Capitolo 9
Babbo Natale
La macchina stava entrando nel vialetto e Jungkook si alzò in piedi sul sedile, quando avvistò la grande casa. Iniziò a succhiarsi il labbro inferiore, in preda all'agitazione.
La neve stava cadendo fitta e ovattata e in altre occasioni Jungkook avrebbe concentrato tutte le sue energie per guardare la neve bianca e pensare a come giocarci, ma oggi era una giornata diversa. Quando la macchina si fermò nel vialetto, sulla scalinata piena di sale si affacciò la sua mamma, con il suo ampio cappotto di lana, mentre allargava le braccia! «Kookie!» lo chiamò.
Il bambino aprì la portiera da solo e si precipitò, anche senza giubbino, verso sua madre, salendo in fretta le scale e buttandosi nel suo abbraccio con tutta la forza che aveva. «Mamma!» chiamò, urlando di felicità.
Il suo profumo e il suo respiro caldo lo avvolse e Jungkook si sciolse in lacrime.
«Ehi, ehi, ometto» la mamma lo prese in braccio «E adesso perché piangi?» gli pulì le lacrime che si gelavano velocemente all'aria fredda dell'inverno. «Non sei felice?»
Jungkook tirò su col naso e annuì, piagnucolando: «Tanto!» continuò a piangere, abbracciando la mamma «Mi sei mancata tanto!» la strinse più forte e sua madre rise dolcemente. «Oh, amore» gli baciò la testa, mentre lo riportava al sicuro nel calore della loro grande casa. «Va tutto bene» lo cullò piano, senza lasciarlo andare.
Jungkook si aggrappò a lei con le braccia e con le gambe così stretto che, se lei avesse tolto le braccia, lui le sarebbe rimasto incollato addosso. Infilò il viso nei suoi capelli neri e cercò di smettere di piangere felice del fatto che, anche se ora erano dentro casa, la mamma comunque non lo lasciava andare.
«Mi sei mancato tanto, coniglietto» la mamma continuò a dargli tanti bacini sulla testa e Jungkook non si sottrasse. Prima lo faceva: se la mamma gli dava un bacio lui faceva una faccia schifata e si puliva, facendo finta di essere arrabbiato. Ora non aveva voglia di fare la parte del bambino grande.
Si sedettero su una grossa poltrona, e Jungkook rimase a cavalcioni sulle gambe della madre, mentre lei gli accarezzava la schiena. C'era un bel tepore e tra i capelli della mamma, Jungkook intravide il camino acceso nel salotto.
Gli addobbi natalizi erano ovunque, come al solito. Sicuramente però mancava l'albero di natale, che come ogni anno avrebbero decorato insieme quella sera: la vigilia.
Jungkook non era mai stato tanto spaventato in vita sua. Il suo cuore batteva forte nel petto, dopo il lungo viaggio fatto praticamente da solo. Certo, era stato nella macchina con l'autista, ma non aveva potuto parlare con nessuno per ore. «Il mio bambino è stato tanto coraggioso, vero? È stato un viaggio lungo?»
«Mooolto lungo»
Sua madre ridacchiò.
Bè forse non era stato così tanto lungo, ma al piccolo bambino di sei anni e mezzo era sembrata un'eternità.
Il nuovo collegio era molto lontano, pieno di persone che lui non conosceva. Ci era stato solo pochi mesi, ma erano stati mesi molto brutti. Perché non poteva fare come Tae-Tae e andare alla scuola vicina così poteva tornare a casa tutti i giorni? Invece il suo papà aveva deciso che doveva andare in un collegio lontano e starci per tanto tempo. Poteva tornare a casa solo alle feste, mentre gli altri giorni doveva rimanere lì dentro, dove non parlavano nemmeno coreano, ma inglese.
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DARKER//kookv
Fanfiction"Due cuori, la stessa cicatrice" [COMPLETA] +++ Taehyung è un attore che dopo tanto tempo torna in corea per girare in una grande produzione tratta da un famosissimo romanzo. Jungkook è un uomo d'affari con la segreta passione per la scrittura. Ma...