20- Avevo promesso di non raccontartelo mai

890 24 22
                                    

I raggi di sole entrano attraverso la finestra, svegliandomi. Cioè, in realtà, non è che abbia dormito troppo. Avete presente quando piangete talmente tanto che alla fine siete stremate e vi addormentate senza accorgervene? Ecco, è andata più o meno così. 

Afferro il cellulare, e senza pensarci troppo, provo a chiamare Ale. Ho bisogno di parlarci. 

Staccato. Sbuffo, e allora digito un altro numero. So che lui mi risponderà, invece. 

-Hola Marhe! Como estas?

-Javi, vieni qui per favore? Devo raccontarvi una cosa-

-Bien, cinco minutos e arrivo

-Chiama anche Gab-

-Lo se, no te preocupes!

Infilo in fretta una t-shirt, e provo di nuovo a chiamare Ale. Ancora nulla. 

"Amo'! Che è successo? Javi ha detto che ci devi parlare" mi domanda Gab, entrando in camera con Javier.

Apro la bocca, ma prima che io possa dire qualcosa, gli occhi mi si riempiono di lacrime. 

"Flor! Que pasa?" chiede Javier, venendomi vicino e abbracciandomi. 

"Marghe...hai parlato con Ale?" Guardo Gab oltre la spalla di Javier, e annuisco, piano. 

Javier mi afferra la mano e mi accompagna sul balcone, facendomi sedere al tavolino. Gab mi porge una sigaretta, che accendo. Aspiro piano, cercando di rilassarmi. 

"Mi vuoi dire?" insiste lui, guardandomi attentamente. Faccio un altro tiro di sigaretta, e sospiro. 

"Ieri notte è venuto qui"

"Que? Porque?" esclama Javi, incredulo. 

"E secondo te perchè Javi?" gli domanda Gab, guardandolo come se fosse stupido. 

"Che intendi dire?" 

"Marghe ma davvero fai? Era palese agli occhi di tutti che Ale ti venisse dietro! Io e Irama abbiamo anche scommesso su quando finalmente si sarebbe deciso a dirtelo" rivela, facendomi rimanere di sasso.

"Tu lo sapevi?" sibilo, con gli occhi ridotti a due fessure. 

"Certo che lo sapevo Marghe! Ma era talmente evidente che pensavo lo sapessi anche tu!" cerca di giustificarsi lui.

"Ma scusami eh, siete stati anche a letto insieme, un minimo dubbio non ti è mai venuto?" mi fa notare.

"Que? Tu e Alessio....juntos?! Realmente, no tengo palabras!" Javier quasi si catapulta con la sedia, facendomi ridere. 

"Si Javi...ma è stato tanto tempo fa, e io credevo che fosse una cosa nata e morta lì" ribatto, alzando le spalle. 

"Vabbè, ma che ti ha detto?" mi richiede Gabriele, impaziente. 

"Allora, m'ha detto che fondamentalmente io gli sono sempre piaciuta, che quando siamo stati insieme la prima volta lui sperava in qualcosa di più, ma poi quando ha visto che io non volevo, mi ha fatto credere di essere d'accordo. Poi ha detto che la sera dell'evento io gli ho detto che lui era mio, e lui ha preso e se n'è andato perchè 'io non ero sua'! Ma ti pare normale? Cioè ti piaccio da quattro cazzo di anni, tu non fai mai mezza mossa verso di me, e la colpa sarebbe mia? Cavolo, non ha mai fatto un passo verso di me, mai". 

Noto Gabriele guardare il pavimento, con un'espressione strana, mentre Javi scuote la testa.

"Gab? Che c'è?" chiedo, scrutandolo con aria interrogativa. 

Basta che mi guardi - Amici Speciali|Alessio GaudinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora