Due

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NDA: ho deciso di utilizzare un altro nome per il protagonista rispetto a quello che magari vi aspettavate ;-). L'ho ritenuto più opportuno e capirete presto perché.

*****

Mentre prendiamo il caffè, Paolo mi dice: "Sai, il mio amico Franco vorrebbe partecipare alla nostra prossima serata e portare un amico".
"Ma Franco chi? Quello che avevi conosciuto l'anno scorso a Torino?"
"Nooo, non quello! Franco l'avvocato, quello elegante e ben ammanigliato negli ambienti bene della capitale!"
"Mh. Ma l'amico chi è?"
"Non lo so, non me l'ha detto".
"Paolo, lo sai cosa penso sugli estranei".
"Ma dai, è un amico di Franco, possiamo fidarci. Mi ha detto che è una persona altolocata, moooolto più altolocata di lui, di classe, riservato... aspetta, ma non sarà mica un cardinale?!"
Lo guardo con una faccia che significa Ma che cazzo stai dicendo?, e poi dico: "Non lo so, Paolo, fammici pensare."

Dopo qualche giorno decido per il no. L'amico Franco parteciperà, sotto la responsabilità di Paolo, ma l'altro amico misterioso no.
La serata è un successo, il neofita sembra aver trovato subito una perfetta sintonia con noi, d'altronde io e Paolo abbiamo dato il meglio di noi stessi perché lui fosse completamente soddisfatto.

Ed è stato così soddisfatto da tornare alla carica dopo qualche settimana, insistendo per portare l'amico al quale aveva raccontato la serata, e che era stato così colpito e incuriosito da aver anche detto che sarebbe stato molto contento di passare la serata esclusivamente con me così, sulla fiducia.

Intanto le mie giornate al lavoro procedono come sempre, fra un'incazzatura e l'altra. La presenza di quell'uomo alle riunioni della task force dell'Istruzione per fortuna non è costante, perché il solo vederlo mi rovina l'umore e la giornata. A ogni mia osservazione lui ribatte iniziando con un "No, signorina" e giuro che prima o poi mi uscirà qualche sproposito e mi beccherò una denuncia.

Arriva finalmente la sera della festa.
Le serate avvengono a casa di Paolo, che ha a disposizione la villa sull'Appia Antica di un suo ex amante. Non siamo mai molte persone, quattro, cinque, non di più. Stasera saremo in quattro: Paolo si occuperà di Franco e io dovrò intrattenere l'ospite misterioso.
Io sono vestita con un tailleur pantalone estremamente rigoroso ma allo stesso tempo molto femminile. La giacca ha il taglio smoking e i reverse leggermente luccicanti, ed è portata a pelle. I pantaloni sono ampi e arrivano a terra, in modo da nascondere il tacco a stiletto.
Il trucco è forte, gli occhi evidenziati da una spessa riga di eye liner quasi anni '60 e la bocca è rossa, lucida. I capelli sono attorcigliati in uno chignon scomposto, fermato da uno spillone in argento che spesso e volentieri abbandona i capelli per partecipare ai giochi.
La stanza è pronta, io anche. Gli ospiti sono arrivati, Paolo li accoglie.
Io do le spalle alla porta quando il mio nuovo ospite entra. Mi giro per accoglierlo e presentarmi al mio nuovo schiavo.
"Benvenuto, io stasera sarò la tua padro-"
In piedi davanti a me si trovava la mia nemesi, il mio tormento di quell'ultimo periodo: il Presidente del Consiglio dei Ministri, Professor Avvocato Massimo Nobile.
Lui impallidisce così tanto che temo gli stia per venire un infarto.


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