never let me go | tadashi yamaguchi

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書き込み 𝓈𝒸𝓇𝒾𝓉𝓉𝓊𝓇𝒶

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書き込み 𝓈𝒸𝓇𝒾𝓉𝓉𝓊𝓇𝒶

Passare questi binari è doloroso, Tadashi, soprattutto sapendo che dall'altra parte ci sei tu.
Quanto tempo era passato da quando ci siamo guardati cosí?
Ma noi due, ci siamo mai guardati in quel modo?
Troppe volte ho sentito passare questo treno, un treno senza capolinea e che corre all'infinito tra di noi, il suo rumore per me è diventato una certezza e la normalitá in cui vivo.
Mi ricorda tante cose e allo stesso tempo me le strappa dalle mani, non lasciandomi modo di riprenderle e di rifarle mie.
Mi ricorda il nostro primo incontro, su quel campo da pallavolo durante la visita della tua squadra alla mia scuola per trascorrere una settimana di allenamenti.
I miei occhi cominciarono a vivere per te, non per la tua bellezza tanto per quel qualcosa che avevano i tuoi di occhi.
Lo avevo capito dallo sguardo che eri uno stanco di vivere nell'ombra e che solo ora aveva il coraggio di palesarsi, tanto timidamente quanto coraggiosamente.
Mi innamorai di te in ottobre e non smisi mai di amare l'autunno.
Non ero il tipo di ragazza che si innamorava, anzi, non mi era mai capitato prima di te.
Sei stato il mio primo amore e per questo non potevo non scrivere di te, Tadashi.
Presi carta e penna e tinsi il foglio del mio amore per te e di come fosse il primo.
Il mio primo amore era tutto dedicato a un ragazzo con il quale avevo parlato poco, un ragazzo che faceva della pallavolo, un mondo in secondo piano per me, un qualcosa per cui combattere.
Fu questo a farmi innamorare di te.
Ci siamo baciati sotto un albero spoglio in quello stesso mese di ottobre, le nostre schiene doloranti dal contatto con la corteccia ruvida ma non potevamo assolutamente permetterci di fermare quei baci tanto importanti.
Fermasti quei baci solo per dirmi una cosa.

"Sei il mio primo amore"

E allora, prima che tu potessi sporgerti per un altro bacio, ti fermai e tirai fuori il mio quaderno.
Cominciai a scrivere di te e del nostro primo bacio, dopo aver scritto del mio primo amore.
E dopo quello ne ho scritte tante di pagine: il nostro primo film insieme, la nostra prima canzone, la nostra prima volta e il nostro primo viaggio, fino al nostro primo, vero e proprio ti amo.
Ho scritto tante pagine per te quante volte ti ho detto ti amo, ho scritto quasi fino a farmi sanguinare le dita, ma non mi importava.
Poi, un giorno, come tu eri capitato nella mia vita te ne eri andato, Tadashi.
Non è stato improvviso, sentivamo che sarebbe accaduto perché era da troppo che non scrivevo per te.
Mi hai sorriso, mi hai ringraziata per tutto e te ne sei andato.
Passai giorni interi a domandarmi come facessero le persone a entrare ed uscire dalle vite altrui con una tale semplicitá.
Avrei dovuto dimenticarti?
Ma come potevo, avendo condiviso tre anni della mia vita con te?
Ricominciai a scrivere su di te, a parlare di te, ogni parola non doveva essere sprecata.
Ripresi a scrivere su come avevo perso il mio primo amore e di quanto tardi me ne sia accorta.
Ho scritto del nostro ultimo sorriso, del nostro ultimo abbraccio, del nostro ultimo bacio e del nostro ultimo ti amo.
Mi sentivo in colpa a ricominciare a scrivere solo in quel momento, di dover essere arrivata a perderti prima di poterti dedicare altre parole, e mi dispiace Tadashi.
Ti sei sempre sentito in colpa anche tu, quando mi dicevi che non potevi dedicarmi niente come io facevo con te, e mi ricordo il tuo rossore sulle guance quando mi dicesti che mi avresti dedicato ogni tuo ace.
Hai mantenuto la tua promessa ma ci siamo comunque lasciati andare.
Ci sono tante cose che non abbiamo fatto insieme, ma sento come se fossi sempre stata con te e nessun altro.
È per questo che ora che questo treno passa tra di noi mi chiedo come sia potuto accadere, come qualche giorno prima potevo chiamarti ancora il mio fidanzato e poi non piú.
È per questo che ora che questo treno passa resto girata a sperare che tu sia dall'altra parte, pregando che non vada a finire come l'altra volta in cui tu non c'eri piú.
È per questo che ora che questo treno è passato io ti vedo dall'altra parte, un sorriso a dipingerti il volto.
Ti sorrido anche io e azzeriamo le distanze tra noi, e sono contenta che abbiamo deciso entrambi di venirci incontro.
Mi stringi e ho giá capito che scriveró anche di questo abbraccio, mi sorridi e ho giá capito che scriveró anche di questo sorriso, mi guardi di nuovo e ho giá capito che scriveró anche di questo sguardo.
Accarezzo il tuo viso e mi accorgo che nulla in te è cambiato, quando prima che tornassi pensavo che fossi tutto diverso, il colore dei tuoi occhi è sempre lo stesso e le tue lentiggini sono le stesse, non una di piú e non una di meno.
E anche il bacio che mi stai dando ora, sul quale scriveró un miliardo di pagine, fino a sporcarmi le mani, è sempre lo stesso, ma adesso ha una nuova intenzione.
Mi abbracci di nuovo, e sento che potrei piangere, e poi mi sussurri qualcosa con la voce che tanto mi era mancata.

"Non ti lasceró piú andare"

Vorrei dirti che non è stata colpa di nessuno, che nessuno ha lasciato andare l'altro e che è stato un accordo silenzioso, ma se te lo dicessi protesteresti e quindi ti sorrido.
So giá quante pagine scriveró di questo momento.

𝘴𝘱𝘢𝘳𝘬𝘴 | 𝘩𝘢𝘪𝘬𝘺𝘶𝘶 𝘹 𝘳𝘦𝘢𝘥𝘦𝘳 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora