𝒄𝒉𝒂𝒑𝒕𝒆𝒓 20

470 45 40
                                    

e nel preciso momento in cui lasciò quell'abitazione, la lucidità di jimin andò a quel paese

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.




e nel preciso momento in cui lasciò quell'abitazione, la lucidità di jimin andò a quel paese.

una rabbia indescrivibile lo pervase, una parte di lui cercava di calmarsi e ragionare il modo più razionale,ma non era sufficiente, e con i nervi a fior di pelle si mise in macchina , sbattendo la portiera, e mise in moto verso il proprio appartamento.

l'auto tocco addirittura i 90km orari, fortunatamente in zona periferica, e fortunatamente ad un orario tale che di persone in giro se ne trovavano ben poche.

strinse le mani intorno al volante, lasciando che prendessero un colorito bianco cadaverico, e con la mascella serrata percorse gli ultimi metri che rimanevano.

parcheggiò l'auto svogliatamente,senza attenzione, e sali le scale di casa sua, a due a due , sbattendosi dietro la porta

"perchè chazzo l'hai fatto?" urlò, con gli occhi iniettati di odio e delusione

wooyoung, che stava guardando la tv, allarmato corse verso il grigio

"jimin che succ-"

"sai benissimo che succede, e ti ho chiesto perchè l'hai fatto?"

"fatto cosa"

"perche cazzo hai detto a jungkook dei miei tagli, del mio suicidio, del mio dolore, come hai potuto pensare di dirglielo eh?" non sembrava più lui, wooyoung non riuscii a scorgere la fine dell'odio e l'inizio dell'amore , non c'era piu nulla di definito in quel ragazzo.

non lo aveva mai visto in quello stato, e non sapendo che altro fare allargò le braccia, avvicinandosi lentamente al grigio

"jimin ascolt-"

"JIMIN NIENTE. TU NON SAI COSA GLI HAI FATTO , NON LO CONOSCI, NON AVEVI IL DIRITTO DI RIVELARE I FATTI MIEI IN GIRO, NON POTEVI E NON DOVEVI DIRGLIELO"

"ma che diavolo ti prende eh? e da quando ti importa di come sta? si, gliel'ho detto io, è venuto una sera al bar e abbiamo discusso, gli ho detto di starti lontano ma lui non ne voleva sapere, così gli ho raccontato di quanto tu fossi stato male per colpa sua, volevo solo che se ne andasse da te" disse leggermente irritato il ragazzo, ritraendo con delusione le braccia che aveva aperto per ospitare il fidanzato.

fidanzato che stava perdendo

"beh non ne avevi il diritto, decido io chi mi deve stare vicino e chi no, e tu hai parlato senza sapere. jungkook per me darebbe la vita, sta talmente male da fare qualche cavolata, perchè per lui ferirmi equivale al disprezzo verso se stesso. lo hai ridotto a pezzi, ed ha avuto un attacco di panico. Sei soddisfatto ora?"

"Anche io per te darei la vita, anche io per il tuo amore farei milioni di stronzate, anche io l'ultima cosa che voglio é farti soffrire, però mi sembra che queste cose non le noti, o almeno, non se riguardano me. Sono stanco jimin, sono proprio stanco di questa situazione, di noi, di tutto.
Dai per scontato che vada tutto bene, hai sempre ragione tu, deve andare sempre tutto i tuoi schemi e pretendi che le persone ti seguano a ruota libera. Si, gliel'ho detto quella sera, si, non sono neanche un po' dispiaciuto della sua reazione e si, lo rifarei altre cento mila volte perché se solo tu scendessi dal monte su cui ti sei appoggiato, capiresti che tutto quello che ho detto l'ho detto per amore" disse tutto insieme wooyoung, tanto che si dovette fermare un momento per prendere aria.

Fece un respiro profondo, e mentre il suo petto si alzava e abbassava ad un ritmo anormale, puntò gli occhi in quelli del grigio, che lo scrutavano senza nessun tipo di emozione

"Lui ha paura di perdermi-"

" ANCHE IO HO PAURA DI PERDERTI" urlò mentre una lacrima solitaria scese incontrollata

"ANCHE IO TI AMO SAI? TE LO SEI MAI DETTO DA QUANDO É ARRIVATO LUI? HAI MAI CAPITO VERAMENTE QUANTO TI AMO? A ME SEMBRA DI NO"

"No woo aspetta-"

"É UNA VITA CHE TI ASPETTO, SONO SETTIMANE CHE TI ASPETTO, ED ERANO ORE CHE TI ASPETTAVO A CASA. SONO SEMPRE IO AD ASPETTARTI, SEMPRE IO A DOVERMI FERMARE, SEMPRE IO A DOVER TORNARE INDIETRO. MA QUANTO DOVRÒ ASPETTARE ANCORA PRIMA CHE TU MI CONSIDERI ANCHE SOLO PARTE DEL TUO CUORE?" Decise di abbassare il tono soltanto quando vide gli occhi di jimin leggermente spaventati

"Tu lo ami"

"No io-"

"Tu lo ami, piantala di mentirmi, ti brillano gli occhi quando parli di lui nello stesso modo in cui brillano a me quando parlo di te. E non pensare neanche per un secondo che io sia così ottuso da non essermene accorto. E mi sta bene cosi, perché io ancora aspetterò per te, aspetterò il giorno in cui troverai il coraggio e mi lascerai per lui. Ma nel mentre che aspetto, non costringermi a stare al mio posto, perché il mio posto é ancora come tuo fidanzato, e il mio cuore ti appartiene ancora. Giorno per giorno mi strappa un pezzo di te, mi stai scivolando via dalle mani jimin, ma non me ne starò a guardare, non hai il diritto di impedirmi di tenerti a me. É il momento di essere maturi, prendi una decisione, rispetterò ogni cosa che dirai ma prendi una santa decisione, perché io non sono il burattino di nessuno"

Concluse il ragazzo dai capelli neri, mentre il suo viso ormai si era ridotto ad una serie di lacrime.

Si avvicinò al divano e, afferrata la sua giacca, se la mise addosso e si diresse verso la porta

"D-dove vai?"

"non aspettarmi stasera, non tornerò, ho bisogno di schiarirmi le idee, e anche tu a quando vedo.
Buonanotte" disse appoggiando le labbra sulla fronte del grigio e lasciandogli un delicato bacio, come se nulla fosse successo.

Afferrò la maniglia e la abbassò.
Si fermò un secondo e si girò, fisso jimin negli occhi, e uscii da quella casa, lasciandosi dietro soltanto il silenzio

𝙤𝙪𝙧 𝙨𝙚𝙖𝙨𝙤𝙣   (𝑝𝑗𝑚.𝑗𝑗𝑘)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora