your words | satori tendō

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Contesto: Soulmate!AU, dove su una qualsiasi parte del corpo di ogni persona sono scritte le prime parole che le dirá la sua anima gemella

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Contesto: Soulmate!AU, dove su una qualsiasi parte del corpo di ogni persona sono scritte le prime parole che le dirá la sua anima gemella.

Se c'era una cosa che (T/N) aveva imparato, nel tempo, è che non c'è nulla di più strano quanto bello nell'avere un'anima destinata a te.
Se ne ha imparata una seconda, è che questo può portarti a grossi guai.
L'anima gemella non è niente di esclusivo, accomuna tutti gli uomini e fa parte della loro storia fin da quando se ne ricorda, che poi fosse presente sin da prima degli antichi egizi non era certo affar suo.
(T/N) aveva attribuito importanza alle anime gemelle più di ogni altro suo conoscente, dedicandosi alla lettura di libri al riguardo, facendo binge-watching di documentari e via discorrendo.
La visione umana delle anime gemelle era sempre stata tra le più varie, a molti aveva portato a una felicità incommensurabile e ad altri un dolore che avrebbero preferito non provare, a costo di non ricavarci neanche una lezione.
Tutti davano pesi differenti alla questione in base alla loro moralità, a quanto pensassero all'amore e le ragazze andavano pazze di quell'argomento nelle loro conversazioni civettuole.
Una delle regole materne che si andavano ad aggiungere al "non accettare mai caramelle dagli sconosciuti" era "non far vedere mai a nessuno le tue Parole".
Una regola alla quale (T/N) non aveva mai attribuito la benché minima importanza, come non riteneva importanti i kanji impressi sul retro del suo collo indelebilmente.

Come ti chiami?

Quando alla tenera età le Parole le si erano manifestate in quel punto e aveva capito che quello era il suo momento, visto che non ne sapevano proprio di venir sciacquate via, nulla le toccò il cuore se non una profonda delusione.
Si era sempre immaginata qualcosa di molto più cavalleresco, sentimentale, come le Parole che dipingevano nei film come "ti ho aspettato" oppure "sei tu, il mio amore?", ma soprattutto, qualcosa di molto più riconoscibile.
Che le importava di mostrare le sue Parole e di farsi fregare, se quella era una frase talmente comune da rendere impossibile agli altri approfittarsi di lei?
Perciò, per tutta la sua vita fino ad oggi, il compimento del suo diciottesimo compleanno, aveva lasciato semplicemente che i suoi capelli (c/c) le coprissero quel marchio senza troppo sforzo, e se anche qualcuno lo notava si limitava a un'alzata di spalle, ammettendo i fatti.
Fu forse la paura bruciante di non riuscire mai a riconoscere la propria anima gemella che la portò a tenerci così tanto, cimentandosi nella lettura di infinite tesi e racconti, fino a vedere i film più disparati nel tentativo di capirci qualcosa.
Voleva capire se ci fosse un modo per fermare tutto quello che le stava accadendo, se era possibile mandare a quel paese il destino e farsene beffa, decidendo di non parlare o di cambiare il corso degli eventi, ma da quel che ne sapeva non c'era mai stato nessun caso di Parole errate.
Il destino non si può cambiare e quel "come ti chiami?" che si è sentita domandare un miliardo di volte non muterà mai in altro.
Mentre cammina sulla strada per tornare a casa, si sfiora il retro del collo e sospira, chiedendosi perché dovesse fare ricerche tanto scellerate ed essere proprio lei quella con le Parole più equivocabili del mondo.

𝘴𝘱𝘢𝘳𝘬𝘴 | 𝘩𝘢𝘪𝘬𝘺𝘶𝘶 𝘹 𝘳𝘦𝘢𝘥𝘦𝘳 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora