•Prologo•

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"L'arte è un espressione della creatività umana, riguarda ciò che è bello con grande attività tecnica. Ciascuno intuitivamente sa cos'è l'arte, eppure a volerla definire con precisione ci si trova davanti a una tale varietà di manifestazioni, di esempi, di usi di tempi da restarne disorientati.
Ai giorni d'oggi qualsiasi cosa prodotta viene considerata un opera d'arte ma c'è qualcosa che distingue un oggetto ben fatto da un opera d'arte stessa; la cosa che la maggior parte delle persone tralascia in un artista : il talento. Una disposizione naturale verso un tipo di espressione. È un insieme di capacità che, esercitata, può portare alla realizzazione di capolavori in vari campi, soprattutto se il talento è unito alla vocazione, ovvero quell'impulso che certi individui sentono di dedicare anima e corpo a un'impresa espressiva.
L'arte dunque richiede sì l'esecuzione di una tecnica ma deve essere presente in egual modo l'interpretazione personale dell'autore.
Grazie alla creatività e all'inventiva dell'artista l'oggetto apprende un valore proprio e indipendente, che viene visto come bello, piacevole oppure spettacolare."
   
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Ho sempre pensato che la mia professoressa d'arte fosse straordinaria. Al tempo dell'università queste parole mi rimasero subito impresse e sapevo con tutto me stesso che avesse perfettamente ragione. Oltre ad un altra persona a me cara anch'essa mi aveva spronato ancor di più a diventare ciò che volevo essere;  un critico d'arte.

Mi chiamo Kim Namjoon, nella mia vita ho viaggiato tanto per trovare qualcuno che riuscisse a farmi emozionare veramente con la sua passione. Visitai diversi luoghi storici e famosi per la loro arte come l'Italia, la Germania, la Francia, la Spagna e persino la Scozia, ma non ero riuscito comunque a trovare un nuovo autore degno di stupirmi completamente. Nelle gallerie d'arte vedevo come gli autori storici riuscissero a mettere in mostra le loro emozioni ma al giorno d'oggi non riuscivo a trovare nessuno in grado di stupirmi come facevano loro in passato.
L'arte dei nuovi artisti era banale, o meglio dire, copiata.
In altre parole scorgevo dai quadri una sorta di imitazione senza vedere neanche un piccola parte dell'autore stesso. Non vedevo originalità e non vedevo in nessuno degli artisti un bagliore di passione nei loro occhi, colmi, invece, di apatia ed esuberanza.
Mi chiedevo spesso se un giorno sarei riuscito a trovare quella persona che aspettavo di incontrare da tempo.

Sin da bambino ammiravo l'arte in tutte le sue forme, soprattutto la forma più naturale e semplice che questo mondo mi aveva donato, la mia cara ed immensa natura.
Crescendo con questa forte ammirazione verso di essa ero riuscito a farmi strada nel mondo degli adulti riuscendo, in qualche modo, a seguire il mio più grande sogno.
Con la mia famiglia viaggiammo in continuazione durante la mia infanzia, questo dovuto al lavoro di mio padre.
Essendo il proprietario di una grande catena culinaria io e mia madre dovemmo adattarci ai suoi spostamenti che prevedevano l'occuparsi di ogni ristorante presente in tutta la Corea.
Questo durò sino a quando non compii diciotto anni decidendo così di dedicare la mia vita al mondo dell'arte, studiando e lavorando con tutto me stesso.

Per ora mi ero ristabilito a Seoul dove con il mio assistente e amico Min Yoongi  cercavamo in continuazione dei degni artisti che potessero soddisfare le mie richieste artistiche.
Yoongi era il mio affidato assistente da molti anni, con fare calmo e saggio era riuscito a diventare quello che sapeva capirmi più di qualsiasi altra persona. Anche se era più grande di me di qualche anno eravamo come dei veri e propri fratelli.
Ricordavo benissimo il nostro primo incontro. Ci incontrammo e ci conoscemmo nella stessa università ed entrambi, essendo molto giovani e timidi, non facevamo conversazione con nessuno dei nostri colleghi universitari, quando però un giorno ci trovammo casualmente seduti uno accanto all'altro fu subito amicizia.
Parlando notammo che condividevamo gli stessi princìpi e stessi obbiettivi di vita per questo ci promettemmo di lavorare insieme una volta laureati, infatti eccoci qui a lavorare in una delle più grandi e importanti agenzie d'arte di Seoul.
Il mio unico e vero amico era diventato anche il mio collega e di questo ne ero felice. Avere accanto una persona che mi capiva era la cosa più bella e soprattutto era anche molto di supporto.

Il lavoro a Seoul non mancava di certo, Yoongi riusciva a trovare sempre qualcuno che avesse bisogno dei miei pareri critici, ma sia io che lui sapevamo che quello che andavo a commentare non riusciva mai a soddisfarmi appieno.
Per anni desideravo con tutto me stesso di riuscire a trovare qualcuno che mi facesse apprezzare l'arte come l'avevo sempre ammirata con occhi felici. Avevo seriamente bisogno di una vera e propria emozione che mi lasciasse finalmente senza parole. Non volevo che il duro lavoro svolto in tutti questi anni venisse buttato al vento.
Yoongi sapeva benissimo quanto fosse difficile trovare qualcuno di davvero competente e sapeva anche quanto fossi deluso ogni volta che vedevo i soliti e noiosi quadri.
Si sforzava sempre a trovare qualcuno di diverso ma lui stesso ammetteva di fallire ogni volta. Odiavo che si prendesse la colpa, d'altro canto si impegnava al massimo e notavo quanto ogni volta se la prendesse con sé stesso. Vederlo così afflitto mi addolorava parecchio, cercavo sempre di tirargli su il morale convincendolo che un giorno ci sarebbe riuscito.
Io stesso però sapevo che pretendevo troppo dalle persone. L'arte è complicata e di certo non è semplice da produrre, che sia una grande o una piccola cosa richiede tempo e pazienza, ma magari l'egoista ero io. Vedevo che le persone che producevano la loro arte non ci mettevano il cuore, nessuna passione e sentimento e questo a me non andava per niente bene, al contrario mi rendeva triste facendomi ancor di più chiudere in me stesso.
Volevo che i nuovi artisti riuscissero a mettere loro stessi in quello che creavano così da esprimere ciò che realmente pensavano invece di buttare su tela una cosa senza nessun valore e significato.
Era davvero una richiesta così difficile?
Davvero nessuno a questo mondo sarebbe riuscito ad accontentare il mio unico capriccio?
Già, era un inutile capriccio del bambino che ancora portavo dentro di me che in alcun modo avrei abbandonato.
Quel bambino voleva sorridere nuovamente in questo corpo da adulto che ormai si stava abituando alla piattezza delle persone.
L'arte è difficile da creare ma io cercavo qualcuno che riuscisse a stupire me e il mondo intero. 
Qualcuno che riuscisse a far provare una nuova e calda emozione.

Ogni giorno passava in egual modo, io e Yoongi visitavamo ogni giorno autori di ogni tipo ma niente cambiava e la stanchezza della delusione mi faceva sprofondare nel mio grigio abisso della monotonia.

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Spazio autrice


Salve gente, vi presento il prologo della nuova storia, spero possa interessare a molti.
Cercherò di pubblicare un capitolo ogni due/tre giorni alle 21:00 così da non farvi restare senza nulla da leggere per troppo tempo.
Un favore che chiedo a voi lettori è quello di focalizzare per bene nella vostra mente gli scenari dei capitoli, in modo tale che possiate immergervi completamente nella storia.
Date libero sfogo alla vostra immaginazione, d'altronde anche quella è una forma d'arte.

Un ultima cosa : a causa di alcuni bug dovuti all'app alcuni capitoli potrebbero avere alcune lettere scomposte (non tutti ripeto).
Credo che con la pubblicazione si sistemino a dovere.
Scusate in anticipo.

-𝐼𝑙 𝑄𝑢𝑎𝑑𝑟𝑜 𝑆𝑡𝑟𝑒𝑔𝑎𝑡𝑜-           𝔎𝔦𝔪 𝔗𝔞𝔢𝔥𝔶𝔲𝔫𝔤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora