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SAM'S POV

《Mio Dio...》

Soffice neve bianca si estendeva per non so quanto, e alberi, tanti alberi tendenti a toccare il cielo ormai violaceo facevano lo stesso. Abbassai lo sguardo e mi inginocchiai per terra... o meglio, mi buttai per terra, in realtà. Levai il guanto destro e affondai la mano nella neve, il che mi portò ad emettere un verso di stupore, un urletto forse, misto ad una risata; avevo immaginato fosse morbida, ma non avevo idea potesse essere così tanto soffice e ruvida al tempo stesso, era una sensazione bellissima. A quel punto sorrisi, un sorriso che andava via via ad espandersi sempre più sul mio viso, finché non mi alzai, presi la rincorsa e mi buttai completamente nella neve, rotolandomi e lasciando più volte l'impronta della mia figura sullo strato superiore della morbida distesa ghiacciata.

《Sam sei impazzita?! Alzati subito o ti viene la febbre!》gridava mia madre.

《Non me ne può fregare di meno!》continuavo a rotolarmi e a ridere da sola, per me era una delle cose più belle al mondo. Dopo qualche minuto però, se non volevo che mia mamma venisse davvero a prendermi per le orecchie, fui costretta ad alzarmi e ad entrare in quella che sarebbe stata, anche se per poco, la nostra casa. Era una piccola baita immersa nel verde (o meglio, sarebbe stato verde se non ci fossimo trovati in inverno inoltrato) del Parco Naturale delle Dolomiti Bellunesi, nel Veneto. Trasmetteva un calore e un'accoglienza incredibile anche solo da fuori, il che mi incitò ancora di più ad entrare per godere dell'arredamento interno. Salii velocemente i tre gradini di legno che precedevano la porta d'ingresso e:《Wow!》. Se arrivavo ad esclamare a voce alta persino io che tendevo raramente a dimostrare l'entusiasmo, allora era proprio bella.
Il pavimento era in parquet con uno splendido tappeto, di quelli pesanti, a motivi geometrici. Era posizionato nel centro, ma era poco visibile a causa del grande tavolo che vi stava sopra, e c'era un divano sulla sinistra con una finestra alle spalle che affacciava su quello che fino a qualche secondo prima era stato il mio personale parco giochi. Mi piacevano molto anche le pareti, completamente in legno. Il mio sguardo poi si posò sulle scale nell'angolo alla mia destra, che portavano al piano di sopra... sicuramente lì si trovavano le camere da letto. Salii di corsa rischiando anche di inciampare, cosa che i miei genitori considerarono una specie di vittoria visto che non avevo neanche fatto finta di portare una sola valigia in casa. Aprii la prima porta che mi trovai davanti.

...ah no, porta sbagliata, è il bagno.

Provai quella subito dopo sulla parete opposta e questa volta ci azzeccai. Avevo una grande camera con un divanetto pieno di cuscini colorati, della stessa lana pesante del tappeto al piano di sotto, nell'angolo a sinistra, e da quello che vedevo poteva benissimo essere usato anche come letto. Nell'angolo a destra invece, di fronte a me, si trovava il vero e proprio letto, molto largo e spazioso e anche quello ricoperto di cuscini. Li odio già, scommetto che pizzicano da morire. Almeno era posizionato proprio davanti alla finestra, e pensai Oh beh, almeno quando non riuscirò a dormire potrò mettermi sul davanzale a guardare fuori. Ogni dettaglio contribuiva a rendere quel posto ancora più magico insomma, anche perché nella mia vera e propria casa la mia camera si trovava proprio difronte a quella dei miei genitori... quindi anche il minimo respiro veniva avvertito.
Infine, sulla parete a destra proprio accanto al letto, si trovava una specie di specchiera, anche quella in legno. Il tutto dava alla casa un non so che di rustico, il che la rendeva ancora più confortevole; presi un profondo respiro e lasciai che l'aria di montagna mi penetrasse nei polmoni, un piacevole miscuglio di foglie, legno e un non so che di pungente dovuto a tutto quel freddo. Nulla a che vedere con lo smog della mia metropoli.
A quel punto lasciai la porta aperta e continuai il mio giro turistico fai-da-te, giusto per curiosare in quella che doeva essere la camera da letto dei miei genitori più l'angolo cottura sul lato occidentale del piano inferiore, che presa dall'entusiasmo non avevo avuto modo di studiare in precedenza. Era quasi difficile credere che tutto quello fosse nostro, sembrava una di quelle case che venivano descritte nelle storie... ma infondo noi siamo in una storia, giusto?

Freddo come Frost (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora