Stanotte non è stata diversa dalle altre. Però ho deciso di disegnare. Ho preso un foglio, un carboncino e ho disegnato la prima cosa che mi è venuta in mente. E cioè due ragazzi, sdraiati sulla spiaggia, che guardano il cielo. Lo attacco con gli altri, questo mi trasmette spensieratezza.
Ieri ho aiutato i bambini a fare i compiti, poi ho studiato per tutto il pomeriggio. Ted è passato a salutarmi prima di andare non so bene dove, poi sono rimasta sola tutta la sera, a pensare di voler chiamare Vance. C'è un telefono i questo posto, uno di quelli abbastanza vecchi, attaccati al muro, ma non ce lo fanno usare spesso. O magari, ce lo farebbero usare più spesso se avessimo qualcuno da chiamare. Il fatto è, che la maggior parte delle persone qui dentro, non ha nessuno."Zeke, non puoi uscire così, sembra che tu abbia un panettone in testa" dico abbassandomi sulle ginocchia per poi sistemargli i capelli. Usciamo dal portone e con lo sguardo cerco l'auto di Ted, parcheggiata a pochi metri da noi.
Faccio entrare i bambini dietro, poi mi siedo davanti come al solito. Anche oggi Vance è con noi. Lo saluto con un sorriso, che lui ricambia prontamente."Come stai?" Ted mi dà un bacio sulla guancia. Sorrido anche a lui, poi mi giro verso il finestrino.
"Sono stanca, ma sto davvero bene" dico sinceramente. Ted mi stringe la mano senza distogliere lo sguardo dalla strada, ma in questo modo riesce a farmi capire che è felice per me.
Lasciamo i bambini a scuola, dopo le solite raccomandazioni e ci avviamo verso la nostra."Sapete, ho sentito che vogliono organizzare una gita. Non so bene dove vogliano andare, ma credo che sarà una cosa a più classi" Vance mi sorride smagliante.
"Non ci provare, se anche facessimo questa gita insieme, il posto vicino a Abbie è mio, prenotato dalla seconda elementare" Ted chiarisce immediatamente le cose.
"Potrei sempre mettermi davanti a voi" alza le spalle. "E poi immaginate che bello, un giorno in giro per San Diego"
"Eh già, che bello" sospiro, notando che siamo arrivati a scuola. "Comunque Vance ha detto che 'ha sentito' perciò potrebbe essere una sciocchezza" concludo.
Questa volta, al contrario del solito, Vance scende dall'auto ed entra a scuola con noi. Ted è confuso come me, ma alla fine non ci dispiace."Ora devo andare in classe, ci vediamo dopo" ci saluta velocemente. Batte il cinque a Ted e a me dà un bacio sulla guancia, poi corre via.
Di nuovo mi sento bloccata sul posto come se mi avessero incollata a terra."Abbie, vuoi rimanere ferma sul corridoio tutto il giorno?" Mi sorride, prendendomi in giro.
"Ma smettila. Adesso andiamo, abbiamo storia" sbuffo, alzando gli occhi al cielo. Ted mi si affianca.
"Da quando siete diventati così amici? Ieri non mi hai raccontato niente" mi guarda curioso. Io guardo il pavimento arrossendo. "Insomma, come è andata sabato?"
"Bene. Ho conosciuto suo fratello e Keila, una bimba che vive con loro. E poi li ho portati alla casa famiglia, per fare conoscere a Zeke e Ethel Keila. Vanno tanto d'accordo. Lui ha visto la mia stanza e il mio quaderno delle cose importanti, ma non mi ha chiesto nulla. Poi siamo andati al parco e abbiamo parlato. Tutto qui" alzo le spalle.
"Mh, va bene. E credi che glielo dirai mai? Insomma è una bella batosta da sentire" poggia un braccio intorno alle mie spalle.
"Magari, un giorno. Per il momento non ho voglia di parlarne, e lui non mi ha chiesto niente. Sa solo che sto sveglia tutte le notti, ma non il perché, però mi ha detto che posso chiamarlo a qualsiasi ora, se riesco a trovare un telefono"
"Te lo avevo detto che non è niente male" commenta entrando con me in classe. Ci sediamo in due dei posti al centro della classe. Quando alzo la testa alla lavagna, rimango a bocca aperta.
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Nightmare
RomanceAbigail è una ragazza piena di talenti, con un passato tormentato. Passato che torna a visitarla ogni singola notte, tenendola sveglia da ormai dieci anni. Fino al giorno in cui incontra Vance Price, la sua vita è stata una noiosa ripetizione di gio...