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Nota: scusate il ritardo, ma questa settimana è stata un delirio. Vi porto comunque un doppio aggiornamento, per rifarmi.



Capitolo 7

Roso sul nero


Taehyung venne preso di peso e portato in braccio verso le scale.

Il movimento improvviso gli fece girare la testa e per puro riflesso si aggrappò più saldamente a Jungkook. Era un uomo adulto, più alto della media, ma l'altro lo aveva afferrato come se non pesasse nulla. Taehyung strinse le mani alla sua giacca, sentendo la durezza dei muscoli della sua schiena stringersi per lo sforzo. Jungkook gli morse delicatamente la gola, andando poi proprio sotto l'orecchio e leccando e mordendo la carne tenera proprio vicino all'attaccatura dei capelli.

Si mossero e Jungkook riuscì addirittura a salire le scale con Taehyung tra le braccia.

Nel corridoio buio del piano di sopra, Taehyung non riuscì a distinguere dove stavano andando, ancor di più perché aveva gli occhi socchiusi e oscurati dall'ondeggiare dei capelli di Jungkook, che aprì una parta dietro di lui con un calcio.

Un attimo dopo, Taehyung fu gettato su letto soffice, e coperta di piume lo avvolse non appena deformò la sua calma piatta. Intorno a lui c'erano dei cuscini decorativi e non riuscì a distinguere nulla se non il fatto che avessero un colore chiaro che gli sembrava bianco.

Alzò gli occhi, col fiatone e il cuore che stava impazzendo.

Ai piedi del letto, sopra di lui, Jungkook era solo lievemente illuminato dalle luci fuori dalla finestra. Il suo sguardo era nero come le profondità di un pozzo, il suo respiro accaldato e i capelli spettinati. Jungkook si mise le mani al collo e si sfilò la cravatta con un movimento fluido, gettandola di lato al letto e togliendosi poi anche la giacca, e mentre si muoveva Taehyung si chiese com'era possibile che la camicia bianca che indossava non si fosse già rotta a contatto con i cuoi muscoli sodi.

Taehyung si mise in ginocchio, dopo aver scalciato via le scarpe e gattonò fino a Jungkook, sul letto, per sfilargli la camicia dalla cintura e cominciare ad aprire uno per uno i piccoli bottoni. Osservava concentrato le asole, per evitare lo sguardo di fuoco dell'altro che seguiva ogni suo movimento come una pantera dietro la sua preda ignara.

Quando alla fine riuscì ad aprirgli la camicia, le sue mani fredde e un po' sudate per l'agitazione si aprirono contro i suoi addominali scolpiti e improvvisamente la sua bocca divenne asciutta. Il Kookie che ricordava era sempre stato in forma, elegante, magro, ma mai così. Fece scorrere le mani dal basso verso il suo petto, testando ogni dosso e duna che il suo torace gli offriva, alzando alla fine lo sguardo su Jungkook che lo osservava.

Si tolse anche le maniche della camicia, e con quel movimento i suoi muscoli si fletterono sotto le dita di Taehyung che ingoiò a vuoto. Non aveva mai pensato di trovare eccitante la rotondità liscia dei muscoli maschili, ma stava velocemente cambiando idea. Si accucciò allora contro il petto di Jungkook, infilando la testa nell'incavo del collo e cominciò a mordere e leccare la vena prominente che correva per tutta la lunghezza, fermandosi poi quando notò qualcosa.

Distolse gli occhi e vide chiaramente dei segni sulle braccia di Jungkook, che non aveva mai visto.

C'erano dei tatuaggi geometrici che partivano dalla spalla destra fino e metà del suo avambraccio. Perplesso, fece scorrere una mano sul braccio di Jungkook che lo stese per permettere meglio di guardare quei segni. Erano simboli che Taehyung non capiva, ma lasciò che ognuna delle sue dita si fermasse su ognuno di quei segni, mentre ci passava sopra quasi aspettandosi di sentirli in rilievo. Invece il braccio di Jungkook era liscio come il marmo, ad eccezione dei peli radi e sottili dell'avambraccio.

DARKER//kookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora