𝒄𝒉𝒂𝒑𝒕𝒆𝒓 12

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I due, ormai fradici e leggermente stanchi dalla piccola corsa auto-locale, si rifugiarono per qualche secondo sotto la tettoia di quel locale tanto piccolo quanto affascinante

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I due, ormai fradici e leggermente stanchi dalla piccola corsa auto-locale, si rifugiarono per qualche secondo sotto la tettoia di quel locale tanto piccolo quanto affascinante.
Non era posizionato esattamente al centro di quell'enorme città, ma riusciva con le sue mille luci e i suoi sfavillanti colori ad attirare anche il più dei disinteressanti passanti.

Si appoggiarono entrambi con le mani sulle ginocchia, cercando di riprendere fiato

"Hyung cavolo, sembriamo due vecchi, non riusciamo neanche più a farci una corsa di 2 minuti" ruppe il silenzio il minore, sprecando quel poco di fiato che era riuscito a riprendere

"Parla per te ragazzino, io ormai ho un'età per queste cose"
Jungkook si lasciò scappare una leggera risata e dopo un'occhiata severa del suo maggiore, decisero di entrare in quel bar.

Un forte odore di menta colpii i loro freddi nasi, facendoli arricciate dalla forte fragranza.
Il locale non spiccava per la sua enorme grandezza, ma come dall'esterno, i molti colori a led attiravano l'attenzione dovunque si guardasse, che facevano un contrasto quasi enigmatico con il buio generale di quel luogo.

Il più grande notò un piccolo tavolino e corse subito a prendere posto, evitando così che altri occhi ci si posassero sopra

"Kook, vai ad ordinare anche per me, le gambe mi fanno un male"

"Si hyung" rispose solamente il moro e, ridendo mentalmente per la seconda volta per il modo di fare del maggiore, si diresse al bancone, battendo leggermente le mani su di esso per attirare l'attenzione dell'uomo dietro

La sua figura non era nuova, e i suoi movimenti erano gia stati registrati nella testa di jungkook, ma per la luce troppo soffusa non riusciva bene a mettere a fuoco quel volto, almeno finché non parlò

"Mi dica, cosa posso servirle?"

Strabuzzò gli occhi due o tre volte prima di mettere a fuoco del tutto il volto del ragazzo che più odiava e invidiava allo stesso tempo, l'unico che era riuscito a prendere il cuore del  suo jimin: wooyoung

"Oh, ciao jungkook, non pensavo di rivederti qui"

"Gia neanche io, non sapevo lavorassi in un bar" rispose prontamente, ricomponendosi dallo shock iniziale

"É strano, pensavo che jimin te lo avesse detto, siete cosi amici ora"

A jungkook non sfuggi quella nota di sarcasmo e cattiveria nelle parole del barista, ma decise comunque di rimanere educato e di non perdere le staffe

"Non siamo cosi amici da dirci questo genere di cose"

"Meglio cosi dai, cosa posso servirti allora?" Chiese cortesemente il ragazzo dai capelli neri

"Due birre grazie"

"Ecco a te ah, e per favore, cerca di stare lontano dal mio ragazzo" jungkook, che aveva già afferrato le bevande, bloccò i suoi passi per girarsi ed incontrare gli occhi del suo rivale, senza lasciar trapelare nessun tipo di emozione da essi

"non credo sia tu la persona giusta per darmi degli ordini"

"Sono d'accordo, e di solito non uso mai questi toni, ma stiamo parlando del mio ragazzo, non che tuo grande amore, quindi mi permetto di parlare. Anche se tu non conosci bene me, io conosco perfettamente te, perché il tuo nome é sempre stato presente sulle labbra di jimin.
Prima lo piangeva, poi lo pronunciava con malinconia ed infine con disprezzo, e mentre tu stavi dall'altra parte del mondo io mi sono messo a ricomporre i pezzi di ciò che hai rotto. Non sono ne una persona cattiva ne gelosa, sono solo una persona innamorata, come pensi che stia lui ora che tu sei piombato di nuovo nella sua vita dopo tutto?"

Jungkook per via delle luci, non riuscii a capire del tutto se negli occhi del barista giaceva provocazione o dolore, ma non volle comunque rimanere in silenzio e perdere

"So che cosa ho fatto e non, non mi serve che me lo ricordi, ti basta sapere che ora sono qui, e sono disposto a ricucirgli tutte le ferite, adesso non é più da solo"

"Ma dove stavi tu quando soffriva gli attacchi di panico?
Chi ha dovuto portare in braccio il corpo della persona che ama incosciente in ospedale, perche ha provato a togliersi la vita?
E di tutte le volte che si ubriacava nel bar, chi stava seduto a guardarlo, evitando che qualcuno lo toccasse?
Chi ha dovuto sopportare tutti i suoi sbalzi d'umore, dolore, rancore, rabbia e violenza, io o tu?
Non servi tu a ricucirgli le ferite, l'ho già fatto io con molta pazienza, tu gliele stai solo riaprendo.
Se vuoi fargli un favore, sparisci dalla sua vita, perché da quando sei tornato lui é tornato il jimin senza vita che era prima. Con il tuo egoismo non stai facendo altro che ucciderlo.
Sei vuoi versmente la sua felicità lascialo nelle mani di qualcuno che lo ama veramente, tu non ne sei più in grado.
E ora ti chiederei cortesemente di uscire dal mio bar, qui non sei il benvenuto jungkook" disse con aria totalmente seria e spaventosa, tanto che il nominato si ritrovò più volte a boccheggiare in cerca di aria

Intanto, dall'altra parte, il migliore amico, che stava osservando e ascoltando tutto, capii perfettamente la situazione e delicatamente si avvicino al minore, appoggiandogli una mano sulla spalla

"Andiamo via kook, si é fatto tardi"
Non badò a nulla: prese il suo migliore amico sotto braccio e lo condusse con forza fuori dal locale diventato improvvisamente troppo stretto, prima che potesse mettersi a piangere davanti a tutti. E cosi effettivamente fu, perché il moro dopo alcuni passi scoppiò in un pianto disperato, nato solo dai sensi di colpa che lo stavano divorando da dentro

Il menta a quella vista crollò, buttandosi sul corpo muscoloso del Ceo e abbracciandolo forte, in quel vicolo tanto grande quanto opprimente.

Jungkook stava cedendo





bene ragazzi.
Siamo arrivati al punto in cui jungkook
o si arrende o da una svolta a tutto.
Voglio essere sincera, ho idee per entrambe le strade
e sono indecisa.
Vedremo, vi voglio bene🍒

𝙤𝙪𝙧 𝙨𝙚𝙖𝙨𝙤𝙣   (𝑝𝑗𝑚.𝑗𝑗𝑘)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora