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Capitolo 22

La guardia





«Tae» Jungkook gli circondò la vita, dandogli un bacio sulla nuca, mentre lui finiva di spalmarsi la crema solare davanti allo specchio del bagno. Taehyung gli sorrise «Dimmi»

Jungkook lo girò delicatamente gli diede un bacio sulle labbra, anche se probabilmente sapevano di crema solare come il resto della sua faccia «Prima che tu vada sul set, ho chiamato alcune persone che vorrei farti conoscere. Riguardano quella cosa di cui avevamo parlato»

«La faccenda della guardia del corpo?» chiese lui, appoggiandosi al lavandino.

Jungkook annuì «Sono ... diciamo così, la mia squadra di tutto fare. Ci stanno aspettando in soggiorno»

«Mmm, ok» Taehyung si guardò di nuovo allo specchio, per controllare che fosse presentabile. Aveva i vestiti casual di Jungkook addosso, visto che non aveva niente di suo che poteva indossare, e immaginava che anche le scarpe gli sarebbero andate un po' grandi ma si poteva abituare.

Jungkook lo prese per mano e insieme scesero le ampie scale che portavano al piano inferiore, sorprendentemente affollato.

C'erano sei persone in giacca e cravatta, tutti molto presentabili e professionali. Taehyung riconobbe immediatamente Seokjin «Jin» lo salutò «Buon giorno»

«Buongiorno a te, Taehyung!» Jin sembrava di umore eccellete, e sorrideva a trentadue denti. Vicino a lui, Jungkook fece un'espressione innervosita ma questo non bastò ad offuscare la contentezza del suo segretario. «Ho portato del caffè! Mi sono permesso di indovinare quale potesse piacerti, visto che non sono ancora stato informato. Un caffè latte con doppia panna e cannella» Jin gli porse la coppa di cartone presa direttamente da Starbucks e Taehyung lo ringraziò, già pregustando il caffè dolcissimo che avrebbe assaggiato.

«Taehyung, questi sono i miei ... come dire, tutto fare» Jungkook indicò gli altri cinque giovani uomini presenti nel salotto che, a differenza di Jin, erano rimasti in piedi mentre il segretario si permetteva di stare seduto al divano come se fosse di casa. «Li chiamo semplicemente, i ragazzi. In teoria, sono un po' tutti i miei segretari, se così si può dire»

Uno dei cinque ragazzi sghignazzò, divertito da una battuta che conosceva solo lui.

Jungkook continuò: «Ognuno ha compiti diversi. Jin è il mio segretario personale, organizza quello che serve per far andare avanti la mia vita. Occasionalmente butta anche la spazzatura» alzò le sopracciglia: «I ragazzi hanno compiti più pratici»

«Mi sembrate molto giovani» disse Taehyung, direttamente ai cinque davanti a lui, mentre teneva ancora in mano il suo caffè.

«Eccetto Jin, siamo tutti molto giovani. È lui il vecchietto» disse uno dei ragazzi e il segretario sbuffò indignato.

«Lui è Choi Soobin. Puoi parlare con lui direttamente per qualsiasi cosa ti possa servire. Organizza il lavoro degli altri» il ragazzo in questione, che effettivamente sembrava più distinto degli altri, fece un piccolo inchino. Aveva la faccia annoiata ma i suoi occhi erano intensamente fissi su Taehyung, che cominciò a sentirsi a disagio. Jungkook continuò a presentarli tutti: «Loro sono invece Yeonjun, Beomgyu, Taehyun» quando i due si guardarono Taehyung sorrise alla somiglianza dei loro nomi «e lui è Hueningkai». L'ultimo ad essere presentato sembrava il più giovane di tutti, era vestito in modo un po' disordinato, con la camicia fuori dai pantaloni, la cravatta allacciata male e i capelli in disordine. Aveva anche uno strano sorriso che sembrava più come il ringhio di un lupo che mostrava i denti. A Taehyung non piacque molto: sembrava una persona un po' instabile.

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