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Capitolo 33

Dragon Master



L'aria era fresca.

Nell grande prato del parco, i ciliegi erano in fiore. Si strinse nella sua giacca leggera, camminando con tranquillità. Qualcuno girò la testa quando lo vide passare. Per una volta non aveva bisogno di Beomgyun.

Aveva espressamente chiesto alla sua guardia del corpo di non seguirlo, e che sarebbe tornato a casa da solo, prendendo i mezzi pubblici.

La primavera era esplosa e il giorno era così bello che non si vedevano le nuvole di particolato atmosferico nel cielo. Il sole splendeva sotto gli studenti universitari che studiavano stesi sul prato e su di lui che poteva, finalmente, camminare senza più una preoccupazione addosso.

La settimana prima, Soowon era stato decretato colpevole ed era già stato trasferito in carcere. Ci sarebbe stato solo pochi mesi, ma gli era servita da lezione. Taehyun e la squadra di assistenti di Jungkook avevano trovato delle prove nel suo computer che lo collegavano ad un gruppo di delinquenti, che aveva pagato per spaventarlo. Non c'era nessun'ombra di dubbio su ciò che aveva fatto e Taehyung non si era nemmeno preoccupato dello scandalo mediatico che ne era seguito, soprattutto se era esploso in concomitanza con l'uscita della serie tv.

Le dieci puntate dovevano ancora finire di essere trasmesse, ma facevano numeri record sulla televisione nazionale ed andava ancora di più sui canali streaming.

Ora Taehyung era, ufficialmente, in ferie ma solo finché non lo avrebbero richiamato per filmare la seconda stagione.

Era stato pagato, probabilmente sarebbe stato pluripremiato per il suo lavoro, aveva una relazione stabile e chi aveva voluto fargli del male giaceva rinchiuso in una cella.

Senza nemmeno una preoccupazione per la testa, praticamente sentiva di star volando a pochi centimetri da terra, tanto si sentiva leggero. Non gli era mai successo. Si godette la sua passeggiatina tranquilla all'aria aperta, senza scorta e senza niente da fare.

Era in pace.

Era felice.

E non ci poteva credere. Rideva tra sé e sé come un cretino e non sapeva se le persone che lo adocchiavano e gli facevano una foto tiravano fuori il telefono perché era famoso o perché sembrava pazzo. Pazzo di normalità.

Andava tutto bene.

+++

Tornato a casa, si versò un bicchiere di vino, e accese la musica. Jungkook sarebbe tornato tra poco e insieme sarebbero andati a mangiare fuori, ma aveva una mezza idea di non farlo più uscire di casa e trascinarlo nel loro letto. Dopo mesi a fare l'amore continuamente, aveva sviluppato un po' più di intraprendenza, sempre nei limiti che la sua personalità gli permetteva.

Ondeggiando i fianchi al ritmo della bassa musica degli speaker, andò a cercare nell'armadio qualcosa da mettere per quella sera – se avesse davvero deciso di cenare fuori-.

Il pubblico l'aveva visto uscire molto spesso con Jungkook. Qualcuno aveva intimato qualcosa, ma solo poche persone sui social, anche se poveretti si erano beccati molto odio mediatico per qualcosa che prima o poi lui e Jungkook avrebbero confermato come vero.

Bevendo dal suo bicchiere si mise a spulciare le sue camicie per sceglierne una ma non riuscendo a decidere, lasciò perdere. Avrebbe comprato qualcosa di nuovo, o avrebbe intrattenuto attività dove l'uso dei vesti era superfluo.

Perciò decise di andare nell'armadio di Jungkook e cercare qualcosa di carino da usare.

Si sentiva sicuro di sé, per la prima volta nella sua vita. Andò a cercare la scatola di velluto nero dove Jungkook metteva i loro giocattoli. La loro collezione si era allargato un poco e Taehyung meditava sul da farsi. Sarebbe stato troppo farsi "casualmente" trovare mentre usava uno dei loro giocattoli? Sicuramente a Jungkook sarebbe andato bene, era lui che si chiedeva se era capace o meno di farlo. Bevve un altro sorso dal bicchiere e cominciò a guardare nell'armadio di Jungkook alla ricerca della loro scatola.

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