33- Forse ti amo, giusto un pochino

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Non so esattamente il perchè di tanto nervosismo. Ma il fatto che continui a sistemarmi spasmodicamente il vestito che ho indossato, mi fa pensare che, forse, qualcosa stia andando storto nel mio cervello. Che diavolo mi prende? Tutto è andato a meraviglia. Dopo quella sera sono scesa a Roma con Ale, e praticamente sto vivendo a casa sua. Lui è dolcissimo con me, ci facciamo un sacco di risate, mi sembra di essere tornati a quando ci eravamo appena conosciuti ad Amici. E forse è proprio questo il punto. Non mi ha mai, neanche minimamente sfiorata. Ok, abbiamo deciso di andarci piano. Ma vederlo e non baciarlo, toccarlo, sta diventando una tortura. Alessio mi piace tanto, tantissimo. Ci siamo detti 'ti amo', accidenti. E accontentarmi del bacino sulla fronte quando andiamo a dormire, inizia a sembrarmi ridicolo. 

"Sei pronta?" mi chiede, facendo capolino dalla porta del bagno. 

Annuisco, legando i capelli in una coda alta.

"Come siamo carine stasera" dice, avvicinandosi a me e abbracciandomi da dietro.

"Anche tu non sei male" rispondo ridendo, voltandomi e dandogli un bacio leggero sulla guancia. 

Indugio un attimo prima di staccarmi e lui se ne accorge, perchè mi afferra delicatamente la mano e mi trascina fuori, verso le scale. Afferro di fretta il mio telefono e la borsa, mentre usciamo di casa. 

"Dove mi porti, si può sapere?" gli chiedo, chiudendo il cancello alle mie spalle. 

"Mamma mia, ma quante domande facciamo stasera? Un po' di silenzio, signorina" mi prende in giro, salendo in macchina. 

"Se tu facessi meno il misterioso, io farei meno domande, non ti pare?" gli faccio notare, mettendo la cintura. 

"Si si si" mi fa il verso, avvicinandosi e dandomi un bacio sulla guancia. 

Faccio distrattamente zapping tra le stazioni radio, fermandomi quando sento una melodia familiare.

"Ma questa è la tua! Quella che hai cantato alla finale" esclama Ale, continuando a guidare. 

"Yes, Coco.....ma forse ora ci trovo un senso, ora che siamo io e te" canticchio felice, facendogli l'occhiolino. 

"Perchè mi guardi così?" chiede, ridacchiando. 

"Perchè mi sono accorta di come mi guardavi mentre la cantavo" lo stuzzico, mettendogli una mano sul ginocchio e studiando la sua reazione. Si irrigidisce impercettibilmente, fissando per un istante la mia mano.

"Ah si? E come ti guardavo?" rilancia la domanda lui, riprendendosi. 

"Mah, non lo so guarda" rispondo evasiva, senza togliere la mano. 

Lui dal canto suo ferma l'auto, facendomi rendere conto solo ora che siamo in un parcheggio. Poco più avanti, l'ingresso di una spiaggia. 

"Ostia? Sul serio?" domando, stupita, davanti alla sua espressione felice. 

"Ma io non ho il costume, non abbiamo portato nemmeno degli asciugamani..." puntualizzo.

Di tutta risposta lui si sporge, pescando da dietro il suo sedile uno zaino.

"Ho preso io gli asciugamani...e il tuo costume, beh, ne avevi solo uno in valigia".

Resto in silenzio a fissarlo, felice. 

"Va bene dai. Esci, che devo cambiarmi" ordino, godendomi la sua espressione leggermente contrariata. 

Infilo in fretta il costume, badando bene a controllare che Alessio non sbirci. Vuole fare il difficile? Ok, allora la farò anche io. 

Indosso il vestito sopra il costume, e scendo dall'auto, esclamando un "Eccomi qua", abbracciandolo. 

"Andiamo dai" sussurra, tendendomi la mano.

Basta che mi guardi - Amici Speciali|Alessio GaudinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora