Era una giornata come le altre per Jimin.
Si era alzato ed era andato a scuola.
Appena arrivato, aveva incontrato SeokJin, al quale aveva raccontato tutti gli avvenimenti dei giorni precedenti.
《Jimin, Jimin, caro il mio Jimin... hai informato Jungkook?》
《Oh cazzo.》
Jimin iniziò a correre verso l'armadietto di Jungkook sperando di trovarlo lì, ma sfortunatamente non c'era.Entrò in classe disperato sperando di trovarlo dentro, ma non era neanche lì, così pensò che quel giorno fosse assente.
Era così, quel giorno Jungkook non era andato a scuola.
Nessuno conosceva il suo lavoro, che lo aveva costretto ad assentarsi.《Posso tornarmene a casa? Sono in orario scolastico, e sono con un completo sconosciuto che mi sta schiavizzando.》
Jungkook era uno stripper. Di solito faceva il suo spettacolo e tornava nella sua piccola abutazione dopo il lavoro, ma quella sera, dopo il locale era dovuto andare a casa di un cliente.
Era inginocchiato a terra, mezzo nudo, con solo i boxer addosso.
Aveva le mani legate dietro la schiena da un fazzoletto rosso, e aveva un collare tempestato di borchie, legato stretto intorno alla gola, quasi a strozzarlo.Non aveva idea di chi quell'uomo fosse o di come si chiamasse, ma era ricco sfondato, e a Jungkook servivano soldi per la madre che si era ammalata anni prima.
《Sì, puoi. Prendi i tuoi soldi e porta il tuo culo fuori di qui.》
Così dicendo lo liberò dal collare e dal fazzoletto intorno alle mani.Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte, prese il suo bel gruzzolo ed uscì da quella topaia rimessa a nuovo che qualcuno chiamava "casa".
S'incamminò verso la propria abitazione, e appena dentro salutò la madre con un bacio.
《Dove sei stato tutta la notte?》
La voce di sua madre era ridotta a un fruscio, era ormai consumata da una malattia che la stava uccidendo.《In giro, con amici.》
Il ragazzo era abituato a questo tipo di domande. Non era la prima volta che mancava da casa per così tanto tempo, e la sua scusa era sempre la stessa.《Chi sono questi amici Jungkook?》
Sua madre parlava piano, se non si stava attenti si rischiava di non sentirla. Era arrabbiata con lui, non voleva che restasse fuori tutta la notte, ma aveva un tono dolce, comprensivo e delicato.《Jimin... sai quel mio amico di scuola.》
Era sempre lo stesso. Jungkook ormai nominava sempre la stessa persona, ormai era diventato talmente ripetitivo che la madre neanche gli chiedeva il cognome dell'amico, perché lo aveva imparato.《Potrò mai conoscerlo?》
Jungkook sorrise.
Chiedere a Jimin un appuntamento era solo un modo per farselo amico, in realtà di lui non gliene importava proprio un accidente.《Presto, mamma, non preoccuparti. Ora riposati, sarai stanca.》
Così le stese una coperta sul corpo e la lasciò assopirsi.
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~Falling for You~ [vmin]
Fanfiction"mochi" L'altro rispose pochi secondi dopo. "ehy TaeTae."