harry e se ne stava lì a guardarlo sistemarsi la cravatta rossa a strisce dorate.

"Sei pronto?" Gli domandò e Harry annuì raggiante.
"Possiamo andare allora, ma prima voglio mostrarti una cosa.."
E così dicendo Draco lo condusse nei sotterranei di Hogwarts, insicuro se quel che avrebbe fatto da lì a poco sarebbe bastato a dimostrargli ciò che non riusciva a dire a parole.

"Lo specchio di Emarb.." affermò Harry, che fino a quel momento aveva seguito Draco in silenzio e domandandosi cosa volesse mostrargli.
"Non so bene come funzioni.. ma ho pensato di approfittare della scuola semivuota per provare, se è vero che mostra quel che si brama nel profondo.."
"Allora dovrai sistemarti meglio.. così." Harry lo aiutò a posizionarsi difronte allo specchio in modo tale che Draco potesse vedersi attraverso.

"Cosa vedi?" Gli chiese dopo qualche istante.
"Vedo mio padre.. sembra fiero di me. Mi sorride. Non credo di averglielo mai visto fare...e ci sei tu."
"Io?" rispose Harry, con il cuore che gli batteva forte.
Ma Draco non gli disse mai che ciò che lo specchio di Emarb gli stava mostrando era Harry sano e salvo che lo guardava, proprio come nel suo incubo, solo che stavolta i suoi occhi non perdevano la luce ma al contrario brillavano come non mai. Lui gli aveva salvato la vita, Voldemort aveva perso.
"Si.. uhm, io e te al primo anno.." Mentì, "ti sto porgendo la mano e tu.. me la stringi forte" ma fu una bugia innocente, perché infondo ciò che desiderava Draco, oltre sfuggire al Signore Oscuro, era tornare indietro nel tempo e cambiare le cose.

Tornare a quando era solo un bambino innocente che voleva solo avere degli amici che gli stessero accanto e un padre più amorevole.
Tornare ad essere chi era prima di doversi rifugiare in bagno per piangere di nascosto, prima che le tenebre si impossessassero dei suoi sogni, prima che le sue ali di cera si sciogliessero al sole.

"Vorrei averlo fatto ai tempi" ammise sinceramente Harry.
"Tu cosa ci vedi attraverso?" Domandò Draco, spostandosi da davanti allo specchio.
"Ho sempre visto i miei genitori. La prima volta è stato come averli con me qui, erano felici e mi sorridevano"
"Oh" Affermò Draco, "Sai possiamo sempre raggiungere il Manor più tardi.. posso.. posso accompagnarti a trovarli, sì insomma..se ti va"
"Intendi a Godric's Hollow?" rispose Harry sorpreso.
"Sì, ma se non te la senti.."
"Mi farebbe molto piacere andarci con te."

E così qualche ora più tardi dopo essersi lasciati Hogwarts alle spalle, arrivarono a Godric's Hollow, dove gli abitanti erano intenti a intonare dei canti natalizi per la vigilia e le vie erano illuminate da mille luci e colori per riscaldare il cuore della gente. Gli alberi erano ricoperti di vischi e candida neve, e dalle case e per le strade si percepiva la gioia del Natale, dove piccini e adulti si riunivano per festeggiare e brindare.
"Buon Natale!" Gridò loro un bambino, scorrazzando nella via dove si trovavano.
"Buon Natale anche a te" rispose Harry, mentre Draco si limitò a mostrargli un sorriso sincero.

"La felicità la si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo uno si ricorda di accendere la luce."
A Harry vennero in mente le parole di Silente, e mai come il quel momento gli parvero più vere.

La magia del Natale consisteva proprio in questo, rischiarare i cuori più cupi e portare luce e speranza nelle tenebre.
Una magia per cui non serviva alcuna bacchetta o Incantesimo e che nemmeno Voldemort avrebbe potuto spezzare.
Significava che nonostante l'oscurità stesse avanzando, la vita continuava a scorrere. Il mondo continuava ad esistere, il sole a splendere e l'amore a scorrere nelle vene. Pulsante come un battito, forte come un veleno.

Almost (by Sbrinzi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora