Chi sei tu?

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Due giorni erano passati da quel momento e Kook non rivolse più la parola e Tae che subito dopo aveva portato dagli altri e legato di nuovo a quella scomodissima sedia, aveva i miscoli doloranti nel stare seduto così tutto il tempo, perfino dormire era difficile e come testimonianza le sue occhiaie evidentissime, le uniche volte che riusciva ad alzarsi era quando avendo il consenso andava al bagno accompagnato da Nam o Jimin che facevano i turni per sorvegliare.

Yoongi era ogni giorno più furioso di quella situazione, mentre Hoseok non se ne curava continuando a fare battute
a caso, Tae non era ancora ripreso del tutto dalla febbre che faceva alti e bassi ma non saliva al limite come l'ultima volta quindi poteva dire che stava bene.

Ogni tanto avevano la visita di Shin-Hye che controllava le loro ferite mano mano stavano guarendo, i lividi sul viso di Yoongi erano quasi del tutto spariti mentre la fronte di Tae era ancora un pò infetta quindi faceva fatica a rimarginarsi constringendolo a volte ad ingerire pillole, forse antibiotici.

"Tae per favore apri la bocca, sono due giorni che non mangi" Jin aveva il cucchiaio a mezz'aria vicino la bocca
del biondo che rifiutava di mangiare, come anche Yoongi aveva digiunato due giorni dando sguardi di fuoco a Jimin che spesso sbadatamente faceva cadere del cibo sulle sue gambe.

"Dai piccolo Yoongiii, facciamo l'aereoplanino?" Jimin si divertiva a stuzzicarlo e quasi sempre veniva evitato, Yoongi lo guardava indifferente facendo nascere un broncio sul viso del rosa.

Hoseok invece se ne stava lì gustando il cibo che gli porgeva Shin-Hye e sorrideva contento di chissà cosa...

"Waaa è buonissimo, ragazzi non sapete cosa vi perdete" Esclamò lui con la bocca piena facendo sorridere la donna, si notava lontano un miglio quanto avesse un debole per il rosso, e altrettanto lui.

"Coglione!" Gli rispose Yoongi che per l'ennesima volta girava la faccia all'avvicinamento delle mani di Jimin, una volta stanco dei continui rifiuti lo guardava male e si allontanava perdendo le speranze.

"Tae..." Lo richiamò Jin ricevendo soltanto uno sguardo stanco, stressato e che gli chiedeva spiegazioni.

Non aveva smesso di pensare al tradimento di Jin, e faceva male ogni volta che ci pensava e si ritrovava quasi
sempre a voler picchiarlo ma poi quando gli faceva vedere la preoccupazione per loro si domandava perchè... era tutto così strano, come poteva avergli fatto quello quando poi ogni volta che vedeva gli altri trattare male uno di loro si infuriava, specialmente con Nam che era il più brusco dopo Kook che non si faceva vedere da quel fatidico giorno.

Jin con sguardo triste rinunciò a farlo mangiare chiedendo alla donna e al rosa di lasciare la stanza e rimanerlo
solo con gli agenti, con la curiosità di Tae e Yoongi e i grugniti contrari di Hoseok, che non aveva ancora
terminato di mangiare, rimasero soli.

"Allora sono da solo qui con voi e credetemi quando vi dico che mi dispiace tantissimo, non era mia intenzione ferirvi ma non c'era altro modo... se ve ne avessi parlato prima forse mi avreste ascoltato ma non tutti..." Girò lo sguardo su Yoongi che lo guardava truce "Tra l'altro soltanto uno di voi è l'interessato del Boss ma siete capitati voi di turno quindi in fin dei conti non c'entrate proprio nulla, come ben avete capito io sono una spia, un secondo occhio del Boss che all'interno della caserma avevo il compito di scoprire chi fosse il figlio dell'assassino di  entrambi i genitori di Kook e tu, Tae sei del tutto identico al descritto che abbiamo ma... purtroppo sembra che
non sia tu!" concluse lui assumendo un'espressione seria che non faceva parte della sua personalità allegra.

"Se lo fossi stato cosa mi sarebbe successo?" Chiese Tae quasi subito incuriosito sorprendendo gli altri due
seduti.

"Questo proprio non lo so, ma prima che iniziammo il piano di rapirvi feci una promessa con Kook dove lui mi
assicura di non uccidere gli agenti che avremmo sequestrato, ma vuole attirare l'interessamento dell'agente che
uccise i suoi genitori e... Bhe non serve tanta immaginazione per capire cosa vuole fare!" sospirò Jin al ricordo
della morte ingiusta di quelle persone amorevoli e gentili.

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