11. Cuore che batte

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Il guardiano dava loro le spalle ed era arrivato in quel luogo da poco poiché il suo passo pesante lo rallentava assieme all'acqua risucchiata. Aveva preso in mano quello che sembrava un ombrello coperto di brina posto su un altare di roccia. Il freddo della caverna lo aveva mantenuto in buono stato e la brina creava una coperta perfetta per la conservazione.
Sembrava di stare in una cella frigorifera e Wendy ne avvertì la rigida temperatura, tant'è che i loro respiri uscivano dalle bocche in sbuffi bianchi e densi.
Nonostante ciò la brina si sciolse a contatto con le mani umide del guardiano che rilasciavano l'acqua assorbita bagnando l'ombrello.
L'essenza di Juvia prese di nuovo forma e un'entità d'acqua si manifestò prendendo sembianze umane.
Tolse il water body. Teneva la testa molto bassa mostrando i suoi capelli lunghi e azzurri. Scalza, con un kimono corto bianco, mentre la sua mano perlacea come il resto del corpo, stringeva il manico dell'ombrello di bambù per rimanere in piedi.
"Juvia..." bisbigliò Gray dispiaciuto, ma da una parte sollevato nel vederla.
Quel bisbiglio però, fece scattare la testa della ragazza che si sollevò.
I capelli azzurri ancora davanti al viso, bagnati, gli occhi che scrutavano la sala senza farsi vedere. Non vedeva nessuno tra le fessure dei suoi capelli, riabbassò la testa e con uno slancio risollevò la testa. I capelli bagnati colpirono la schiena della donna come una frusta e si sistemarono da soli appena muoveva la testa.
I ragazzi sussultarono.
Wendy si portò le mani alla bocca per bloccare l'urlo sul nascere. Gli occhi sbarrati dei maghi, le lacrime sugli occhi della bambina, il deglutire a stento, era segno che avevano visto qualcosa che raggelò il sangue perfino dei maghi del ghiaccio.
Il viso di Juvia non era più dolce e gentile. Sembrava una psicopatica. Gli occhi grandi, le pupille piccole, il sorriso simile a quello di un assassino che prova piacere nell'uccidere le sue prede. Un sorriso sinistro accompagnato da una risatina malvagia.
"Se diventa così, ricordami di non farla mai arrabbiare" sibilò Gray a Lyon, nascosti dietro la parete.
"Ci sei riuscito..." anche la voce di Juvia era cambiata. Era più stridula e acuta per la felicità. "...Hai trovato la vita con il cuore che batte."
Wendy, Charle e i maghi del ghiaccio tornarono a sbirciare senza farsi vedere, cercando di capire cosa stava accadendo.
Quell'essere aveva il corpo di Juvia ma non era Juvia.
Avvicinò la sua mano candida all'altezza del cuore del guardiano e la roccia scricchiolò seperandosi dal corpo che vi era dentro e flutuavano nell'aria attorno all'uomo appena rivelato.
"Mio amore..." quelle parole ferirono i cuori dei due maghi e sussultarono. Anche se non era Juvia, sentirle pronunciare dalla sua bocca fece star male entrambi. "...non lo credevo più possibile dopo tutto questo tempo." Fece per avvicinarsi all'amato per dargli un bacio, ma prima che potesse superare le rocce fluttuanti la donna si bloccò.
Si toccò il petto e ansimò di colpo, sbarrando gli occhi.
I tre maghi si guardarono l'un l'altro e compresero. Juvia era ancora viva e si ribellava a quell'entità che l'aveva posseduta.
Wendy guardò Charle. Tremava come una foglia: si mordeva il labbro inferiore e gli occhi erano colmi di lacrime.
La bambina la abbracciò e senza far rumore tornarono tutti nella stanza precedente. "Cos'è successo Charle?" Chiese la piccola maga.
"È lei..." tirò su con il naso. "È lei che ho visto." Singhiozzò abbracciando l'amica umana.
Wendy sgranò gli occhi ricordando la premonizione di Charle.
"Allora siamo in vantaggio." Dichiarò Lyon. "Sappiamo cosa accadrà e possiamo cambiare gli eventi a nostro vantaggio. Conosciamo in parte il nostro nemico e cosa è in grado di fare." Concluse.
"Già. Dobbiamo solo pensare come sconfiggerli e riprenderci Juvia." Gray guardò il compagno d'infanzia. "Una passeggiata" disse ironico.
"Fidati. Lo sarà se segui il piano." Sogghignò Lyon.
"Quale piano?" Gray era preoccupato da ciò che stava per dire il compagno.
"Stavo ripensando a tutto quello che è successo e alle informazioni raccolte al villaggio. Credo che ora tutto inizia ad avere un senso."
Wendy teneva Charle tra le braccia e lo ascoltarono.
"Abbiamo passato sette passaggi e ogni passaggio aveva un enigma da superare. Bisognava trovare la lettera giusta e... la parola che ne è uscita pensavo fosse la soluzione al problema. Ovvero Juvia."
"Che stai dicendo? Non capisco." Gray era più confuso.
Lyon voleva rispondergli "non mi sorprende" ma trattenne l'impulso e iniziò a contare sulle dita le lettere trovate che avevano aperto i passaggi: A-M-E-O-N-N-A.
"Hai pensato a Juvia? Per questo motivo?" Il tono di Gray esprimeva delusione.
"Avanti, Juvia è la reincarnazione perfetta. È l'unica donna con i poteri dell'acqua che conosciamo e se pensi alla frase che ha detto -la vita con il cuore che batte- si riferiva proprio a lei. L'acqua dà la vita e non essendo un'entità viva si riferiva a un mago o una maga con le potenzialità di Juvia. È l'unica che conosco che sa usare il water body e ciò rende letteralmente la frase vera."
Gray gli tirò un pugno in pieno volto. Finalmente riuscì a trovare soddisfazione dopo quelle ore passate insieme.
"Giuro che non vedevo l'ora." Gray mantenne la voce ferma ma arrabbiata e Lyon fece qualche passo indietro per riprendere l'equilibrio senza cadere.
Gray riprese a parlare. "Non ti posso perdonare per il pericolo in cui hai messo Juvia e tanto meno per aver pensato a lei come Ameonna. Lei non lo è. Non è come quelle creature che si leggono nei libri."
"Ma Gajeel la chiama così." Disse Wendy pensierosa.
Gray pensò in un lampo al primo incontro con Juvia: Tanta pioggia e tristezza e la prima confessione di Juvia nel vedere il sole per la prima volta.
"Non nego che avrà avuto un passato difficile e non è stata l'unica tra noi. Per questo esiste la nostra gilda. Per questo c'è Fairy Tail. È la casa di chi ne ha persa una, è la famiglia che si ricrea con amici ed è il legame che ci unisce che rende Fairy Tail la nostra casa e la nostra famiglia. Anche se Juvia è stata una donna triste con la pioggia che la seguiva, non fa di lei un Ameonna. Gajeel può chiamarla come gli pare, ma non è come quelle creature che si raccontano in giro." Scandì per bene il suo pensiero.
"Gajeel-kun la conosce da più tempo di noi. Anche se non lo è..." Wendy venne interrotta.
"Gajeel la chiama Ameonna perché forse ne ha qualche caratteristica." Pensò Lyon ad alta voce.
"Ancora con questa storia." Gray stava perdendo le staffe e strinse i pugni ben alzati. Lyon mise le mani avanti a sé cercando di calmarlo.
"D'accordo. Diciamo che non è l'Ameonna che palesemente è diventata; dobbiamo mettere in atto un piano per sconfiggerli e riprenderci Juvia." Lyon si massaggiò il naso e fece facce buffe per togliersi la sensazione del pugno sul viso.
"Hai detto che avevi un piano. Avanti, parla." Gray lo spronò e Lyon acconsentì.
I maghi di Fairy Tail ascoltarono il piano del mago di Lamia Scale prendendo nota di altre informazioni.
Poi Gray prese da parte Lyon. "Prima di mettere in atto il tuo piano, fammi fare un tentativo."
"Perché sei così ostinato che non sia la donna della pioggia di cui si parla?"
"Perché ha chiuso con quella vita."
"Come fai a esserne sicuro?"
Gray non rispose subito e abbassò lo sguardo chiudendo gli occhi per un attimo, pensando anche all'anno in cui avevano convissuto assieme. Poi si girò dandogli le spalle e camminò sicuro verso la sala luminosa. Sfoggiando un sogghigno dei suoi, in modo beffardo, rispose in modo incomprensibile per Lyon "Perché ha visto il sole".

Il mistero della grottaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora