𝒄𝒉𝒂𝒑𝒕𝒆𝒓 36

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Ciao, ci tenevo a ringraziarvi per il continuo supporto che state dando a questa storia nonostante le continue pause tra un capitolo e l'altro.
Volevo lasciarvi una canzone da ascoltare mentre leggete questo capitolo se vi va.
Oltre al testo magnifico e di impatto, ci tenevo ad inserire proprio la cover cantata da Wooyoung (ateez)
https://youtu.be/lSUYeVH_GZg?si=Qfmx3AqucoNa1jvx
Vi auguro una buona lettura! ❤️‍🩹⭐️
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Passarono molti giorni da quell'avvenimento, terribili e monotoni giorni in cui Jimin non fece assolutamente niente

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Passarono molti giorni da quell'avvenimento, terribili e monotoni giorni in cui Jimin non fece assolutamente niente.
Aveva perso la voglia di uscire, di vedere il mondo e di ammirare i colori della primavera che ormai era alle porte, anche se non si riusciva ancora a percepirla

In quei giorni lo sguardo era sempre stato incollato allo schermo del suo cellulare , in cuor suo sperava di vedere una chiamata persa o un messaggio senza una risposta da parte del minore, aveva bisogno di vedere che ancora lo stava cercando, che non aveva veramente mollato la presa, quando in realtà sarebbe stato più che comprensibile.
Che poi mollare la presa si fa per dire dato che il problema non era la paura di un cedimento da parte di uno dei due, ma il fatto che per orgoglio entrambi avevano continuato a tirare quella corda in due direzioni opposte, perché nessuno dei due aveva avuto l'umiltà di seguire e affidarsi all'altro.
E troppo concentrati in questa gara di forza, non si erano resi conto che i fili intrecciati cominciavano a cedere

Erano stati giorni faticosi da vivere, in cui tutto sembrava non essere più lo stesso ma allo stesso tempo tutto sembrava non aver preso nessuna diversa piega, dove l'unica compagnia erano i pensieri rivolti verso il moro.
Era come se quelle parole che gli erano state dette giorni prima gli si fossero attaccate addosso, incollate alla sua pelle come tatuaggi, non riusciva più a farle scivolare via, non sapeva pensare ad altro, e ogni volta che ci rifletteva le sue convinzioni andavano sempre più sfumando.
Stavolta non ho sbagliato, continuava a ripetersi, ma allora perché si sentiva così colpevole?
Forse perché in amore non ci sono vincitori e perdenti, perché l'amore è tutto ciò che più distante c'è dall'orgoglio e dalla competizione, e il grigio cominciava a rendersene contro

...

Quella mattina si alzò svogliato dal letto e si diresse verso la piccola cucina in legno. Adorava quell'angolo della casa, così piccolo eppure così accogliente.
Il legno gli ricordava una piccola baita di montagna, dove potersi riparare dal gelo esterno.
Si sedette su una delle sedie intorno alla piccola isola e poggio la testa tra le braccia.
Sentiva una forza dentro di sé che da anni non provava, quella voglia irrefrenabile di sentire il più piccolo vicino, di vederlo seduto accanto a se, di guardarlo negli occhi scuri e di sentire la sua voce.
Niente gli sembrava più reale, era alla continua ricerca di risposte che potessero anche solo per qualche secondo silenziare quelle centinaia di domande che incuranti svolazzavano nella sua testa. Era come se si fosse chiuso in un limbo statico e vuoto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 07 ⏰

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𝙤𝙪𝙧 𝙨𝙚𝙖𝙨𝙤𝙣   (𝑝𝑗𝑚.𝑗𝑗𝑘)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora