16- Questa è la tua canzone, Marinella.

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Flashback 2 aprile 2016

'Dovrei cercare di rilassarmi. Dovrei cercare di rilassarmi'. Era il mantra che continuavo a ripetere compulsivamente, camminando avanti e indietro nello stanzino dello studio in cui eravamo rinchiusi in attesa che iniziasse la puntata. 

Sentivo una morsa allo stomaco allucinante, al punto da bloccarmi il respiro. Mi sedetti in un angolo, provando a calmarmi.

Non sapevo il motivo di tanta agitazione. Cioè, in realtà si. 

Speravo con tutto il cuore che Emma non decidesse di schierarmi. O almeno, non con quella canzone. Sapevo che non avrei retto. 

"Ragazzi ci siamo! Mi raccomando stasera dobbiamo tornare in casetta tutti e cinque!" urlò Elisa, entrando con Emma. 

"Come va? Siete carichi?" chiese ancora, mentre Emma cercò direttamente me. Sapeva che mi avrebbe trovata in queste condizioni. Le mie mani tremavano, e avrei voluto solamente scappare. 

"Quanto vuoi andartene da 1 a 10?" domandò a bassa voce, accovacciandosi davanti a me. 

Inspirai, cercando di trattenere le lacrime.

"Margherita, voglio dirtelo chiaro e tondo. Tu sei brava, sei bravissima. I tuoi compagni possono dirti ciò che vogliono, ma se noi ti abbiamo voluta qua, un motivo ci sarà, non siamo due stupide. Hai tanto potenziale, ma se continui a piangerti addosso, non potrai mai andare da nessuna parte. Uno canta per liberare le proprie emozioni, non è che si vergogna di esprimerle. Altrimenti, te lo dico io, lascia stare. Il mondo lì fuori è cattivo, appena esci ti ritrovi nella gabbia dei leoni, e solo chi veramente vuole fare questo mestiere, ce la fa. So riconoscere un talento quando lo vedo, ma so altrettanto vedere un caso perso. E tu rischi di diventarlo Margherita. E non di certo per colpa di un Cristiano, di un Ale o di un Michele che ti dicono che sei debole. Ma sarà solo colpa tua. Io oggi te la schiero 'La canzone di Marinella'. Poi sta a te dirmi se ti esibisci o no. Ma se mi dirai di no, vorrà dire che hai smesso di crederci. E che forse ho sbagliato anche io, a credere in te". Sentii ogni parola di Emma entrarmi dentro e squarciarmi il cuore. Annuii lievemente, mentre lei senza aggiungere altro si alzò e si diresse verso gli altri. Abbassai di nuovo lo sguardo, osservando a lungo il tatuaggio che avevo sul polso. Una lettera 'I' in corsivo, con una piccola farfalla posataci sopra. 'Irene...'

L'ovazione che ci accolse quando entriamo in studio mi distrasse, facendomi spuntare un sorriso enorme. 

"Benvenuti alla seconda puntata di Amici!" annunciò Maria, mentre raggiungevamo i nostri posti. 

Dopo le prime due prove, eravamo in parità. I blu schierarono per la terza prova, quella da tre punti, il ballo di squadra. Ale, Michele e Patrizio ballarono su 'All Names', e come sempre io mi incantai a guardarli. Erano meravigliosi, ognuno un fuoriclasse nel proprio stile.

"Emma, Elisa, voi con chi rispondete? Tenete conto che sia la giuria, che Carlo Verdone, il cui voto vale, ricordiamolo, due punti, mi sono sembrati molto molto entusiasti" commentò Maria, rivolgendosi verso di noi. Sentii una forte stretta al petto, e d'istinto presi la mano di Alessio, seduto accanto a me. Lui mi guardò colpito, ma non disse nulla. Si limitò solo a sorridermi, e a ricambiare la stretta. 

Mentre discuteva con Elisa, Emma si voltò verso di me. Ecco. Il momento era arrivato. Dipendeva solo da me. Annuii piano, tirando un profondo respiro. 

Emma fece un accenno di un sorriso, e tornò a parlare con Elisa. Mi guardai il tatuaggio, cercando di trovarvi la forza. 

"Noi schieriamo Margherita con 'La canzone di Marinella'" annunciò Elisa, mentre mi alzavo in piedi. Guadagnai il centro del palco in silenzio, cercando di respirare profondamente. 

"Voglio dire solamente che per Margherita questa è una grande responsabilità, perché le abbiamo messo tra le mani uno dei mostri sacri della musica italiana. Abbiamo voluto affidarlo a lei perché eravamo convinte che solo lei avrebbe potuto raccontare una storia come questa" introdusse Elisa, mentre mi sedevo al centro del palco, abbassando l'asta del microfono. 

Sentivo tutti gli occhi puntati su di me, e un groppo che andava formandomisi in gola. Ma non potevo piangere. Potevo farcela. Dovevo farcela. 

"Questa di Marinella è la storia vera....." cominciai a cantare. 

'Questa è per te amore mio' pensai, e mi venne istintivo sorridere. Chiusi gli occhi per qualche secondo, e quando li riaprii, lei era lì, di fronte a me. Mi sorrideva, seduta a gambe incrociate come me. Mi concentrai su di lei, cantandole ogni parola, ed estraniandomi totalmente dal resto del mondo. Non sentivo più nulla, non vedevo più nulla. Solo la sua immagine, sorridente, come l'ultima volta che l'avevo vista. 

La canzone finì, ma non me ne resi subito conto. Rimasi immobile a fissarla, riprendendo fiato come dopo una corsa. Un boato pazzesco mi riscosse, e solo allora mi resi conto di ciò che era successo intorno a me. Tutto lo studio era in piedi. La mia squadra, la squadra blu, i quattro coach. Vedevo la gente applaudirmi, commossa, e mi sentii inchiodata al pavimento dal peso di quell'esibizione. Ce l'avevo fatta. Anzi, io e Irene ce l'avevamo fatta. 

Mi alzai piano, andando verso Maria, con il viso cremisi. 

"Questa è la tua prima standing ovation Margherita! Dovresti essere contenta!" esclamò lei, stringendomi un braccio intorno alle spalle, mentre mi asciugavo in fretta le lacrime che minacciavano di uscire. 

"Ale, Michele, Patrizio, venite anche voi qui davanti alla commissione, così loro votano intanto" la ascoltai dire oltre la mia testa. Mi voltai verso Emma, che era ancora in piedi a battere le mani. Mi fece un occhiolino, e le sorrisi. Speravo di averla soddisfatta. Ad un tratto mi sentii tirare via dalla stretta di Maria, e mi ritrovai sepolta dall'abbraccio di Ale, Michele e Patrizio. 

"Hai spaccato tutto Marghe" esclamò Ale, sorridendo. 

"Si...e scusaci se ogni tanto facciamo i cretini" mi sussurrò Michele all'orecchio, rivolgendomi con Ale uno sguardo troppo, troppo dolce. 

"Se se, lo dite solo per pararvi il culo" li schernii io, ridendo. Mi erano mancati i loro abbracci. Ci sciogliemmo dopo poco, felici. 

"Allora ragazzi andate a posto, scopriremo il risultato di questa prova alla fine della manche" ci congedò Maria, cercando di mandare avanti la trasmissione. 

Mi sedetti alla mia postazione, spossata come se avessi appena corso una maratona. 

"Sei stata un mostro, c'hai devastato a tutti quanti" mi dichiarò Alessio, abbracciandomi. 

"Grazie" gli risposi solo, facendo un mezzo sorriso. 

'Grazie anche a te Irene. Grazie soprattutto a te'.



Alloraaa, come vi avevo detto questo è stato un capitolo per me molto difficile da scrivere. So che questo capitolo non sarà magari 'allegro' come al solito, ma vorrei dedicarlo ad una persona che purtroppo mi ha lasciata da qualche anno...sai che non passa giorno senza che io ti pensi. 

P.S. tra l'altro ormai è mezzanotte passata, quindi dovrebbe essere anche il compleanno di Ale oggi 🙈🙈🙈

Vi ringrazio infinitamente per tutti i vostri commenti, mi rendono felicissima e mi aiutano tantissimo, davvero. 

Basta che mi guardi - Amici Speciali|Alessio GaudinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora