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Stamattina mi sono svegliata alla solita ora. Ma oggi uscirò con Vance. Alla fine l'altro giorno mi ha riaccompagnato qui, e ci siamo messi d'accordo. È stato molto gentile, e parlando ho scoperto molte cose di lui. Che è simpatico e divertente, che ama l'arte e la musica e che suona anche lui il pianoforte.
Sono felice che mi abbia chiesto di uscire, perché mi sembra simpatico, e oltre Ted, non ho nessun amico. Ma allo stesso tempo mi sembra strano che uno come lui voglia anche solo parlarmi.

"Abbie, è ora di uscire" Maude apre la porta e mi trova già vestita, lavata e sorridente. Ho i capelli non completamente asciutti, ma non mi interessa particolarmente, tanto ho ancora un po' di tempo. Il sabato qui svegliano alle 10 chi, al contrario di me, non si sveglia prima. "Come mai così di buon umore?"

"Oggi esco con un amico, e non è Ted" spiego velocemente. Lei alza le sopracciglia, poi sorride, è felice per me. I due piccoletti sono già svegli e stanno litigando per un colore.

"Buongiorno" attiro la loro attenzione. Loro smettono di litigare e vengono ad abbracciarmi. "Ethel, ti sei fatta le treccine da sola?" Le chiedo guardano i capelli. Sono un po' storte, ma niente male.

"Gliele ho fatte io" confessa Zeke indicandosi con il pollice. Ne va evidentemente fiero, e non posso dargli torto.

"Allora sei molto bravo" gli sorrido. "Ora andiamo a fare colazione, oggi vi lascio con Maude" sospiro. Loro mi guardano confusi.

"Perché?" Mi chiede Ethel, un po' triste. Non li lascio praticamente mai soli, e farlo spezza il cuore a me quanto a loro.

"Oggi vedo Vance" dichiaro e li vedo sorridere. "Questa volta non potete venire, ma la prossima vedremo"

"Vance è simpatico" ripete Ethel, come la prima volta che lo ha conosciuto, ma questa volta non posso -o non voglio- darle torto.
Mangiamo la nostra colazione parlando dei loro compiti per lunedì, domani li aiuterò a farli. Quando finiamo corro in camera e mi lavo i denti, pettino di nuovo i capelli che si sono asciugati e poi vado a controllare che loro si lavino per bene.

"Abbie, tra poco è il tuo compleanno!" Esclama Zeke. Effettivamente il 7 febbraio sarà il mio compleanno, ma non ho mai avuto tanti amici con cui festeggiarlo. Di solito, Maude ci portava fuori a mangiare, Ted mi faceva un regalo -di solito delle tempere- e loro mi facevano dei disegnini, che conservo nel mio 'quaderno delle cose importanti'.

"Già, tra poco lo è" sorrido a entrambi che si guardano diabolicamente. Chissà che hanno in mente sta volta.

"Abbie, sei qui?" Maude mi riporta con i piedi per terra. Mi giro verso di lei che ha appena aperto la porta. "Ti cercano"
Una testa castana fa capolino dietro di lei. Lo saluto con un sorriso mentre i due bimbi corrono ad abbracciarlo.

"Prendo le mie cose e andiamo" dico alzandomi e andando nella mia stanza, seguita dal ragazzo.

"Oh, quindi questa è casa tua" sussurra il ragazzo dietro di me. Che strano sentire usare la parola casa.

"Io non ho una casa" rispondo secca. Poi mi rendo conto della durezza con lui l'ho detto, perciò aggiungo "Insomma, adesso la mia casa è dove sono Zeke e Ethel"
Mi giro a guardarlo mentre entro in camera. Si poggia sullo stipite della porta e osserva ogni mio movimento.
Prendo lo zaino che ho preparato stanotte e il mio giacchetto marrone, poi mi giro ed esco dalla stanza, passandogli vicino. L'odore leggero di limone che emana mi invade le narici, ma cerco di non farci troppo caso e di non far notare che mi piace da morire.
Saluto Maude e la guardo, mentre esco, che mi fa il cenno dell'okay con la mano, come per dire che Vance le piace.

"Non sono mai uscito con nessuna ragazza che fosse stata così puntuale" mi dice, facendo un sorrisetto.

"Probabilmente sei uscito con ragazze belle e piene di impegni. Io non ho nulla da fare e ho gran parte della notte libera, perciò-" mi blocco rendendomi conto di aver parlato delle mie notti.

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