La prima fatica
La "prima fatica" era in realtà all'apparenza molto semplice e per niente rischiosa. Avevano fissato un palo di legno alle mura esterne della Rocca che sporgeva nel fossato pieno d'acqua. All'estremità di questo palo c'era installata una campana. Lo scopo era quello di arrivare in qualche modo alla campana e farla suonare. Notai solamente poco dopo che il palo di legno era ricoperto di grasso.
Il Re in persona prese la parola: "avete tre tentativi a testa. Chi non fa suonare la campana è eliminato!"
Un incaricato del Re, che tutti chiamavano il "gobbo" per via della sua schiena un po' ricurva, iniziò a chiamare i ragazzi iscritti. Tutti i ragazzi erano attenti alle mosse degli altri. Tra i primi venti solamente tre riuscirono al primo tentativo a far suonare la campana. Poi i miei pensieri furono interrotti dal "Gobbo" che urlò il mio nome.
Mi preparai, misi il piede destro sul palo di legno, avanzai con il sinistro ma prima di appoggiarlo intravidi una macchia più scura, cambiai repentinamente posizione pensando fosse grasso ma non fu una mossa astuta. In un attimo mi ritrovai bagnato e deluso nel fossato con la campana ancora immobile e silenziosa.
Aspettai con ansia di sentire chiamare il mio nome per il secondo tentativo. Avendo tempo per analizzare le mosse degli altri ragazzi notai che la velocità di esecuzione dava buoni frutti. Quelli che avanzavano lenti sul palo finivano sempre nel fossato.
Si aprì una finestra dalla Rocca, era lei, Greta. Molti ragazzi cercarono di attirare la sua attenzione con sguardi provocanti o mettendo in mostra i muscoli. Sfigati.
Il ragazzo prima di me riuscì facilmente ad arrivare alla campana e Greta si lasciò andare ad un accenno di applauso. Il "gobbo" chiamò di nuovo il mio nome. Uno dopo l'altro misi i piedi lungo il palo, la campana si avvicinava ma, ad un tratto, il piede sinistro scivolò via, col destro ben saldo però riuscì a fare un balzo ed allungarmi con la mano; toccai qualcosa ma in un attimo ero nel fossato.
Quando tornai a galla il "gobbo" esclamò: "Toccata! La prima fatica è superata!"
Una gioia immensa mi avvolse, notai il viso di Federico che sprizzava gioia, guardai la finestra per vedere se Greta mi aveva visto, se aveva applaudito anche a me...ma se n'era già andata.
Il tempo passava. Passarono il turno anche Federico e Giacomo proprio al terzo tentativo.
Mi sembrava di aver compiuto un'impresa storica ma il "gobbo" alla fine mi fece tornare con i piedi per terra dicendo: "Siete partiti in 312, dopo la prima fatica rimanete in 280! Complimenti!"
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Le dodici fatiche di Arturo
AdventureUn giovane ragazzo di nome Arturo, di un piccolo paese medioevale, vive la sua vita normale fino a quando il Re in persona comunica un avvenimento straordinario. Il ragazzo che supererà le "dodici fatiche" diventerà Principe e potrà sposare la figli...