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"Stasera ci divertiremo da matti" dico a Vance. Lui annuisce, nonostante io non lo possa vedere sento la sua testa muoversi. Siamo sdraiati sul letto e io sono poggiata sul suo petto, mentre dalla finestra guardiamo la luna sparire dietro l'oceano e il cielo farsi leggermente rosa.

"Non dovresti vestirti?" Mi chiede. Sbuffo e mi alzo, andando a prendere le prime cose che mi capitano nell'armadio. Poi vado in bagno, mi lavo e mi cambio. Pettino i miei capelli, maledicendo qualche nodo qua e là, poi torno da lui.
"Allora, come stai?"

"Sinceramente, non sto per niente male. Davvero, mi sento molto molto bene" sorrido, notando che lui fa lo stesso.
Dopo che mi ha baciata, si è allontanato e mi ha chiesto scusa, ma io l'ho abbracciato. Dire che mi è piaciuto è un eufemismo. Sì, è stato il mio primo bacio ma, da come me lo aveva descritto Evie, non lo immaginavo così bello.

"Sono felice che tu stia bene" si avvicina a me. Sorride a pochi centimetri dalle mia labbra, ma Maude bussa alla porta e ci allontaniamo.

"Abbie, buon compleanno tesoro. Come sta- oh, ciao Vance" quando si accorge della sua presenza aggrotta le sopracciglia.

"Grazie degli auguri Maude, sto davvero bene. Lui è venuto presto stamattina per farmi gli auguri" indico Vance con la testa.

"Bene, così ti darà una mano con i bambini. Oggi ho un mucchio di cose da fare e di documenti da compilare per stasera" guarda me, poi Vance. Lui le fa l'occhiolino, come se io non me ne accorgessi. Li ignoro ed esco dalla stanza, per andare dai bambini e Vance mi segue poco dopo.
Busso alla loro porta, ma non rispondono. Probabilmente stanno ancora dormendo. Apro la porta lentamente, ma appena dentro mi accorgo che sono svegli. Corrono ad abbracciarmi e mi danno il loro solito disegno. Si impegnano davvero tanto per farlo e li trovo dolcissimi. Di solito disegnano me e loro, con dietro una casetta, come fanno i bambini con i loro genitori. Quei disegni mi ricordano ogni anno quanto io sia importante per loro e quanto loro lo siano per me.
Questa volta, però c'è anche una quarta figura nel disegno.

"E chi è questo?" Chiedo indicando l'omino. "Ted?" Sono abbastanza confusa. Loro scuotono la testa.

"È Vance!" Esclama Ethel sorridendogli e indicandolo. Per poco non mi strozzo con la mia stessa saliva. Vance inizia a ridere e loro anche.

"Ci eri mancato" dice Zeke, rivolto a lui. Era appena una settimana che non lo vedevano. Ma d'altro canto è mancato tanto anche a me.

"Anche voi mi siete mancati mostriciattoli" si abbassa sui talloni, abbracciandoli. Velocemente vesto Ethel e la aiuto a lavarsi. Zeke le aveva già fatto le treccine, devo ammettere che sta diventando davvero bravo.
Li portiamo a fare colazione, poi ci assicuriamo che si lavino bene i denti. Quando usciamo -stranamente in anticipo- per farci prendere da Ted, lui ancora non è arrivato, ma ci sono due ragazze castane, una riccia e una liscia, che mi saltano addosso.

"Buon compleanno Abbie" dicono all'unisono. Mi danno entrambe un bacio sulla guancia.

"Grazie ragazze" sorrido sinceramente. In questi giorni senza Vance, erano state la mia salvezza, insieme a Ted ovviamente.

"Quindi avete fatto pace o no voi due?" Mi chiede Evie, sorridendo. Quasi mi dimenticavo che è stata lei a dire a Vance la verità. Dovrei prendermela con lei, ma mi ha fatto davvero un gran favore.

"Sì, abbiamo fatto pace" sorrido, arrossendo poi non appena ripenso al nostro bacio. Fay mi guarda con un sorriso a trentadue denti.

"Poi ci racconterai eh" mi fa l'occhiolino. "Ora noi andiamo, mi porta a scuola Evie dato che nella vostra macchina credo proprio che non ci sia posto. Ci vediamo a scuola" entrambe mi salutano, poi vanno via. Pochi minuti dopo arriva Ted, che scende dall'auto per abbracciarmi.

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