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Affittare un bungalow per l'estate era stata la migliore idea che Atsumu Miya avesse mai potuto avere. O forse l'unica, visto che nel cervello di Atsumu più che la pallavolo e qualche altra nozione basica non giravano. E' la prima vacanza al mare tutti insieme per gli MSBY Black Jackals, e dire che erano così preoccupati che sarebbe successo qualche disastro. O meglio, Sakusa era preoccupato, visto la compagnia che si ritrovava, ma aveva ormai imparato a sopportare quei tre uragani di energia di Bokuto, Hinata e Atsumu. I quattro si erano portati dietro anche qualche altro membro della squadra che aveva acconsentito a quell'avventura, compresa la manager. Non volendo essere l'unico soggetto di sesso femminile in quella combriccola, aveva chiesto a un paio di sue amiche di unirsi al viaggio, che erano state ben contente di farsi una gita al mare in compagnia di una nota squadra di pallavolisti che sarebbero stati costantemente in costume da bagno. Doveva essere una settimana relativamente tranquilla, delle semplici giornate al mare in compagnia per giocare a beach volley e prendere il sole. La cosa sfuggì di mano nel momento in cui ad Atsumu venne la brillante idea di comprare qualche birretta in più per la serata. Qualche birretta in più che si trasformò in qualche superalcolico in più. Perciò eccoli qui, nel bel mezzo della confusione più totale, gli MSBY Black Jackals nella loro gloria a bere e ballare a ritmo della musica che andava a tutto volume. Sakusa non è decisamente nel suo elemento, difatti preferisce starsene in un angolo a bere la sua birra solitaria e guardare cupamente il disastro che era diventato il piccolo appartamento. Sapeva che purtroppo il giorno dopo sarebbe toccato a lui pulire tutto. Parlarsi è difficile con il volume con cui pompa la musica imperterrita, tanto che per farsi sentire erano tutti costretti ad urlare. Bokuto poteva andare avanti tutta la notte a ballare, Hinata era convinto che le sue corde vocali stavano cominciando a cedere, mentre Atsumu azzardava ancora qualche salto a ritmo di musica. Tuttavia, l'alzatore è convinto che la stanza attorno a lui stia cominciando a girare un po' troppo. Deve sedersi e riprendersi un attimo, poi avrebbe potuto continuare. Con qualche difficoltà, comincia a sgomitare fuori dal bungalow, arrancando nei fumi dell'alcol. Aveva alzato il gomito, indubbiamente, e un po' dell'aria fresca notturna gli avrebbe fatto bene, ma la nottata non si sarebbe certo fermata lì. Il biondo brancola nel buio, fino a raggiungere il suo obiettivo: l'amaca. I possessori del bungalow erano stati così gentili da lasciargliene una appesa tra due palme, perciò Atsumu non sprecò l'occasione per gettarvici sopra a peso morto.
"Che cazzo di festa, AHAHAHAH" esclama a gran voce, alzando le braccia come in segno di vittoria.
La musica è perfettamente udibile anche da fuori, che rimbomba tra le mura e fa arrivare al ragazzo solo un suono ovattato. Atsumu vorrebbe chiudere gli occhi un attimo, mettere tutto in pausa, ma proprio non ci riesce, gli viene solo da ridere a crepapelle per qualche inesistente ragione. Lasciando penzolare un braccio fuori dall'amaca, si dondola un poco nella speranza di ricomporsi, ma niente. E di certo lei non sarebbe stata d'aiuto.
"OOOOOOOOOOOOOOI! ATSUMU!" grida una voce femminile sull'uscio della porta.
Atsumu riconosce immediatamente quella figura, nonostante il suo camminare sghembo e la risata per niente simile a quella che aveva di solito.
