confession | asahi azumane

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Asahi, il cuore che sente sul punto di esplodere dalla tensione, rimane in piedi ad aspettare pazientemente che la ragazza parli

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Asahi, il cuore che sente sul punto di esplodere dalla tensione, rimane in piedi ad aspettare pazientemente che la ragazza parli.
A qualche metro di distanza, Daichi e Sugawara osservano la scena, prestando molta attenzione a ciò che stava accadendo mentre il secondo lancia sorrisini complici sia al ragazzo di fianco a lui che verso la coppia.

"Daichi-kun, non ti sembra..." dice Sugawara, sorridendo sornione.

"Già, sembrerebbe proprio quello" mormora l'altro, sconvolto.

(T/N) era ben conosciuta ai tre, una bella ragazza del terzo anno che era solita tenere loro compagnia quando non erano occupati con le attività del club di pallavolo.
Si erano conosciuti dopo che Daichi le aveva domandato di fare da fotografa ufficiale alla squadra, facendo lei parte del club di fotografia, e la ragazza aveva accettato più che volentieri, contando che era una tra le poche che non tendeva a sbavare per i membri dei club sportivi.
Beh, questo non garantiva certo che valesse anche il contrario, visto che alle partite le attenzioni maschili non mancavano mai, ma lei aveva la testa puntata su un'altra persona per quel genere di cose.
Ritrovarsi a passare il tempo con i ragazzi del terzo anno era certo piacevole, ma qualcosa lo rendeva ancora meglio.
(T/N) realizza quanto tempo fosse passato da quando aveva chiamato il nome del ragazzo nel cortile della scuola, e si sente ancora più in imbarazzo a figurarsi la scena nella sua testa.
I loro sguardi indugiano l'uno sull'altro per qualche istante, e nota come il viso di lui fosse contratto nella tensione che già lo contraddistingueva solitamente, ma che in quel momento era ai limiti dell'esagerazione, e vede le sue spalle irrigidite come una tavola.
Finalmente, decide che non può lasciarlo in quello stato per sempre, e parla di nuovo.

"Volevo dirti che mi piaci, Azumane-kun!" esclama di getto, chinandosi in avanti dall'imbarazzo.

Non vede niente di quello che accade subito dopo aver detto quelle parole, come i due amici più indietro che si guardano sconvolti, e il diretto interessato che sobbalza nella sorpresa, lasciandosi sfuggire un verso strozzato.
La ragazza guarda per terra e si rifiuta di alzare nuovamente lo sguardo, tanto è pervasa dalle emozioni.
Come si era cacciata in quella situazione?
Come le era venuto in mente di dichiararsi?
Era cominciato tutto lentamente, quando aveva iniziato a fare fotografie alla squadra.
(T/N) dedicava scatti indiscriminatamente a ogni membro della squadra, considerandolo sempre di eguale importanza rispetto agli altri, ma qualcosa era scattato in lei dopo aver guardato con particolare attenzione una fotografia dell'asso della scuola, in aria e pronto a schiacciare la palla a tutta potenza.
Si era ritrovata ad arrossire, e poi ci era passata sopra dandoci poca importanza.
Le richieste dei ragazzi del terzo anno, insieme a Kiyoko, di uscire erano diventate sempre più frequenti, e ciò comportava che inevitabilmente avrebbe passato anche più tempo con Azumane.
Non capì esattamente come aveva fatto a cascarci, forse era il modo in cui la sua timidezza contrastava con il suo aspetto da duro, oppure come ogni volta si dimostrava dolce nelle piccole cose, come offrirle un po' del suo bento e ridere ogni volta che lei faceva una battuta.
Si ritrovò col bruciante desiderio di gridare contro a chiunque osasse speculare cose spiacevoli sul suo conto, come che segretamente fosse un criminale o un molestatore, solo per i capelli lunghi che portava legati e quell'accenno di barba sul suo mento.
Si ritrovò con le farfalle nello stomaco ogni volta che lui le rivolgeva un sorriso, si ritrovò ad arrossire ogni volta che si sfioravano casualmente e si ritrovó a volerlo baciare ogni volta che si guardavano un po' più a lungo del solito.
Passava più tempo da sola con lui più di quanto ne passasse con gli altri due, rideva più con lui che con nessun altro, gridava il suo tifo più forte per lui, si ritrovava a preferire largamente la sua compagnia e, addirittura, desiderava immortalare Asahi più di chiunque altro nella squadra.
Una volta realizzati i suoi sentimenti, la ragazza aveva passato molto tempo a chiedersi se fosse veramente il suo tipo, se fosse il caso di dirglielo o meno, come avrebbe reagito.
Sarebbe stato troppo facile, immaginarselo come voleva, con lei che finiva per dichiararsi e lui che accettava senza proteste, come negli shoujo che era solita leggere alle medie.
Aveva chiesto consiglio alle sue amiche, che ovviamente erano più che entusiaste del sapere che la loro cara (T/N) si era presa una sbandata per l'asso del Karasuno.
Dopo aver passato la giornata a rimbeccarla su come non fossero a conoscenza del suo debole per i ragazzi dal look da duro, le consigliarono caldamente di confessare i suoi sentimenti senza troppi giri di parole, e che alla peggio, se Asahi teneva veramente a lei, non avrebbe mai lasciato la loro amicizia in ogni caso.
E così, eccola qui, il viso che ancora si rifiutava di guardare il ragazzo, e il corpo chinato nell'imbarazzo.
Sì, sembro proprio uscita da uno shojo, quanto sono patetica!
Improvvisamente, sente il polso destro venire afferrato da delle dita lunghe e forti, che riconducono il suo sguardo a dove dovrebbe essere sempre stato.

𝘴𝘱𝘢𝘳𝘬𝘴 | 𝘩𝘢𝘪𝘬𝘺𝘶𝘶 𝘹 𝘳𝘦𝘢𝘥𝘦𝘳 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora