𝒄𝒉𝒂𝒑𝒕𝒆𝒓 10

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Si era presentato come un altro pomeriggio piovoso fuori dall'ufficio jeon, e mentre il rumore dell'incessante pioggia risuonava forte al tocco della goccia sul vetro, all'interno di quell'ufficio un altro rumore riempiva l'enorme stanza

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Si era presentato come un altro pomeriggio piovoso fuori dall'ufficio jeon, e mentre il rumore dell'incessante pioggia risuonava forte al tocco della goccia sul vetro, all'interno di quell'ufficio un altro rumore riempiva l'enorme stanza.

Jungkook si era rinchiuso in ufficio la mattina presto e, senza perdere nemmeno qualche minuto della pausa, aveva messo anima e corpo in tutte quelle scartoffie posate sulla sua scrivania.
Ma per qualche strano motivo non riusciva a concentrarsi più di tanto: i suoi pensieri erano completamente destinati ad una sola persona, una persona che ormai gli aveva preso anima e corpo.

E lentamente i suoi pensieri diventarono sogni sempre più rumorosi, al punto da coprire il suono della pioggia all'esterno, ma no, per quanto si sforzasse di crederlo, il rumore che ormai da minuti lo disturbava non erano i suoi pensieri, bensì altro.

Si alzò dalla comoda poltrona d'ufficio con l'intento di capire la provenienza di quel forte trambusto, ma non fece in tempo a fare un passo che una testa colorata fece bruscamente la sua comparsa nella stanza, seguito dalla segretaria ormai a corto di fiato

"Signore, ho provato in tutti i modi a fermarlo ma voleva a tutti i costi vederlo ed é corso qui prima che potessi fermarlo"

La segretaria, con una lunga coda di cavallo, portata a raccogliere i lunghi capelli boccolosi ed un vestito a tubino che le calzava perfettamente, rimase a fissare il grande proprietario con la testa leggermente china, per la paura di una reazione negativa.
Conosceva la bontà d'animo di jungkook però sapeva anche che detestava ricevere ospiti senza preavviso, ma per sua fortuna, il moro non era ne arrabbiato ne innervosito dall'inaspettata  visita ricevuta anzi, si mise a ridere di fronte alla scena comica che gli si presentò davanti

"Non preoccuparti Isabelle, puoi tornare al tuo lavoro, lui é un mio conoscente, anzi mi scuso io per la sua maleducazione nei tuoi confronti"

Cosi, la segretaria velocemente si congedò e uscii, chiudendosi la porta alle spalle, lasciando i due soggetti da soli nella loro privacy

"Yoongi-ah, cosa ti porta da queste parti?" Disse con disinteresse il grande capo tornando a sedersi comodamente sulla sua sedia, facendo poi segno con la mano di sedersi all'ospite

"Ma mi prendi in giro ragazzino? E poi cosa è tutta questa libertà, per te sono hyung hai capito ?" Rispose il menta, buttandosi su una delle poltrone poste di fronte alla scrivania, sbuffando

"Scusami hyung, in America non usavo tutto ciò, non ci sono più abituato ma dimmi, hai bisogno di qualcosa in particolare?"

"Aish, che ragazzino che sei. Non vedi il tuo migliore amico da anni e quando finalmente lo rivedi tutto ciò che hai da dire é < ti serve qualcosa?>"

"Hyung, sono qui solo da qualche settimana, sarei sicuramente passato a salutarti prima o poi"
Effettivamente il moro da quando si era trasferito, non aveva trovato ne il tempo ne la forza di andare a trovare nessuno, e per questo un po' si sentiva in colpa: tra la marea di cose da fare aveva dimenticato di scrivere alla persona che, anche prima di jimin, l'aveva preso sotto la sua ala custode, facendogli da esempio e da giuda, il suo migliore amico. essi infatti, si erano conosciuti come semplici compagni di banco alle superiori, diventando pian piano del tutto inseparabili. Jungkook pensò che effettivamente, neanche jimin lo conosceva cosi bene come del suo hyung.

Il menta dal suo canto mise su un adorabile broncio e, a braccia conserte, mormoro un "moccioso", leggermente infastidito dal poco interesse nei suoi confronti da parte del capo, ma alla fine lui conosceva jungkook, sapeva che il motivo della sua mancanza era esclusamente legato al lavoro in eccesso dopo il trasferimento.

Non lo avrebbe mai ammesso a voce alta, ma per lui jungkook era intoccabile.
Lo aveva visto tra i banchi della classe, tutto solo nell'angolo della classe, senza parlare con nessuno.
All'epoca il moro era timido ed introverso, senza carattere, e a yoongi fece una tenerezza tale da avvicinarsi e farci amicizia, constatando che effettivamente come pensava, jungkook non aveva amici.
Gli insegnò a vivere, letteralmente, facendo nascere una carattere in jungkook dalle mille sfaccettature, proteggendolo e custodendolo gelosamente da tutti, e non ci volle molto prima che jungkook iniziasse a diventare un uomo, iniziando a proteggere lo hyung.
Quei due erano troppo legati, e yoongi lo sapeva bene.

"Bella l'assistente comunque ragazzino, l'hai già portata a letto?"

"Hyung, lei é sposata e tu sai benissimo quando io sia gay"
Aggiunse il grande CEO da dietro alla sua scrivania, accompagnato da una leggera risata

"Giusto, e jimin, lo hai più visto o sentito?"

"Abbiamo avuto modo di vederci qualche volta" disse velocemente, volendo cambiare al più presto argomento

Il più basso, vedendo l'espressione tramutata sul viso del suo migliore amico si allarmò, rendendo più dolce il suo tono

"Vuoi parlarne?"

"In realtà no, ho tanto lavoro da fare e se ricomincio a pensarlo, non lascerà più la mia testa e io non mi concentrerò"

"Non preoccuparti ragazzino, mi racconterai tutto bene stasera, quando mi porterai in un bar e mi offrirai da bene, come scuse per la tua dimenticanza nei miei confronti"
Aveva capito perfettamente che quello era un tasto dolente,  quindi si limitò soltanto a smorzare la tensione

"Hyung, ho talmente tanta roba da fare che non so nemmeno se uscirò io da questo ufficio, non penso di-"

"Dai, passa qui, ti do una mano io"
yoongi non era stupido ovviamente, avevano frequentato la stessa scuola di Marketing ed anche lui aveva la stoffa del capo, gli mancava solo la voglia.
Quei fogli li aveva osservati, semplici calcoli e resoconti, un gioco da ragazzi.

"Hyung non vorrei-"

"Passami i fogli e mettiti al lavoro, voglio andare a bere, hai capito ragazzino?"

Jungkook amava il suo hyung

Sono tornata, giuro.🍒
É finita la scuola, mi metto a piangere.
Tornerò ad aggiornare frequentemente, dato che non faccio nulla da mattina a sera.
Comunque nel prossimo capitolo le cose si fanno interessanti.
Vi voglio bene

𝙤𝙪𝙧 𝙨𝙚𝙖𝙨𝙤𝙣   (𝑝𝑗𝑚.𝑗𝑗𝑘)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora