Capitolo 4

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Lucas

-Quel Kevin è sempre in mezzo, le ronza intorno come un moscerino. Kevin di qua e Kevin di là!-
- Ma che problemi hai Luke, non hai detto che tu e Tamara siete solo amici e che non provi nulla per lei che non sia solo amicizia?- mi chiede Marco, il mio amico d’infanzia e anche il mio migliore amico
- Si siamo soltanto amici e no non c’è nessun problema anzi meglio così sono contento per lei-
- Io amico mio comunque non ti credo- e mi passa un bullone, sto aggiustando il motore della macchina di mio padre, glielo aggiusto solo perché mi va, ma oggi non lavoro perché ho il giorno libero
- Fai quello che vuoi, credi ciò che ti pare, ma io e Tamara siamo solo amici e lo saremo per sempre-
- Facciamo così, scommettiamo?-
- Scommettiamo su cosa? Sai che io odio scommettere. No dai è meglio di no!
-Dai ti prego!
Dopo ore di insistenza alla fine accetto, anche perché lui è il mio migliore amico.
-Di che scommessa si tratta?
- Scommetto che quest’estate t’innamorerai di Tamara e ti ci metterai insieme e se sarà così dovrai girare con i tacchi per 1 giorno intero!-
- Ma te sei matto! E poi chi dice che vincerai? E se perdi tu, che farai?-
-Se perdo allora per 2 settimane sarò io a sostituirti al lavoro. Ti va bene?-
-Va bene affare fatto- e ci stringiamo la mano per siglare la scommessa, il patto.

Dopo 1 ora circa sono arrivo alla destinazione e cerco un parcheggio, la mia macchina in realtà è un macchinino, una Fiat ‘500 rossa decapottabile, ma non mi lamento. Arrivo d’avanti all’ospedale dove c’è Aurora. Le ho preso un mazzo di fiori, ma in realtà le devo moltissimo perché in un certo senso è grazie a lei se ho conosciuto Tamara. Le sono e le sarò sempre molto grato. Peccato che abbia avuto il cancro.  Poveretta non se lo meritava proprio.
Faccio uno squillo a Tamara e lei mi risponde dicendomi di raggiungerla nella sala d’aspetto. Salgo su e quando arrivo, la vedo seduta da sola. E Kevin dove si è cacciato? No, non me ne deve importare. Devo farmi gli affari miei.
Lei alza la testa e mi vede, mi saluta e quando le sono vicino mi abbraccia forte forte.
-Finalmente sei arrivato Lucas, mi sei mancato tanto- e mi dà un bacino sulla guancia. Non so perché ma questo bacio mi fa sentire strano ma allo stesso tempo bene e non me lo so spiegare. Le sorrido e poi mi siedo di fianco a lei, aspettando un’infermiera che ci dica che possiamo entrare nella stanza dove c’è Aurora.
Quando le sto per chiedere dove sia andato Kevin, lui compare all’improvviso, non so da dove, con due bicchieri di caffè, uno per lui e l’altro presumo per lei, la mia dolce amica Tamara.
-Tieni bellissima, un po’ di caffè ti farà bene-
-Sei molto gentile Kevin, grazie però non mi va di berlo-
-E dai devi bere qualcosa, dai il caffè ti terrà sveglia in questa lunga attesa-
-No davvero grazie mille-
A questo punto io non posso fare finta di niente e da buon amico difendo Tamara
-Hey tu tizio-
-Non mi chiamo così, ma Kevin e comunque non stavo parlando con te quindi non impicciarti negli affari altrui-
- Invece mi impiccio eccome perché io sono il suo…il suo migliore amico e se lei non vuole bere o mangiare qualcosa tu non puoi obbligarla, tu non sei nessuno, hai capito?!-
-Sei tu che non sei nessuno semmai e poi so cos’è bene o male per lei quindi sta zitto-
-No non la conosci affatto anche perché se la conoscessi bene sapresti che Tamara è allergica al caffè e questo è l’errore tipico da principiante!-
-Ragazzi ora basta! Non litigate, è inutile fare i bambini, siamo in ospedale e siamo venuti a trovare mia sorella che non sta bene. Mi aspettavo un comportamento da ragazzi maturi da voi due e non quello di due bambini dell’asilo che litigano per delle sciocchezze! Sono davvero delusa!- Tamara si arrabbia con noi ed è la prima ad entrare nella stanza.
Si lo so mi sono comportato malissimo, lo ammetto, ma questo tizio è davvero un completo deficiente e io non posso permettere che la mia amica frequenti uno del genere. No assolutamente no! Fosse l’ultima cosa che faccio in vita mia.

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