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"Mio padre è tornato da tre settimane e, da quando ti ha incontrata, non è più come prima. Adesso sorride anche" Vance alza le mani al cielo, mentre entriamo a scuola.

"Io l'ho incontrato una sola volta e, da come si era presentato, non mi sembrava uno che fosse capace di sorridere" commenta Ted, aggiungendo poi: "Ma Abbie ha questo effetto sulle persone, come se passasse a tutti quelli che incontra un po' del buono che c'è in lei"

"Smettetela di parlare di me come se io non fossi qui" sbuffo, dando un pugnetto sulla spalla di Ted. Mi preparo mentalmente agli sguardi, alle occhiataccia e ai commenti che mi accompagneranno fino all'uscita, ma quando metto piede nella scuola nessuno fiata. Tutti mi guardano, ma non con odio o invidia come al solito. Sono quasi sguardi di solidarietà e di supporto. Mi giro verso entrambi i ragazzi, che sono confusi quanto me. Vedo una ragazza riccia che si avvicina a me, e subito la riconosco.

"Abbie, non sei matta. Finalmente è uscita la puntata del podcast e tutti l'hanno sentita" Fay mi abbraccia, contenta. Non pensavo ci mettessero tanto a farla uscire, ma è comunque un sollievo. Questo vuol dire che d'ora in poi non mi fulmineranno mai più con lo sguardo e non parleranno più male di me?

"Forse alla fine hai fatto bene ad accettare di essere ospite di Trudie" Vance poggia un braccio intorno alla mia spalla.

"Ragazzi oggi finalmente è il giorno" Chad si unisce a noi, felice come non mai. Ha ragione, oggi finalmente tornerà Evie.

"Chi mi accompagna all'aeroporto?" Domando, guardando tutti i ragazzi. Loro si lanciano qualche occhiata furtiva, poi si fa avanti Vance.

"Ci penso io. Appena finisce scuola devo andare a fare una cosa, ma subito dopo andiamo da Evie" Sorride. Annuisco, poi prendo i libri che mi serviranno dall'armadietto e insieme a Ted vado nella classe di storia, dove il professore già è seduto alla cattedra.

"Buongiorno" saluto come ogni giorno, e naturalmente non ricevo nessuna risposta. Sbuffo, andando a sedermi al mio solito posto, Ted al mio fianco.

"Credo di averla superata sai? Insomma, conoscendola ho capito che è una brava ragazza, dolce sensibile e tutto, ma non è il mio genere. E poi è felicemente fidanzata. E chi li separa quei due?" Non c'è neanche bisogno che specifichi che si sta riferendo a Dahlia.

"Finalmente! Credo che se Derek avesse scoperto che lei ti piaceva, ti avrebbe fatto a pezzetti"

"E poi ieri ho incontrato una ragazza. Si chiama Noora, ha alcuni corsi con Vance. Non ti immagini quanto è carina" sorride, sognante. Continuiamo il discorso per qualche minuto, poi il professore inizia la lezione. Inizia a parlare di George Washington, ma nessuno sembra essere molto interessato, tanto che quando bussano alla porta tutta la classe pare risvegliarsi da un letargo.
Il professore Brent entra nella classe, puntando i suoi occhi su di me.

"Ho bisogno di Abigail, è per lo spettacolo" si limita a dire, per poi farmi cenno di uscire. Io e Ted ci scambiamo uno sguardo confuso, poi raccolgo le mie cose ed esco.

"Bene Abigail, ho bisogno di te per gli spartiti e le canzoni. Hai presente no?" Mi domanda, aspettando una mia risposta. Annuisco, poi lui procede. "Ottimo. Il gruppo di musica ha scritto un po' di cose, ora tu dovresti dargli un'occhiata, magari suonare e cantare qualcosa e farmi sapere come li trovi. Dato che sei la nostra protagonista, dobbiamo sapere cosa ne pensi" mi sorride, porgendomi alcuni spartiti e accompagnandomi nella sala di musica, dove c'è un pianoforte.

"Lei rimarrà qui?" Domando girandomi a guardarlo. Per quanto possa essere contenta di tutto questo, provare una canzone da zero davanti a qualcuno mi imbarazza un tantino.

"Oh, assolutamente no. Ho da fare mille cose, devo organizzare uno spettacolo intero. Siamo già al 23 aprile, tra poco più di un mese dovremo andare in scena e ci sono tante cose da sistemare" esce dalla stanza, continuando a lamentarsi su quanto siamo indietro rispetto alla tabella di marcia. Controllo gli spartiti, non è niente di troppo difficile e la canzone mi sembra bella. Mi studio bene le note, poi inizio a suonare la prima parte, per capire com'è.
I ragazzi del gruppo di musica devono essersi dati da fare, perché non è per niente male. Azzardo qualche parola della canzone, finché non capisco bene come fa. Quando suona la campanella risistemo tutto e solo ora mi accorgo che alcuni ragazzi mi stavano guardando. Arrossisco leggermente, mentre loro mi guardano sorridenti. Uscendo qualcuno di loro mi dà una pacca sulla spalla, altri si complimentano con me. Praticamente nessuno al di fuori dei miei amici e del professore sapeva che io suonassi il piano, ma tanto prima o poi lo avrebbero scoperto. Sorrido ai ragazzi, per poi andare nella mia classe, imbarazzata.
Chissà per quanto mi avranno guardata.

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